La guerra Israele-Iran

Dov'è lo stretto di Hormuz e perché è così importante per il mondo

Teheran minaccia di chiudere lo Stretto di Hormuz, una decisione che porterebbe al collasso molti Paesi. Ecco perché

19 Giu 2025 - 18:57
Lo Stretto di Hormuz © Google Maps

Lo Stretto di Hormuz © Google Maps

La guerra tra Israele e Iran destabilizza il mondo, non solo il Medio Oriente. E se gli Stati Uniti minacciano nuove sanzioni contro il regime di Teheran (prima di decidere un eventuale attacco militare), la Repubblica islamica valuta di chiudere lo stretto di Hormuz. Decisione che avrebbe enormi conseguenze su tutto il mondo, visto che da lì passa un quinto del petrolio distribuito e consumato in tutto il Pianeta.

Dov'è lo Stretto di Hormuz

 Si trova tra l’Oman e l’Iran. Collega il Golfo del Nord con il Golfo dell’Oman, a Sud, e con il Mare Arabico. È largo appena 33 km nel suo punto più stretto, e la corsia di navigazione è larga solo 3 km in entrambe le direzioni. Condizioni geografiche che ne rendono facilissimo il blocco. Gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita hanno cercato negli anni di trovare altre rotte per aggirare l'obbligo di passare per lo Stretto, inclusa la possibilità di costruire nuovi oleodotti. Ma al momento si tratta di una rotta pressoché obbligata per le petroliere che navigano dai Paesi orientali ricchi di petrolio fino all'Europa.

Perché è così strategico

 Ogni giorno, circa un quinto del volume totale del consumo mondiale di petrolio passa attraverso lo Stretto di Hormuz, facendone il tratto di mare più trafficato al mondo. Secondo i dati della società di analisi Vortexa, specializzata in mercato dell'energia e trasporto merci, nel periodo gennaio-settembre 2024, ogni giorno sono passati attraverso lo stretto una media di 20,5 milioni di barili di greggio, condensato e prodotti petroliferi.

I membri dell’Opec (Arabia Saudita, Iran, Emirati Arabi Uniti, Kuwait e Iraq) esportano la maggior parte del loro petrolio attraverso questo stretto. Inoltre, il Qatar, che è il più grande esportatore mondiale di gas naturale liquefatto, lo utilizza per inviare quasi tutto il suo Gnl: si tratta di circa 80 milioni di tonnellate all'anno, pari al 20% dei flussi globali. L'eventuale chiusura dello Stretto avrebbe come prima e immediata conseguenza l'aumento dei prezzi del petrolio e del gas naturale. 

La protezione dello Stretto

 Non è un caso che la Quinta flotta navale degli Stati Uniti abbia sede in Bahrein e abbia come compito principale quello di proteggere la navigazione commerciale in tutta l'area. 

I precedenti

 Non è la prima volta che le tensioni in Medio Oriente si ripercuotono sui trasporti attraverso lo Stretto di Hormuz. Fin dalla guerra Iran-Iraq del 1980-1988, quando le due parti cercarono di interrompere le reciproche esportazioni di petrolio: uno scontro che fu per questo ribattezzato "la guerra delle petroliere".

Tra i più recenti, si può ricordare la petroliera giapponese M Star che, nel luglio 2010, fu attaccata nello Stretto dalle Brigate Abdullah Azzam, legate ad al Qaeda. Nel gennaio 2012 l’Iran minacciò di nuovo di bloccare lo Stretto come ritorsione per le sanzioni statunitensi ed europee, adottate per fermare il programma nucleare di Teheran.

Nel maggio 2015 alcune navi iraniane sequestrarono una nave portacontainer nello Stretto e spararono contro una petroliera battente bandiera di Singapore. Nel luglio 2018 il presidente Hassan Rouhani lasciò intendere che l’Iran avrebbe potuto interrompere il commercio di petrolio attraverso lo Stretto in risposta alle richieste degli Stati Uniti di azzerare le esportazioni di petrolio iraniano.

Nel maggio 2019 quattro navi – tra cui due petroliere saudite – vennero attaccate al largo della costa degli Emirati Arabi Uniti vicino a Fujairah, appena fuori dallo Stretto di Hormuz. Nel gennaio 2021, l’Iran sequestrò una petroliera battente bandiera sudcoreana nelle acque del Golfo e ne arrestò l’equipaggio. Nel dicembre 2022, le forze armate statunitensi affermarono che una nave della Marina del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche si era avvicinata a 150 metri dalle navi da guerra americane presenti nello Stretto.

Nel maggio 2023, l’Iran sequestrò due petroliere che attraversavano lo Stretto e nel luglio dello stesso anno la Marina americana ha dichiarato di essere intervenuta per impedire all’Iran di sequestrare due petroliere commerciali nel Golfo dell’Oman. Fino ai nostri giorni, con la nuova minaccia da parte di Teheran di bloccare lo Stretto di Hormuz.

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