nuovo album

Miley Cyrus cambia ancora la sua visione pop con "Something Beautiful"

Il nono lavoro in studio della popstar è accompagnato dall’uscita di un visual film

30 Mag 2025 - 10:25
 © Facebook

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È uscito “Something beautiful” (Columbia/Sony Music), il nuovo attesissimo album di Miley Cyrus, artista multiplatino tra le più influenti nella cultura pop mondiale. Nell’artwork dell’album, la star, fotografata da Glen Luchford, indossa un abito couture del 1997 di Thierry Mugler, un rimando all’estetica audace e alla narrazione visiva del progetto. L’album, composto da 13 tracce inedite, è prodotto dalla stessa Miley Cyrus e da Shawn Everett, con i contributi di Brittany Howard, Maxx Morando e Michael Pollack. 

Il nuovo album

  Miley Cyrus è tornata, continuando a seguire la sua musa ispiratroce, visto che durante la sua carriera ha sperimentato diversi personaggi e stili e "Something Beautiful" arriva dopo un disco country, uno glam pop, e la hit "Flowers" (che è stata la prova al mondo che quando Miley Cyrus vuole, sa come fare i singoli). E' un disco con arrangiamenti elaborati, lunghe canzoni, pop ma senza un singolo esplicito. Intanto, il singolo “End of the world” è da tre settimane nella Top 3 dei brani più trasmesso in radio in Italia. Il brano è accompagnato da un video musicale disponibile sulla pagina YouTube ufficiale dell’artista. Il videoclip è semplice ma d’impatto e, ispirandosi alla sua performance ai Grammy Awards dell’anno scorso, mostra Miley nel suo elemento, ovvero sul palco con il microfono in mano mentre indossa un abito originale Mugler creato da Casey Cadwallader. 

© Ufficio stampa

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La vittoria "terapeutica" ai Grammy

  Miley Cyrus ha incontrato Zane Lowe su Apple Music 1 e ha raccontato di come vincere un Grammy per “Flowers” sia stato terapeutico per lei: "Penso che, da qualche parte dentro di me, forse avevo bisogno di tenere in mano un trofeo e sentire, anche solo per un momento, di avere qualcosa che potessi stringere tra le mani e che sembrasse un vero traguardo. Perché dopo ogni album sono sempre riuscita a dire: 'Beh, ho fatto quello che sono venuta a fare, ho realizzato l’album che volevo realizzare, e questo è abbastanza'. Ma forse è la bambina che è in me. Non so cosa fosse, ma avevo bisogno di qualcosa da tenere in mano che mi facesse sentire davvero vincente. E quindi ai Grammy, ecco perché ci sono andata, è stato in realtà per guarire. 

Il visual film

  L’album sarà accompagnato dall’uscita di un visual film "Miley Cyrus, something beautiful". Dopo l'anteprima al Tribeca film festival di New York, arriverà nelle sale italiane solo per un giorno, il prossimo 27 giugno, come evento speciale al cinema. Si tratta di un'opera pop creativa con tredici brani originali tratti dal visual album "Something Beautiful". Il film è mixato in esclusiva per la distribuzione cinematografica da Alan Meyerson ("Dune - Parte Uno", "Il cavaliere oscuro"). La regia è firmata da Miley Cyrus, Jacob Bixenman e Brendan Walter, con la direzione della fotografia di Benoît Debie. "'Something Beautiful' è il progetto dei miei sogni che prende vita: moda, cinema e musica originale che convivono in armonia. Le persone che hanno lavorato con me sono tutte dei geni a modo loro: dai maestri del suono, Shawn Everett e Alan Meyerson, fino a uno dei registi più originali del panorama cinematografico, Panos Cosmatos, qui in veste di produttore. Ogni collaboratore ha messo la propria competenza al servizio di questa visione, trasformando la fantasia in realtà", ha raccontato Miley.

Come Harrison Ford ha ispirato l'estetica visiva di "Something Beautiful"

  Sempre a Zane Lowe su Apple Music 1, Miley Cyrus ha raccontato: "Conosco Harrison Ford da parecchio tempo, semplicemente crescendo in Disney e frequentando gli stessi ambienti. E lui mi fa: "Allora, che stai facendo? Sei in studio a registrare un album o cosa?" E io: 'Beh, ho un’idea. In realtà ho creato qualcosa. Ho un pdf sul telefono che potrei mostrarti'. Così glielo mostro, e gli faccio vedere la mia idea di ‘Somewhere Beautiful’, che prevedeva esibirmi in tutte le foreste, alle piramidi, e in tutti questi posti. E lui fa: "Vuoi davvero andare in una foresta, montare tutto e fare cosa?" Tipo: 'Ti porterai una troupe? Devi...' Dice: "Sembra costoso'. E io sono tornata al trailer e ho detto: 'Ragazzi, non ci esibiamo più nella foresta. Harrison Ford ha avuto un sacco di buon senso'. Ecco perché voglio creare questo film: il film è il mio modo di fare tour. È per questo che lo porto nei cinema, perché è qualcosa che puoi guardare notte dopo notte dopo notte, e puoi scoprire cose, puoi sentirti parte di una performance — ma io non devo sfinirmi in quel modo".

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