“Bisogna vivere pienamente”

Giovanni Allevi: “Mi danno due anni di vita, ma io arriverò a 95”

Al compositore è stato diagnosticato un mieloma tre anni fa

27 Set 2025 - 11:47
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A Giovanni Allevi è stato diagnosticato un mieloma tre anni fa e da allora condivide con i fan il percorso per combattere la malattia. “L’ospedale è la mia seconda casa. Può farti paura ma poi ti accorgi che ti salva la vita. Lì trovo coraggio e forza, il talento dei medici e la grande professionalità del personale ospedaliero” racconta il compositore al “Corriere della sera”. “Secondo le statistiche io ho davanti due anni ancora, ma prometto che festeggerò i 95 anni, perché non credo alle statistiche” aggiunge. A novembre uscirà un film sulla sua vita.

“Ogni volta il dolore alle ossa aumenta”

 Giovanni Allevi ha già fatto 23 infusioni e tra flebo e farmaci trova sempre occasione per un sorriso: “È un momento bellissimo quando alla fine di una infusione ti portano il budino al cioccolato” ha scritto in un post. “Sono a casa sul letto, sotto il piumone che guardo dalla finestra l’autunno che arriva, col sorriso stampato sotto l’effetto di quella infusione. È un farmaco potente ed efficace per la cura delle ossa – spiega il compositore al “Corriere” - Non è un farmaco chemioterapico, è un’altra cosa. Mi fa stare male per 10 giorni, sbarellato direi, come se avessi la febbre e anche il dolore alle ossa aumenta. Ma l’effetto è quello di rinforzare il tessuto osseo”.

Guardare la vita col sorriso

  La sua forza stupisce, ma Giovanni Allevi con semplicità spiega come ha trovato la sua via in questo percorso difficile: “Quando entri dentro questa bolla di esistenza nuova, determinata dalla malattia, hai due possibilità: cedere alla disperazione o resettare tutto e guardare alla vita col sorriso, nonostante il dolore e la paura. Io ho scelto questa seconda strada”. E poi ancora: “È una forza che ricevo anche dagli altri pazienti in quello che per me è un luogo sacro: la sala di accettazione all’Istituto dei tumori. Una stanza grandissima con tanti guerrieri. Ci aiutiamo, ci abbracciamo”. Poi quando esce dall’ospedale “Faccio il pieno di umanità – dice - adesso che vivo come non ci fosse un domani”.

“Vivere il presente pienamente”

 Ora la filosofia di vita di Allevi è chiara: “In questi 3 anni mi sono chiesto cosa significhi vivere pienamente. Fare tutto il possibile nel poco tempo che mi è rimasto? No, significa vedere tutto e vivere tutto con uno sguardo diverso, focalizzare l’attenzione sul presente senza che sia inquinato da aspettative future e da ricordi del passato. Quando riesco a sentire che ogni secondo che mi viene dato è un miracolo allora sì sto vivendo pienamente il presente... Ora ho lo stesso entusiasmo di quando ero adolescente e di quando facevo un concerto davanti a 15 persone ed ero felicissimo”.

Il momento più difficile

 Giovanni Allevi è un libro aperto e spiega anche il periodo più difficile da quando ha scoperto la malattia: “Il momento della diagnosi è devastante, crollano tutte le certezze e si sperimenta una solitudine profonda, abissale. Non c’è parola che ti possa confortare, ma la dottoressa che mi ha comunicato la diagnosi ha aggiunto una frase che è stata un’àncora alla quale mi sono attaccato: ‘La diagnosi è il primo passo verso la guarigione’”.

Il docufilm sulla vita di Giovanni Allevi

  Alla Festa del Cinema di Roma, verrà presentato un docufilm sul compositore: “Allevi – Back to Life» (al cinema dal 17 novembre). “Da tempo c’era l’idea di realizzare un documentario sulla mia esperienza artistica… La malattia mi ha catapultato in un’altra dimensione e ho capito che questo film possiede una forte valenza sociale - spiega Allevi - Il mio sogno è che lo spettatore esca dalla sala con il cuore traboccante di gioia di vivere, e abbracci la prima persona che gli capiti davanti».

 

Fotogallery - Giovanni Allevi torna a suonare davanti al pubblico

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