A "È sempre Cartabianca" il commento della segretaria del Partito Democratico
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I 32 Paesi membri della Nato, con l'accordo siglato a giugno, si sono impegnati a portare le spese militari al 5% del Pil entro il 2035. A "È sempre Cartabianca" la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein commenta questa decisione, che è stata difesa con fermezza dalla premier Giorgia Meloni.
"Meloni poteva fare e doveva fare come ha fatto Sanchez in Spagna, che ha tenuto la schiena dritta e ha detto no ai ricatti di Trump e l'ha detto nell'interesse del suo Paese", spiega ai microfoni del programma di Rete 4 la segretaria del PD Elly Schlein. E prosegue: "Il premier spagnolo ha usato argomenti molto efficaci. Per prima cosa ha detto che, a condizioni date, aumentare al 5% la spesa militare vuol dire comprare di più da Paesi terzi, proprio come gli Stati Uniti di Trump, e vuol dire affossare lo Stato sociale, le pensioni, il welfare e la sanità. Sanchez, perciò, ha detto che rispetteranno gli obiettivi della Nato, ma senza aumentare la spesa fino al 5%, come chiesto da Trump".
"Nell'interesse nazionale, Meloni poteva fare la stessa cosa perché in Italia, aumentare la spesa militare al 5%, vuol dire spendere nei prossimi 10 anni 445 miliardi di spesa militare. Visto che stanno già tagliando sulla sanità pubblica non sono sorpresa, ma ci dicano come fanno a raccontare all'Italia che questo non avrà ripercussioni sui bilanci e soprattutto sui tagli ai servizi, alla scuola, alle pensioni e al welfare. È un'assurdità", conclude la segretaria del Partito Democratico.