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A "Jazz Meeting" Marco Fior

Il direttore della Avant Orchestra presenta il nuovo disco "Let Ring"

marco fior
ufficio-stampa

Si intitola "Let Ring" il nuovo disco di Marco Fior e della Avant Orchestra. La Avant Orchestra nasce nel 2003 dall' esigenza e dalla volontà di un gruppo di musicisti dell'area milanese che, avendo maturato un esperienza decennale nelle fila di diverse e importanti big band, decide di formare una nuova orchestra, autonoma, in cui poter mettere a frutto e sviluppare collettivamente il percorso artistico di ciascuno.

L'orchestra si contraddistingue da subito, suonando all'interno di vari e importanti festival, per una freschezza e notevole energia. Inizialmente propone un repertorio di Gordon Goodwin, Bob Brookmeyer, Quincy Jones. Direttore dell'orchestra è Marco Fior: ideatore del Tastin'Jazz Festival, compositore, arrangiatore e direttore d'orchestra e trombettista, si è laureato al Conservatorio di Milano è diplomato in tromba presso il Conservatorio di Piacenza.

Fior, nostro ospite a "Jazz Meeting", ci parla della nascita della Avant Orchestra. Il progetto, spiega il musicista, è nato dopo diversi anni contrassegnati da molti concerti, per la maggior parte lavorando su materiale altrui, poi un paio di anni fa ho scritto anche brani originali, abbiamo registrato tutto il materiale in un bellissimo studio di Spessa Po in provincia di Pavia, presentandolo poi al pubblico durante un concerto una settimana dopo la sua uscita al Tastin'Jazz Festival. La Avant Orchestra è nata all'inizio per suonare nei festival jazz, lo scorso anno abbiamo proposto al pubblico due lavori del grande Duke Ellington la Nutcracker Suite e il Peer Gynt, poi da quella esperienza che ci ha fatto molto crescere, abbiamo deciso che era arrivato il momento di andare in studio e registrare con lo scopo di cogliere l'energia e l'affiatamento maturati nei concerti.

Hai scelto per "Let Ring" tutte tue composizioni…
"Let Ring" si compone di brani originali che ho scritto in questi due anni, perché a mio avviso nel disco non aveva molto senso proporre anche pezzi altrui, anche se nei brani compresi nel disco le radici sono quelle di artisti come lo stesso Duke Ellington o Quincy Jones, senza dimenticare che il jazz è fatto anche da musicisti italiani, non dimentichiamo che alla fine dell'800 quando nacque il jazz a New Orleans c'erano anche molti italiani, il primo disco di jazz fu inciso da Nick La Rocca che era siciliano.

Cosa rappresenta per avere dato vita alla Avant Orchestra?

Imparare a scrivere per big band è stato sempre un mio sogno fin da piccolo, con calma parallelamente alla mia attività trombettista sono riuscito a creare questo lavoro. Sono il direttore della Avant ma mi sento alla pari con gli altri musicisti, perché come i miei colleghi faccio parte dell'orchestra, ogni componente dell' ensemble è a sua volta compositore e ha progetti paralleli alla Avant, poi ci ritroviamo tutti in amicizia quando dobbiamo suonare insieme. Ognuno dà il proprio contributo aldilà della parte scritta è tutto è in divenire; c'è la composizione il canovaccio che va rispettato, ma anche spazio per l'improvvisazione, nei concerti i pezzi cambiano di sera in sera, anche con il contributo del pubblico.

L' Avant Orchestra suonerà il 5 settembre a "Spotorno Jazz" e l'8 settembre all'"Italian Jazz Fest" a Villa Arconati "Let Ring" è dedicato al comandante partigiano Giovanni Pesce, noto con il nome di battaglia di Comandante Visone.