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Ultimo aggiornamento: 27 giorni fa
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Contatti Usa-Iran, Trump frena sull'attacco: "Due settimane per decidere" | Israele: "Teheran lancia bombe a grappolo"

Iraniani minacciano di chiudere lo Stretto di Hormuz. L'Idf conferma: colpito il reattore di Arak in Iran. Missili iraniani sull'ospedale Sokora di Beer Sheva: decine di feriti

di Redazione online
19 Giu 2025 - 20:03

Il conflitto in Medioriente è giunto al giorno 622.  Gli Stati Uniti confermano di aver avviato contatti diretti diplomatici con l'Iran e Trump frena sull'attacco: "Entro due settimane decideremo". Israele invece prosegue la guerra. Un ospedale, il Sokora di Beer Sheva, è stato colpito da missili iraniani in Israele, nel sud del Paese, provocando decine di feriti. L'esercito di Tel Aviv accusa inoltre gli iraniani di usare bombe a grappolo. La guerra tra Israele e Iran potrebbe inoltre avere effetti devastanti sul mercato petrolifero dopo che il parlamento di Teheran ha minacciato la chiusura dello Stretto di Hormuz. Il ministro Katz è tornato a minacciare Khamenei: "Va distrutto". Hacker filo-israeliani hanno fatto un blitz sulla tv di Stato iraniana, che per alcuni momenti ha trasmesso filmati di varie proteste delle donne in cui si incitava la popolazione a scendere in piazza contro il regime degli ayatollah. E l'Idf conferma: colpito il reattore di Arak in Iran. A Gaza continuano gli attacchi di Israele, che ha provocato nella Striscia almeno altri 69 morti nelle ultime 24 ore. 

Israele, missili iraniani su un ospedale: ingenti danni e feriti

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Diversi Boeing 747 sono stati avvistati sui radar mentre lasciavano la Cina per l'Iran negli ultimi sette giorni, suscitando preoccupazioni sul fatto che Pechino stia aiutando la nazione mediorientale a trasportare merci o persone fuori dal Paese mentre Israele continua ad attaccare le sue strutture nucleari. È quanto riferisce il sito di Fox News. Almeno cinque voli sono stati registrati da FlightRadar24 a partire dal 14 giugno, provenienti dalla Cina e diretti in Iran. I velivoli da trasporto misteriosi hanno volato verso Ovest lungo la Cina settentrionale prima di attraversare il Kazakistan, l'Uzbekistan e il Turkmenistan, per poi scomparire dai radar mentre si avvicinavano all'Iran.


Decine di aerei militari americani non si trovano più sulla pista di un'importante base statunitense in Qatar. È quanto mostrano immagini satellitari. Potrebbe trattarsi di una mossa per proteggere i jet da potenziali attacchi aerei iraniani, in attesa che Donald Trump decida il da farsi. Sembra che il 5 giugno solo tre dei circa 40 caccia militari siano rimasti sulla pista di Al Udeid. L'ambasciata americana in Qatar ha annunciato che l'accesso alla base sarebbe stato limitato "per cautela e alla luce delle ostilità regionali in corso" e ha esortato il personale a "essere più vigile".


L'esercito israeliano ha diramato un avviso di evacuazione per i residenti di un'area industriale del villaggio iraniano di Kolesh Taleshan, in vista di raid su infrastrutture militari. Il villaggio si trova nella provincia di Gilan, nel nord-ovest del paese. Dista diversi chilometri da Rasht, la città più popolosa dell'Iran settentrionale. "Si prevede che le Idf operino nella vostra zona, come già avvenuto negli ultimi giorni in tutto l'Iran, per colpire infrastrutture militari. Cari cittadini, per la vostra sicurezza e incolumità, vi chiediamo di evacuare l'area indicata sulla mappa. La vostra presenza in quest'area mette a repentaglio le vostre vite", si legge nell'avviso.


La milizia sciita sostenuta dall'Iran in Iraq, Kataib Hezbollah, ha minacciato di attaccare le basi regionali se gli Stati Uniti entreranno in guerra con l'Iran. Lo ha detto il leader dell'organizzazione, Abu Ali as-Askari. "Ribadiamo, con ancora maggiore chiarezza, che se gli Stati Uniti dovessero entrare in questa guerra, lo squilibrato Trump perderà tutti i miliardi di dollari che sogna di prendere da questa regione. A tale scopo sono stati stabiliti piani operativi. "Indubbiamente, le basi statunitensi in tutta la regione diventeranno simili a terreni di caccia alle anatre".


Un'esplosione si è verificata nella residenza dell'ambasciatore norvegese in Israele a Herzliya. Lo ha riferito il ministero degli Esteri norvegese: "Siamo stati in contatto con l'ambasciata. Nessun membro del personale consolare è rimasto ferito nell'incidente". Secondo i media locali, è stata lanciata una granata che ha causato danni all'edificio.


L'area di Lavizan a Teheran è stata colpita da un attacco israeliano. Dalla zona, in cui si dice ci sia il bunker in cui si nasconde o si è nascosto Ali Khamenei, si è sollevata una colonna di fumo.


L'Iran ha in programma di attaccare gli uffici dell'emittente israeliana Channel 14, accusata di essere il "canale di propaganda" del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo ha riferito l'emittente statale iraniana Irib, affermando che Teheran colpirà gli uffici televisivi nei prossimi giorni, esortando tutti i dipendenti a evacuarli. Lunedì, l'esercito israeliano ha attaccato il complesso degli studi del canale di notizie statale iraniano Irinn, definendolo un "centro di comunicazione utilizzato a fini militari dalle Forze armate iraniane". Una forte esplosione è stata udita mentre una conduttrice era in diretta, come mostrato da un collegamento live.



Per fermare l'escalation in Medioriente "prima che la situazione peggiori, bisogna lavorare per continuare a tenere aperto il tavolo tra Iran e gli Stati Uniti". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenendo alla trasmissione "Dritto e rovescio" su Rete 4. "Prima fermiamo questa situazione, meglio è.


Guido Crosetto ha invitato gli italiani a lasciare l'Iran e soprattutto la capitale Teheran. "Anche se il viaggio è molto lungo e difficile, con un percorso di circa 1.500 chilometri, e può avvenire solo via terra". Il ministro ha parlato alla trasmissione "Dritto e rovescio" su Rete 4. "È complesso, ma non si può rimanere in un Paese dove la guerra può continuare e dove l'impiego delle armi diventa sempre più sofisticato e pericoloso".


Il segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ha affermato che l'organizzazione farà "ciò che riterrà opportuno" per affrontare "l'odiosa aggressione americano-israeliana. Non siamo neutrali tra i diritti legittimi e indipendenti dell'Iran e la malvagità dell'America e la sua aggressione con Israele".


Con la minaccia di Trump di attaccare la guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, gli Usa "stanno guidando la regione nel caos". Lo ha detto il segretario generale dell'organizzazione filo-iraniana libanese Hezbollah, Naim Qassem, che ha parlato di "un'aggressione contro tutti i popoli della regione". L'Iran "ha il diritto di difendersi e il Partito di dio sta dalla parte dell'Iran e agirà contro la crudele aggressione israelo-statunitense".





L'Aiea non ha mai riferito che l'Iran stesse producendo armi atomiche. "Abbiamo detto che non ci sono evidenze di attività sistematiche organizzate per la fabbricazione di un'arma nucleare". Lo ha detto il direttore generale dell'Agenzia atomica dell'Onu, Rafael Grossi, sottolineando che l'agenzia ha verificato che Teheran ha arricchito uranio ben oltre i livelli per uso civile. "L'Iran è l'unico Paese al mondo a fare un processo di arricchimento dell'uranio al 60%, quasi a livello militare, che serve eventualmente alla fabbricazione di un'arma nucleare".


"L'incontro odierno ha offerto l'opportunità di fare il punto anche sugli ultimi sviluppi geopolitici e sul loro impatto sulle prospettive economiche dell'Ue. Negli ultimi giorni, abbiamo assistito a drammatici sviluppi in Medioriente, all'escalation del conflitto tra Iran e Israele. Questo sta provocando uno shock per l'economia globale. I prezzi del petrolio e del gas stanno già aumentando a causa delle preoccupazioni sui flussi energetici". Lo ha detto il commissario Ue all'Economia Valdis Dombrovskis nella conferenza stampa al termine dell'Eurogruppo. 


"Sicuramente l'Italia non pensa di entrare in guerra con l'Iran. Non penso che ci saranno mai soldati o aerei italiani che potranno bombardare l'Iran, questo mi pare evidente e chiaro. Non solo perché è costituzionalmente impossibile ma non c'è neanche la volontà". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, ospite a "Dritto e Rovescio" che andrà in onda stasera su Retequattro, alla domanda su quale sarà la posizione dell'Italia se gli Usa dovessero decidere di entrare in guerra contro l'Iran.


Per Donald Trump la possibilità di "negoziare" con l'Iran è "sostanziale". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, in un briefing con la stampa. 


Donald Trump è un "peacemaker" ma non "ha paura di usare la forza". E' quanto ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt.


La Casa Bianca conferma che l'inviato speciale Usa Steve Witkoff della presidenza ha avuto contatti con l'Iran. Lo ha detto la portavoce Karoline Leavitt.


"Donald Trump deciderà sull'Iran nelle prossime due settimane". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, in un briefing con la stampa. "Ho un messaggio direttamente dal presidente e cito - ha affermato -: sulla base del fatto che esiste una concreta probabilità che negoziazioni, che potrebbero anche non aver luogo, con l'Iran avvengano nel prossimo futuro, prenderò la mia decisione sul fatto di partecipare o meno entro le prossime due settimane". 


Israele può colpire tutti gli impianti nucleari in Iran, compreso il sito nucleare sotterraneo di Fordow. Lo ha affermato il primo ministro Benyamin Netanyahu in un'intervista rilasciata all'emittente pubblica Kan. Alla domanda se Israele abbia la capacità di distruggere l'impianto nucleare sotterraneo iraniano di Fordow senza l'assistenza degli Stati Uniti, Netanyahu ha risposto: "Raggiungeremo tutti i nostri obiettivi e colpiremo tutti i loro impianti nucleari. Abbiamo la capacità di farlo". 


L'obiettivo di Israele non è rovesciare il regime iraniano, ma questo potrebbe accadere. Lo ha detto Benyamin Netanyahu in un'intervista all'emittente "Kan". "L'obiettivo principale è rimuovere la minaccia nucleare. In secondo luogo, eliminare la minaccia dei missili balistici. Nel frattempo, è chiaro che il regime verrà indebolito", ha affermato il capo del governo israeliano. "Nessuno in Iran avrà l'immunità", ha aggiunto, commentando le parole del ministro della Difesa Israel Katz secondo cui la guida suprema iraniana, Al Khamenei, "non deve continuare a esistere". "Ho dato istruzioni affinché nessuno in Iran abbia l'immunità. Oltre a questo, non è appropriato né necessario aggiungere altro. Dobbiamo lasciare che i fatti parlino più delle parole", ha affermato.


Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avuto una conversazione telefonica con il ministro degli Affari esteri della Repubblica Islamica dell'Iran Abbas Araghchi. Tajani ha confermato la contrarietà italiana al fatto che l'Iran si doti dell'arma atomica, e ha ripetuto l'impegno del Governo italiano per arrivare rapidamente a una de-escalation che porti alla fine degli scontri militari Iran-Israele.


Nuovo avvertimento dell'Iran agli Usa, stavolta dal Supremo Consiglio di Sicurezza Nazionale, che minaccia l'adozione di "una diversa strategia" se Washington dovesse unirsi agli attacchi d'Israele, lasciando intendere un'escalation sostanziale rispetto alle risposte attuate finora. Lo si legge su Iran International, portale legato all'opposizione iraniana in esilio. Ancor più espliciti i pasdaran del Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione che scrivono: "Il governo criminale americano e il suo stupido presidente devono sapere che, se faranno l'errore di entrare in azione contro l'Iran islamico, riceveranno una risposta durissima". Moniti che seguono la minaccia avanzata da un deputato di Teheran citato dalla Tass di un blocco dello stretto di Hormuz: passaggio strategico fra il Golfo Persico e quello dell'Oman di quasi un terzo del traffico commerciale del petrolio mondiale. 


I sistemi israeliani per la difesa aerea hanno intercettato il 65% dei missili lanciati dall'Iran nel corso delle ultime 24 ore, rispetto al 90% del giorno prima. Lo ha detto un funzionario dell'intelligence di Israele all'emittente "Nbc News", aggiungendo che le forze di Teheran "hanno ancora missili molto avanzati". L'utilizzo di armamenti all'avanguardia da parte dell'Iran, ha spiegato, sta dando alle forze israeliane meno tempo del solito per identificare i missili dopo il lancio e preparare una risposta efficace. "Fino a ieri avevamo una finestra di 10-11 minuti prima dell'impatto dei missili, ma giovedì mattina è scesa a 6-7 minuti: significa che si tratta di missili più veloci del solito", ha aggiunto. 


"Mettiamoci insieme per cercare soluzioni alla guerra". In esclusiva mondiale al Tg1 la prima intervista di Papa Leone XIV. Questa sera al Tg1 delle 20.


Israele si aspetta ancora che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si unisca agli attacchi contro l'Iran. Lo riferisce un funzionario israeliano a Times of Israel. "L'aspettativa è che si uniscano, ma nessuno li sta forzando", ha detto. "Devono prendere la loro decisione in autonomia. Lo sapremo nelle prossime 24-48 ore".


La possibile chiusura dello Stretto di Hormuz sarebbe una "misura legale" in risposta "all'ingresso degli Stati Uniti nel conflitto con l'Iran a fianco di Israele". Lo ha affermato il parlamentare iraniano Ali Yazdih all'agenzia di stampa Mehr. In precedenza Benham Saeidi, membro del Comitato per la sicurezza nazionale e la politica estera del parlamento iraniano, aveva affermato che Teheran stava valutando la possibilità di "chiudere lo Stretto di Hormuz in risposta alle azioni degli oppositori della Repubblica islamica". 


L'Iran e gli Stati Uniti hanno avuto contatti diretti da quando sono iniziati gli attacchi di Israele. Lo riporta Reuters citando alcune fonti diplomatiche. L'inviato speciale Steve Witkoff ha parlato diverse volte al telefono con il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, nel tentativo di trovare una soluzione diplomatica che metta fine al conflitto. 


Il ministro degli Esteri iraniano Seyed Abbas Araghchi ha dichiarato su X che l'attacco missilistico che ha danneggiato l'ospedale in realtà ha "eliminato con precisione un quartier generale militare israeliano di comando, controllo e intelligence e un altro obiettivo vitale". Secondo Araghchi, l'esplosione ha arrecato solo "danni superficiali a una piccola parte" dell'ospedale, "principalmente utilizzato per curare soldati israeliani impegnati nel genocidio a Gaza, a circa 40 chilometri di distanza, dove Israele ha distrutto o danneggiato il 94% degli ospedali palestinesi". Il ministro iraniano ha poi aggiunto che "è il regime israeliano e non l`Iran ad aver iniziato tutto questo spargimento di sangue, e sono i criminali di guerra israeliani e non gli iraniani a prendere di mira ospedali e civili", ricordando che "centinaia di iraniani innocenti sono stati uccisi" dai raid israeliani.


La polizia iraniana ha annunciato l'arresto di 24 persone accusate di spionaggio a favore di Israele e di voler danneggiare l'immagine del Paese, secondo un comunicato diffuso dall'agenzia di stampa Tasnim. "Ventiquattro individui che stavano spiando per il nemico sionista offline e online, e che stavano cercando di turbare l'opinione pubblica e di offuscare e distruggere l'immagine del sacro sistema della Repubblica Islamica dell'Iran, sono stati arrestati", ha dichiarato il comandante della polizia di Teheran ovest, Kiumars Azizi.


Per agevolare il rientro in Italia dei connazionali presenti in Israele, l'Unità di Crisi della Farnesina sta coordinando l'organizzazione di un volo charter in partenza da Sharm el Sheikh (Egitto) il prossimo 22 giugno, con arrivo previsto a Verona. Lo riferisce la Farnesina in una nota, sottolineando che il volo è riservato ai cittadini italiani e ai loro familiari in possesso di passaporto italiano o di altro Paese Ue. L'iniziativa ha natura di facilitazione e prevede il trasferimento da Tel Aviv o Gerusalemme a Sharm el Sheikh, seguito dal volo per l'Italia. E' previsto un contributo economico complessivo di 500 euro per adulto.


Il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani sta avendo un colloquio telefonico con il segretario di Stato Usa Marco Rubio. Il tema principale del colloquio è la crisi militare fra Iran e Israele, le possibili conseguenze sul quadro regionale e la situazione a Gaza.


Venti caccia dell'Aeronautica Militare hanno appena concluso un'ondata di attacchi nell'Iran occidentale. I raid hanno preso di mira infrastrutture missilistiche terra-terra e soldati delle forze armate iraniane. Una fonte israeliana ha dichiarato: "Due terzi dei lanciatori iraniani sono stati danneggiati", riferisce Channel 12 citando Reuters.


"Tutte le opzioni sono aperte, è meglio non parlarne sui media". Così il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in visita all'ospedale Soroka colpito da missili iraniani, ha risposto alla domanda se pensa che sia il momento per eliminare la Guida suprema iraniana Ali Khamenei. Riguardo alla partecipazione degli Stati Uniti agli attacchi in Iran, il primo ministro ha affermato che "dipende da Trump, lui conosce il gioco". Sul rovesciamento del regime degli ayatollah, Netanyahu ha affermato che "2.500 anni fa Ciro liberò il popolo ebraico, ora il popolo ebraico sta aiutando il popolo persiano a liberarsi". 


"Il fatto stesso che gli americani, amici del regime sionista, siano entrati in scena e stiano dicendo queste cose è un segno della debolezza e dell'incapacità di quel regime". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, nel contesto del conflitto tra Israele e la Repubblica islamica. "Vorrei dire alla nostra cara nazione che se il nemico percepisce che lo temete, non vi lascerà andare. Continuate a comportarvi come avete fatto finora, continuate a comportarvi con forza", ha aggiunto il leader iraniano in un messaggio su X.


Secondo il ministero della Salute israeliano, almeno 240 persone sono rimaste ferite dai missili iraniani lanciati oggi su varie aree del Paese. Tra i feriti, quattro sono in gravi condizioni. 



La comunità internazionale, in particolare "le grandi potenze che esercitano un'influenza particolare sulle parti in conflitto", dovrebbe impegnarsi per calmare la situazione, invece di fare "il contrario". E' quanto ha detto il presidente cinese Xi Jinping nella telefonata con Vladimir Putin, incentrata sul conflitto Israele-Iran e sulla crisi in Medioriente, in un riferimento che appare tarato agli Stati Uniti e alle sue relazioni speciali con Israele. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, ha aggiunto Xi nel resoconto dell'agenzia statale Xinhua, "dovrebbe svolgere un ruolo più incisivo in tal senso". 


"Vorremmo mettere in guardia Washington dall'intervento militare in questa situazione, che sarebbe un passo estremamente pericoloso con conseguenze negative davvero imprevedibili". Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, in merito a un possibile attacco americano all'Iran. Lo riferisce la Tass. 




Il ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas afferma che nelle ultime 24 ore gli attacchi israeliani nella Striscia hanno provocato 69 morti e 221 feriti. Il bilancio complessivo dall'inizio delle ostilità è salito quindi a 55.706 vittime e 130.101 feriti, si legge in un comunicato stampa pubblicato su Telegram. 


Il cessate il fuoco è "l'assoluta priorità" del conflitto tra Israele e Iran. Il presidente cinese Xi Jinping, nel colloquio telefonica con l'omologo russo Vladimir Putin, ha affermato che "l'uso della forza non è il modo giusto per risolvere i contenziosi internazionali", nel resoconto dei media statali di Pechino.


"Un dittatore come Khamenei, che è a capo dell'Iran e ha inciso sulla sua bandiera la distruzione di Israele, non può continuare a esistere". Lo ha affermato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz che ha definito la Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, "il moderno Hitler", aggiungendo che "impedire la sua esistenza è uno degli obiettivi dell'operazione".


"Stiamo lavorando per facilitare l'uscita da Teheran e da Israele dei nostri connazionali che intendono lasciare questi Paesi. Stiamo organizzando dei voli charter che sono a pagamento perché non si tratta di una evacuazione ma di un aiuto e di un coordinamento agli italiani che intendono lasciare l'Iran e Israele". Così il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha risposto ai cronisti a margine della riunione ministeriale a Taormina per la Conferenza di Messina. In Israele, ha detto Tajani, "ci sono circa 20 mila italiani, mentre in Iran erano 450 ma adesso credo siano 400". 


Il presidente russo Vladimir Putin e cinese Xi Jinping hanno avuto oggi un colloquio telefonico durante il quale hanno condannato gli attacchi israeliani sull'Iran e hanno chiesto una soluzione negoziata del conflitto. Lo riferisce il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov citato dall'agenzia Ria Novosti. 


L'Iran ha accusato l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) di essere un "partner" dell'aggressione israeliana.


Il presidente americano Donald Trump andrà incontro a "una morte umiliante" se gli Usa si uniranno a Israele nell'attacco all'Iran. Parola dell'ex presidente iraniano Ebrahim Raisi, una cui nota viene ripresa oggi da Iran International, canale d'informazione legato all'opposizione all'estero con base a Londra. "Trump - avverte Raisi - deve ancora rispondere del sangue di Qasem Soleimani (l'ex comandante della Guardia Rivoluzionaria Islamica ucciso in Iraq nel 2020, ndr) ed è atteso dalla vendetta della nazione iraniana. Una morte umiliante lo aspetta (se attacca), e sarà sicuramente abbattuto dalla mano del mondo oppresso".


Blackout generalizzato degli accessi ai principali siti web iraniani stamattina, sulla scia delle restrizioni imposte ieri precauzionalmente dalle autorità di Teheran contro il timore d'infiltrazioni e sabotaggi informatici israeliani. Lo riferisce NetBlocks, organismo di sorveglianza britannico di Internet. Il blocco starebbe precludendo l'accesso alle informazioni a milioni di iraniani, secondo fonti dell'opposizione all'estero, che a loro volto riferiscono di non poter accedere ai siti con base nel Paese d'origine.


E' di almeno 639 morti certificati e 1.329 feriti il bilancio indicativo delle vittime dei raid condotti da Israele contro l'Iran dal 14 giugno aggiornato oggi da Human Rights Activists News Agency (Hrana), organizzazione non governativa indipendente iraniana che si occupa di diritti umani. L'ong stima che in maggioranza si tratti di civili. Gli attacchi israeliani hanno riguardato in totale 21 province. I dati di Hrana - diffusi a dispetto della mancanza di numeri ufficiali completi e delle restrizioni delle autorità di Teheran - sono stati ripresi da Iran International, sito legato all'opposizione all'estero con base a Londra.


La Protezione Civile di Gaza gestita da Hamas ha affermato che le forze israeliane hanno ucciso oggi almeno 18 persone, 15 delle quali si trovavano vicino a un sito di distribuzione di aiuti nel centro della Striscia. Il capo dell'agenzia, Mohammed al-Mughayyir, ha detto alla Afp che "18 persone sono state uccise a seguito dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza dall'alba, 15 delle quali erano in attesa di aiuti". Le altre tre, ha precisato, sono state uccise dai bombardamenti vicino a Gaza City, nel nord del territorio palestinese. 


Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un'intervista a "Il messaggero" dice che l'Europa deve "agire sempre di più e tutta insieme. Guai se i Paesi del nostro continente continuassero a muoversi in maniera separata e non in un'ottica comunitaria. Ricordiamoci sempre che cosa accadde in Libia con la cacciata di Gheddafi. Tutte le rivalita' tra i Paesi europei - aggiunge - ci hanno portato a contare di meno e non di più in quell'area. Dobbiamo mettere in campo un autentico e forte 'sovranismo europeo' che è la garanzia per tutti gli interessi dei Paesi Ue. La guerra in Iran deve spingerci a questo salto di qualità. Se non lo facciamo, compiamo un grande errore politico che pagheremo a caro prezzo". Il cancelliere Merz dice che Israele in Iran sta combattendo "per tutti noi": "Credo che il capo del governo tedesco voglia dire, ed è così anche per me, che Israele difende un modello di società e di democrazia. La democrazia a mio avviso non è un sistema immune da errori, però è il miglior sistema possibile. E Israele è una democrazia. Non bisogna mai confondere Israele con i suoi governi". "Israele - continua il ministro - ha ragione sulla bomba atomica iraniana. L'Iran ha sempre avuto una linea guida: cancellare lo Stato d'Israele dalla carta geografica. E se Teheran si costruisce la bomba atomica e oltrepassa, come ha certificato l'Onu, la linea rossa, Israele ha il diritto all'autodifesa".


La Cina ha espresso la sua "piena contrarietà" all'uso della forza dopo che il presidente Donald Trump ha intimato all'Iran, dicendo che la sua "pazienza stava finendo", di accettare le condizioni di un accordo sul nucleare. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun, sollecitando "tutte le parti, soprattutto Israele, a smettere di combattere immediatamente" al fine di favorire la de-esclation.


Il ministro della Difesa Israel Katz rende noto di aver ordinato all'Idf insieme con il premier di "attaccare l'Iran con maggiore intensità: obiettivi strategici e governativi a Teheran per eliminare minacce e indebolire il regime degli ayatollah". "Il codardo dittatore iraniano si nasconde nelle profondità del bunker fortificato e spara colpi contro ospedali ed edifici residenziali in Israele: sono crimini di guerra della più grave specie e Khameni sarà ritenuto responsabile dei suoi crimini", ha scritto Katz su X.



Il servizio di soccorso israeliano Magen David Adom (Mda) riferisce che 65 persone sono rimaste ferite nel bombardamento iraniano di questa mattina. Sei civili sono gravemente feriti, due dei quali sono stati evacuati allo Sheba Hospital di Tel Hashomer e quattro al Wolfson Hospital di Holon. 


I "tiranni di Teheran pagheranno un prezzo pesante". Lo ha annunciato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in risposta all'attacco iraniano a un ospedale di Beer Sheva. "Questa mattina, i tiranni terroristi iraniani hanno lanciato missili contro l'ospedale Soroka e contro la popolazione civile nel centro del Paese", ha denunciato il premier dello stato ebraico. 


L'Iran sostiene che il missile balistico che ha colpito l'ospedale Soroka di Beersheba in Israele avesse in realtà come obiettivo una base di intelligence militare adiacente. Ma secondo quanto scrive il Times of Israel, non ci sono basi militari israeliane nelle vicinanze dell'ospedale Soroka. A oltre due chilometri di distanza si trova la base del Comando Sud delle Idf


"L'ospedale Soroka di Beer Sheva è uno dei migliori di Israele e serve l'intera regione del Negev, curando israeliani di ogni fede e i nostri vicini palestinesi che vengono appositamente per essere curati. Il suo personale devoto - ebrei e arabi - lavora fianco a fianco in straordinaria armonia, unito dalla missione di guarire", ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog. "Mando forza e sostegno alle équipe mediche, ai pazienti e ai residenti di Beer Sheva e di tutte le città attaccate questa mattina in Israele. In momenti come questi, ci viene ricordato cosa è veramente in gioco e i valori che stiamo difendendo".


L'Idf conferma di aver attaccato il reattore nucleare ad acqua pesante di Arak, che ospita la struttura di contenimento del reattore, un componente chiave per la produzione di plutonio. Il portavoce dell'esercito ha aggiunto che 40 aerei da combattimento hanno attaccato decine di obiettivi militari con oltre 100 bombe durante la notte.


La Magen David Adom, l'equivalente israeliano della Croce Rossa, ha riferito su Telegram di aver curato numerosi feriti, tra cui due gravemente feriti che sono stati evacuati in ospedale. Le squadre di soccorso stanno inoltre fornendo assistenza medica a 44 persone con ferite lievi in vari punti colpiti, ha aggiunto la stessa fonte.


In seguito all'impatto diretto di un missile balistico lanciato dall'Iran sull'ospedale Soroka a Beer Sheva, si sospetta una fuoriuscita di sostanze pericolose al piano superiore dell'edificio e la polizia ha iniziato a evacuare e allontanare le persone dalla zona.


Sarebbero almeno quattro i siti su territorio israeliano colpiti da missili balistici iraniani, nell'ultimo attacco di Teheran che ha interessato soprattutto il centro e il sud dello Stato ebraico. Lo riporta il Times of Israel, che riporta anche segnalazioni di diversi feriti e danni ingenti nelle aree colpite, che comprendono anche l'ospedale Soroka di Be'er Sheva, nel sud del Paese.


Un'ondata di una ventina di missili balistici è stata lanciata questa mattina dall'Iran su Israele: alcuni vettori hanno colpito direttamente edifici a Tel Aviv, Holon e Ramat Gan, nel centro del Paese. Il servizio di soccorso Magen David Adom segnala che ci sono feriti.


Israele ha attaccato il reattore iraniano ad acqua pesante di Arak, come riportato dalla televisione di Stato iraniana, per la quale, in ogni caso, non ci sarebbe "alcun pericolo di fuoriuscita di radiazioni". L'impianto era già stato evacuato prima dell'attacco, preannunciato su 'X' dall'Idf, che aveva anche invitato la popolazione a fuggire dalla zona.


I soccorritori hanno segnalato che quattro zone del centro e del sud di Israele sono state colpite direttamente dai missili balistici lanciati poco fa dall'Iran. Secondo le prime informazioni, è stata colpita la città di Gush Dan e ci sono danni a una struttura nel Negev.


Gli Stati Uniti si starebbero preparando per un possibile attacco all'Iran nei prossimi giorni, probabilmente nel fine settimana. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcuni funzionari dell'amministrazione, secondo i quali la situazione continua a evolversi e le cose potrebbero cambiare. La possibilità di un attacco Usa nel fine settimana è un segnale che Washington sta assemblando in Medio Oriente l'infrastruttura necessaria per entrare direttamente in guerra contro l'Iran.


Il presidente americano Donald Trump ha rivisto i piani di attacco all'Iran, ma al momento rimanda la decisione. Lo riporta Cnn citando alcune fonti. Secondo gli esperti il piano coinvolgerà il bombardamento del sito nucleare di Fordow, per il quale non basterà una maxi bomba bunker buster ma ce ne vorranno diverse.


Donald Trump vuole evitare che gli Stati Uniti restino implicati in una guerra più ampia in Medioriente e all'interno dell'amministrazione americana è in corso un dibattito su come consentire agli Usa di attaccare i suoi bersagli in Iran senza restare coinvolti in un conflitto. Lo riporta Cnn citando alcune fonti, secondo le quali per il presidente americano è imperativo evitare un prolungamento del conflitto. Pur essendo ricettivo delle spiegazioni di coloro che spingono per un intervento Usa, Trump è preoccupato dalla possibilità di restare coinvolto in una guerra straniera di quelle che si è impegnato a evitare. Nel fine settimana alcuni alleati americani sono stati messi a conoscenza del fatto che l'amministrazione Trump voleva attendere cosa Israele era in grado di fare nella prima settimana di combattimenti prima di decidere.


Il presidente americano Donald Trump sta abbracciando l'idea di distruggere l'impianto nucleare iraniano di Fordow non con uno, ma con diversi attacchi. Lo riporta Abc citando alcune fonti, secondo le quali l'amministrazione Usa si sta preparando questa possibilità.


"Non voglio nemmeno discutere di questa possibilità". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, incontrando le maggiori agenzie di stampa internazionali, rispondendo alla domanda su come reagirebbe Mosca se la Guida suprema iraniana Ali Khamenei fosse ucciso.


Le forze di difesa di Israele riferiscono che le sirene antiaeree hanno suonando in molte località del Paese, a seguito di nuovi lanci missilistici dall'Iran. Secondo il Times of Israel, non vi sarebbero stati feriti e le stesse forze israeliane hanno comunicato a coloro che si erano recati nei rifugi antiaerei che potevano lasciare gli stessi. Secondo Haaretz, due missili iraniani sarebbero stati abbattuti dalle difese israeliane e non ci sarebbero feriti in quest'ultimo attacco.


I siti nucleari sotterranei dell'Iran sono ancora "operativi, e nulla è successo loro". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, citato dalla Tass, durante un incontro con le principali agenzie internazionali. Putin ha aggiunto che gli attacchi israeliani hanno provocato un "consolidamento" della società iraniana intorno alla sua leadership.


"L'Iran agisce esclusivamente per autodifesa. Persino di fronte alla più oltraggiosa aggressione contro il nostro popolo, l'Iran ha finora reagito solo contro il regime israeliano e non contro coloro che lo sostengono". Lo afferma su X il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, aggiungendo che "contrariamente all'illegittimo, genocida e occupante regime israeliano, noi restiamo fedeli alla diplomazia". Il ministro ha inoltre ribadito che "l'Iran ha dimostrato nei fatti ciò a cui si è sempre pubblicamente impegnato: non abbiamo mai cercato e non cercheremo mai armi nucleari".


L'Iran, sotto attacco da parte di Israele, "non sta chiedendo" assistenza militare alla Russia. Lo ha sottolineato il presidente russo Vladimir Putin, citato da Ria Novosti, in un incontro a San Pietroburgo con alcune delle maggiori agenzie internazionali.


Donald Trump ha confidato ieri sera ai suoi consiglieri di aver approvato i piani di attacco all'Iran, ma anche di voler aspettare per vedere se Teheran decide di rinunciare al suo programma nucleare. Lo riferiscono fonti informate al Wall Street Journal.

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