Manovra, le principali misure contenute nella bozza
© Withub
© Withub
Il premier risponde a Maurizio Landini che ha rilanciato la proposta di un "contributo di solidarietà" sui grandi patrimoni. Tajani contro il segretario della Cgil: "Forse ha mire politiche". Schlein: "Il governo Meloni sarà ricordato per l'aiuto ai ricchi". Conte: "Esecutivo rassicurante per le banche e i giganti del web"
© X
Giorgia Meloni interviene nel dibattito sulla Manovra economica con una presa di posizione netta: nessuna tassa patrimoniale sarà introdotta sotto il suo governo. Il premier, in un messaggio pubblicato su X, ha scritto che "le patrimoniali ricompaiono ciclicamente nelle proposte della sinistra" ma che "con la destra al governo non vedranno mai la luce". Il commento arriva dopo che il segretario della Cgil, Maurizio Landini, ha rilanciato la proposta di un "contributo di solidarietà" sui grandi patrimoni.
© Withub
© Withub
Il post del premier è stato pubblicato nel pieno della discussione sulla legge di bilancio. Meloni ha voluto chiarire la posizione del governo rispetto a un tema ricorrente nel dibattito economico, riaffermando la linea di continuità con le precedenti dichiarazioni del centrodestra: nessuna nuova imposta che colpisca i patrimoni privati o il risparmio degli italiani. Meloni ha più volte sottolineato che la priorità del governo resta "rilanciare l'economia e sostenere famiglie e imprese senza chiedere nuovi sacrifici", come già dichiarato in precedenti conferenze stampa sulla Manovra.
Nel dibattito si è inserito anche Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, che ha rilanciato la proposta di un "contributo di solidarietà" sui grandi patrimoni. Durante l'assemblea della Cigil a Firenze, Landini ha spiegato che un'aliquota dell'1% applicata ai circa 500 mila italiani più ricchi — con patrimoni oltre i 2 milioni di euro — potrebbe generare circa 26 miliardi di euro da destinare a sanità, scuola e lavoro. Il leader sindacale ha aggiunto che "i soldi ci sono, bisogna andare a prenderli dove sono", accusando la Manovra del governo di essere "ingiusta" perché "scarica il peso sui lavoratori e pensionati anziché colpire le rendite".
Quello della Cgil "è uno sciopero politico che il sindacato, l'unico, organizza rompendo l'unità sindacale. Mi pare invece che ci sia un isolamento politico della Cgil. Non firma i contratti. Organizza gli scioperi di venerdì, sempre. Evidentemente c'è qualcosa, che non funziona nella Cgil. Perché se il mondo sindacale la pensa in maniera diversa da tutti gli altri. Mi pare che la Cgil sia isolata nel mondo del lavoro". Lo ha detto Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Italia. La Cgil è "libera di fare" ma "gli altri firmano contratti, con aumenti salariali - ha affermato - e la Cgil è sempre contro. Forse Landini può essere che abbia delle mire politiche, che voglia fare il leader della sinistra. Legittimo. Io faccio solo un'analisi politica".
"Tagliare le tasse ricompare ciclicamente nelle promesse elettorali della destra. In tre anni di governo di Giorgia Meloni è accaduto esattamente l'opposto. La pressione fiscale nel 2022 era al 41,7% del Pil, nel 2025 è salita al 42,8%. È il record degli ultimi dieci anni. In pratica, quest'anno le famiglie e le imprese italiane pagheranno 25 miliardi in più di quanto sarebbe avvenuto se la pressione fiscale fosse rimasta al livello del 2022. Questi sono i dati. Le chiacchiere stanno a zero". Lo ha scritto su X il responsabile Economia del Pd Antonio Misiani, ripubblicando il post del premier Giorgia Meloni sulla patrimoniale.
"Con Giorgia Meloni al governo la pressione fiscale è salita al 42,8%, il massimo degli ultimi dieci anni. Lo dicono i dati del governo, non del Pd. Il governo Meloni ha aumentato le tasse per tutti. E come se non bastasse nella prossima manovra interviene sull'Irpef e aiuta di nuovo i più ricchi anziché il ceto medio che si è impoverito. Lo dice l'Istat, che l'85% delle risorse andranno alle famiglie più ricche. Con che faccia si sveglia e attacca le opposizioni? Il suo governo verrà ricordato come quello dei salassi per famiglie e imprese italiane e per gli aiuti ai più ricchi." Così la segretaria del Pd Elly Schlein ha replicato al premier in merito alle sue parole sulla patrimoniale.
"Meloni sostiene che sulle tasse il suo governo è quello più rassicurante. Forse per banche e giganti del web americani. Se parliamo di famiglie e imprese italiane Meloni ha stabilito il record di pressione fiscale degli ultimi 10 anni, ha aumentato accise, Iva. Tutto. Le ho anche consegnato un libro sulle tasse che hanno aumentato, lo ha letto? Di fronte a 25 miliardi di tasse che si son mangiati il potere d'acquisto pensa di cavarsela buttandola in caciara e dando 2 euro al mese ai lavoratori?". Lo ha affermato sui social il leader M5s, Giuseppe Conte.
"Meloni scrive che 'con la destra al governo mai patrimoniali'. La realtà è che il governo Meloni ha aumentato la pressione fiscale al 42,8%. Chi paga? Sempre gli stessi: lavoratori e pensionati. La destra difende i ricchi e ha abbandonato i poveri, che anno dopo anno sono sempre più poveri. La povertà assoluta in Italia ha raggiunto la cifra scandalosa di 5,7 milioni di persone. E con il governo Meloni le persone che hanno rinunciato a curarsi sono arrivate a 1,3 milioni, passando da 4,5 milioni a 5,8 milioni". Così in una nota Angelo Bonelli, Parlamentare Avs, co-portavoce Europa Verde.
Dall'opposizione, il tema della patrimoniale torna ciclicamente al centro dell'agenda politica. Nell'ottobre del 2024, per esempio, Elly Schlein ha dichiarato che "la patrimoniale non è un tabù". La segretaria del Partito democratico ha citato l'esempio del Brasile di Lula come modello per un intervento sui "super-ricchi" a livello europeo. Le parole di Meloni, in questo quadro, rappresentano una chiusura definitiva alla prospettiva di un'imposta patrimoniale durante la legislatura in corso. Il centrodestra considera la patrimoniale uno strumento iniquo e dannoso per la crescita, convinto che l'Italia debba invece puntare su riduzioni fiscali selettive e incentivi agli investimenti.
La posizione del premier arriva in un momento cruciale per la definizione della legge di bilancio. La Manovra punta su tagli al cuneo fiscale, incentivi alle famiglie e misure a sostegno delle imprese. Il confronto sulla legge di bilancio si lega direttamente agli interventi fiscali del governo, tra cui la riduzione dell'Irpef per il ceto medio annunciata da Meloni. Sul fronte opposto, sindacati e opposizioni restano critici. La Cgil ha convocato manifestazioni in diverse città per contestare la Manovra, chiedendo più risorse per salari e pensioni.
La tassa patrimoniale è un'imposta che colpisce la ricchezza accumulata, sotto forma di beni immobili, attività finanziarie o altri patrimoni, indipendentemente dal reddito prodotto. In Italia non esiste una patrimoniale generale, ma sono già in vigore imposte che possono essere considerate patrimoniali "parziali", come l'Imu sugli immobili o l'imposta di bollo su conti correnti e strumenti finanziari. L'idea di introdurre una patrimoniale straordinaria ricompare ciclicamente nel dibattito politico, soprattutto nei momenti di crisi economica o di forte debito pubblico.
Le forze di sinistra sono storicamente le principali sostenitrici di un'imposta patrimoniale. L'obiettivo dichiarato è ridurre le diseguaglianze e riequilibrare la pressione fiscale, spostando parte del peso dalle fasce medie e basse a chi detiene grandi patrimoni. Il centrodestra considera la patrimoniale una tassa iniqua e controproducente. Secondo il premier Giorgia Meloni e gli alleati di governo, colpire la ricchezza già tassata rischierebbe di penalizzare il risparmio privato e rallentare la crescita economica.