Le criticità su fisco e sanità, mentre il Cnel guidato da Renato Brunetta definisce la legge di bilancio un "esercizio di equilibrio"
In Parlamento è il giorno delle audizioni sulla manovra. Banca d’Italia, Istat e Corte dei Conti davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato hanno sollevato le criticità della legge di bilancio, esprimendo preoccupazioni in particolare su alcune misure cardine, dalla nuova rottamazione delle cartelle alla stretta sugli affitti brevi, fino alla revisione dell'Isee. Nonostante ciò è stato riconosciuto al governo di andare avanti nel segno della "prudenza" salvaguardando una oculata gestione dei conti pubblici. Unica voce fuori dal coro quella del Cnel guidato da Renato Brunetta che ha definito semplicemente la manovra un "esercizio di equilibrio".
La Banca d'Italia ha espresso riserve sulla nuova definizione agevolata dei debiti fiscali. L'evasione fiscale "danneggia la crescita e produce iniquità, sfavorendo le imprese e i cittadini onesti", avverte ancora una volta Palazzo Koch. E non è certo una nuova, ennesima rottamazione, che possa aiutare a "recuperare gettito". Gli esperti hanno stimato una perdita di gettito pari a 1,5 miliardi nel 2026 e di circa 0,5 miliardi l’anno nei due successivi. Bankitalia ha espresso dubbi anche sull'iperammortamento: "le imprese più giovani, in forte crescita, potrebbero essere più penalizzate".
La Corte dei Conti ha posto l’accento sul rischio di un incremento dell’economia sommersa. In particolare, l’aumento dell’aliquota della cedolare secca dal 21% al 26% per gli affitti brevi tramite piattaforme digitali potrebbe incentivare forme di irregolarità e locazioni non dichiarate. Sul piano fiscale, la Corte ha definito limitato il perimetro dell’intervento sulla rottamazione, giudicandolo insufficiente a garantire un miglioramento stabile della lealtà dei contribuenti.
Nel suo intervento, l’Istat ha analizzato l’impatto sociale della manovra, concentrandosi su sanità e Isee. Le modifiche all’indicatore, secondo l’istituto, comporteranno un beneficio medio annuo di circa 145 euro per 2,3 milioni di famiglie, pari all’8,6% del totale. Restano però criticità sulla tutela del diritto alla cura: quasi un cittadino su dieci ha dichiarato di aver rinunciato a visite o trattamenti nell’ultimo anno per liste d’attesa prolungate o per difficoltà economiche. Un quadro che, per l'Istat, impone di rafforzare il finanziamento e l'efficienza del servizio sanitario. "È una emergenza vera e il governo non dà risposte. Faremo una battaglia su questo", annuncia la segretaria del Pd Elly Schlein.
Unico profilo dissonante tra gli organismi auditi è stato quello del Cnel: il presidente Renato Brunetta ha definito la manovra un esercizio di equilibrio. Dal ministero dell’Economia, Giancarlo Giorgetti ha rimarcato che le valutazioni tecniche servono a migliorare i provvedimenti, mentre la responsabilità delle decisioni resta in capo alla politica. Sono tutti pareri tecnici di chi deve "valutare", dice Giorgetti, e non "decidere", ma resta che i contrappunti messi per iscritto dagli attori istituzionali davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sono stati spesso concordanti.