Speciale 2025
12esima edizione

Un altro Kappa, un'altra festa, il Festival torinese si conferma una delle più amate esperienze techno mondiali

L'evento che si è svolto al Parco Dora di Torino dal 4 al 6 luglio ha radunato oltre 120mila persone provenienti da 150 nazioni  

09 Lug 2025 - 12:05

Un altro Kappa, un'altra festa: i tre giorni del Festival torinese si sono confermati una delle più grandi e amate esperienze techno mondiali. Si è chiuso domenica la 12esima edizione del Kappa FuturFestival, che, dal 4 al 6 luglio, al Parco Dora di Torino ha radunato oltre 120mila persone provenienti da 150 nazioni del mondo. Un grandissimo successo che conferma il forte impatto di uno dei Festival di musica elettronica più grandi del mondo e che quest'anno ha portato sul palco artisti del calibro di Anyma, Carl Cox, Peggy Gou, Nina Kraviz, Meduza. E sulla scia di questi risultati  Kappa FuturFestival annuncia la sua tredicesima edizione che si terrà al Parco Dora di Torino il 3-4-5 luglio 2026.

Il Kappa FuturFestival chiude in bellezza

1 di 11
© Luca Segato
© Luca Segato
© Luca Segato

© Luca Segato

© Luca Segato

La techno abbatte le differenze

 Torino, dai giovani di New York, è conosciuta principalmente per due cose: lo stadio della Juventus e il Kappa FuturFestival, come racconta una delle migliaia di giovani accorse all'evento.
E non c'è da stupirsi, infatti, se al Parco Dora, durante questa celebrazione musicale e culturale, si trovano persone delle più disparate nazionalità.
Perché la musica, in questo caso quella techno, abbatte le differenze. Unisce, fonde l'uno all'altra e spesso l'unico e semplice trucco affinché questo avvenga è divertirsi e ballare. Anche senza saperlo effettivamente fare.
L'edizione 2025 del Kappa come al solito non ha deluso.

Star sul palco

  I più grandi nomi che hanno dominato i palchi principali, quest'anno, sono stati mostri sacri come Carl Cox, Charlotte de Witte, Dom Dolla, i Meduza e Diplo.
Altri nomi importanti che hanno regalato esperienze incredibili sono stati quelli di una Peggy Gou in ottima forma, di Caribou, dei soliti fedelissimi Anyma e Solomun (che ormai al Kappa ci hanno messo, giustamente, delle salde radici) e d moltissimi altri.
Ma i nomi sono tantissimi (più di cento), come si potrebbero scrivere tutti?
I sei palchi che li hanno ospitati, hanno come al solito rappresentato un'identità musicale diversa ed unica.

Il popolo di techno lover

  C'è chi fa propria la cultura dei gabber e dell'hard e si scatena sotto cassa al Solar (non è per tutti, ma è sempre bello vivere da vicino tanta euforia ed energia), chi invece fa gruppo con sconosciuti e va alla ricerca dell'outfit più bizzarro sotto alla futuristica navata metallica che sovrasta il Futur, chi ancora si ritrova sotto al Voyager per vivere un'esperienza indimenticabile fatta di suono, immagine e architettura. Insomma, ce n'è per tutti e per tutte.
Un imprevisto in particolare quest'anno c'è stato, però. Un tipo che si è arrampicato sopra uno dei piloni ha dato spettacolo, costringendo l'intervento dei soccorsi e interrompendo per una buona mezz'oretta la musica in uno dei palchi.
Il Kappa è anche questo: bizzarria e sregolatezza. Sempre in nome dell'amore e della libertà, però. Così che si possa respirare sempre aria di casa e di comunità.
Chi ama la techno lo sa, ci si deve voler bene. E per tre giorni, al Parco Dora, ce ne si vuole eccome.
Quasi come se nel mondo fosse finalmente arrivata la pace. Una pace fatta per restare.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri