Alla Wembley Arena

Brian Eno annuncia un concerto benefico a sostegno delle famiglie di Gaza: Together for Palestine

L'evento, che si svolgerà il 17 settembre, vede la partecipazione di molti altri artisti, intellettuali e attivisti di livello internazionale

01 Ago 2025 - 10:02
 © Tgcom24

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Brian Eno scende in campo per Gaza e la Palestina. L'artista è infatti il promotere e organizzatore di un grande evento, Together for Palestine, un concerto di beneficenza per raccogliere fondi a sostegno delle famiglie della Striscia, che si terrà il 17 settembre alla Wembley Arena e il cui intero ricavato sarà destinato direttamente agli aiuti umanitari per i palestinesi.

Il riconoscimento della Palestina come Stato

  Un evento, che arriva in un momento cruciale per la politica britannica e internazionale, mentre sempre più Paesi hanno optato per il diritto all'autoderteminazione e al riconoscimento della Palestina come Stato, anche come azione di pressing nei negoziati per il cessate il fuoco.

Amore e solidarietà al popolo palestinese

  "Ma non si tratta solo di soldi. Si tratta di inviare un messaggio di amore e solidarietà al popolo palestinese, che non è stato dimenticato. Li vediamo, li sentiamo e, anche se lontani, siamo profondamente legati, come lo siamo a tutta l'umanità.", scrive Brian Eno in un recente post su Instagram.

Gli organizzatori e gli ospiti

 L'artista ha curato l’organizzazione dell’evento insieme al diplomatico Khaled Ziada, all’attore e attivista Khalid Abdalla e alla produttrice cinematografica Tracey Seaward.
Al momento non è stata rivelata la line-up completa, ma gli organizzatori hanno anticipato che saranno presenti molti nomi di rilevo, artisti "artisti, musicisti e persone per le quali il silenzio sembra impossibile".

Il post di Brian Eno: "Basta al silenzio"

 Annunciando l'evento sui social Brian Eno ha scritto in un lungo post: "Ho avuto la fortuna di lavorare con alcuni degli artisti più straordinari del mondo per oltre 50 anni. Ma uno dei miei più grandi rimpianti è che durante tutto questo tempo così tanti di noi siano rimasti in silenzio sulla Palestina.
Spesso quel silenzio nasce dalla paura, dalla paura vera: che parlare apertamente potesse provocare una reazione negativa, chiudere porte o porre fine a una carriera. Ma ora le cose stanno cambiando, in parte perché alcuni artisti e attivisti hanno illuminato la strada, ma soprattutto perché la verità su ciò che sta accadendo è diventata impossibile da ignorare".

Sottolineando gli sforzi di soccorso compiuti da Amnesty International e Medici Senza Frontiere, ha aggiunto: "Non possiamo rimanere in silenzio. Ecco perché sto contribuendo a organizzare "Insieme per la Palestina", una serata di musica, riflessione e speranza alla Wembley Arena.

"Sia sul palco che tramite video da tutto il mondo, questa è un'opportunità per unirci e dire: questo non può continuare".

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