Gli scienziati hanno avuto nuove conferme attraverso l'analisi di granelli di ghiaccio più recenti. La scoperta nasce dalle rilevazioni della sonda a otto anni di distanza
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Gli scienziati hanno scoperto nuove molecole organiche provenienti dalla luna di Saturno Encelado. Questa rivelazione è particolarmente importante perché contribuisce ad aumentare la probabilità che sotto la superficie ghiacciata della luna ci possano essere le condizioni adatte alla vita. I risultati si basano sulle osservazioni rilevate della sonda Cassini all'interno della missione condotta da Nasa, Agenzia Spaziale Europea e Agenzia Spaziale Italiana tra il 2004 e il 2017.
Encelado è una delle 274 lune di Saturno (sesto pianeta nel sistema solare per distanza dal Sole e il secondo per massa) ma ha una rilevanza maggiore rispetto alle altre. È diventata celebre grazie alla missione Cassini perché potrebbe presentare le condizioni ideali per il proliferare della vita extraterrestre. La luna ha un diametro di 500 km e una temperatura in superficie di -200°C. La particolarità di Encelado è quella di nascondere un oceano sotto la sua superficie ghiacciata. Getti d'acqua fuoriescono da fessure vicine al polo sud della luna, sparando granelli di ghiaccio nello spazio.
Non è la prima volta che delle molecole organiche vengono trovate su Encelado. Esse erano state identificate nei granelli di ghiaccio più antichi, ma la loro età sollevava dubbi su eventuali alterazioni dovute alle radiazioni spaziali. Un team internazionale allora ha avviato una nuova analisi e i granelli più recenti hanno confermato la presenza di molecole organiche originarie dell'oceano sotterraneo di Encelado. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Astronomy ed è stato guidato Nozair Khawaja, della Libera Università di Berlino. Sulla Terra, queste stesse molecole sono coinvolte nelle catene di reazioni chimiche che alla fine portano alla formazione di molecole più complesse, essenziali per la vita. "È fantastico vedere nuove scoperte emergere dai dati di Cassini quasi vent'anni dopo la loro raccolta. Ciò dimostra davvero l'impatto a lungo termine delle nostre missioni spaziali", ha sottolineato Nicolas Altobelli, scienziato del progetto Cassini dell'Esa. L'Agenzia Spaziale Europea sta pianificando una futura missione su Encelado e contemporaneamente è vigile anche su Giove attraverso la missione Juice. L'obiettivo è di studiare altre due lune ghiacciate con potenziali oceani sotterranei. "Gli oceani sotterranei delle lune sono forse i migliori candidati per la comparsa di vita extraterrestre nel nostro sistema solare" ha osservato Nigel Mason, professore di fisica all'Università del Kent.
La missione Cassini-Huygens è stata una delle più importanti missioni interspaziali. La fase di progettazione è iniziata tra gli anni '80 e '90 e ha visto la collaborazione tra Nasa, Esa e Asi. L'obiettivo era quello di studiare l'orbita di Saturno e il suo sistema di lune e anelli. La missione è stata lanciata nel 1997 e prima di raggiungere Saturno la sonda ha effettuato un sorvolo ravvicinato di Venere, della Terra e di Giove. La sonda era composta da due elementi: il satellite orbitale Cassini e il veicolo di atterraggio Huygen. Il nome è dovuto all'astronomo italo-francese Giovanni Domenico Cassini, che nel XVII secolo scoprì diverse lune di Saturno e la divisione negli anelli e all'astronomo olandese Christiaan Huygens, scopritore di Titano. Titano è la più grande luna di Saturno ed è stata raggiunta per la prima volta nel 2005 dal veicolo di atterraggio Huygen. L'avventura di Cassini è terminata nel 2017 con l'ingresso nell'atmosfera di Saturno e l'inevitabile autodistruzione.