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A Mantova il candidato sindaco più giovane d'Italia: è Theo Guatta, liceale di 18 anni

Lo studente è in lizza a Guidizzolo: "Sono un liberale, dico no ai sovranisti". E sull'età non si fa problemi:  "Credo di essere tra i cinque più giovani della storia repubblicana. Ho verificato su Google".

Ha 18 anni ed è il candidato sindaco più giovane d'Italia. Si chiama Theo Guatta, il liceale aspirante sindaco di Guidizzolo, un comune di circa 6.000 abitanti in provincia di Mantova. Alla guida di "Guidizzolo Riformista", lista civica sostenuta dal Pd, alle prossime amministrative sfiderà il primo cittadino uscente Stefano Meneghelli e la sua ex vicesindaco Laura Azzini.

Nato il 18 luglio 2003, Guatta è maggiorenne solo da due mesi, eppure sul suo futuro sembra avere le idee già piuttosto chiare. Scopre la sua vocazione per la politica da giovanissimo, quando all'età di 14 anni - racconta - ha visto "al palazzo pubblico di Siena l'Allegoria del buon governo", il ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti. Il fatto di essere il candidato primo cittadino più giovane del Paese non parrebbe intimorirlo più di tanto. Anzi, a chi glielo fa notare, precisa: "Credo di essere tra i cinque più giovani della storia repubblicana. Ho verificato su Google".

 

 

Iscritto all'ultimo anno del liceo classico Arnaldo di Brescia, alle prossime amministrative del suo comune correrà contro Stefano Meneghelli, alla guida di "Siamo Guidizzolo", e la sua ex vicesindaco Laura Azzini, che gli si contrappone con la lista "Vivere Guidizzolo". A proposito dei suoi rivali commenta: "Sono sostenuti l'uno dalla Lega, l'altra da Fdi. Io conoscevo la moglie del segretario del Pd locale, ho partecipato a qualche riunione ma non sono iscritto al Pd ed ero inconsapevole potessero propormi di candidarmi: ora guido una lista che si oppone ai sovranisti, vuole ravvivare il paese per renderlo più vivibile dai giovani ma anche, con impronta liberale, dare molto spazio alle attività produttive".

 

Politicamente parlando, ancora non ha trovato un suo partito di riferimento, ma ha chiaro a quali modelli ispirarsi: "Ho molto rispetto per Obama, Trudeau e Draghi, ma anche per Moro, Einaudi, Cavour. Mi interessa molto la prima Repubblica", elenca. Tra i politici italiani protagonisti delle prossime elezioni, stima "Sala e Calenda, perché rappresentano chi si riconosce in un grande centro, tendente a sinistra". 

 

Giovane sì, ma con spirito critico pronunciato, anche verso il partito che appoggia la sua stessa lista, il Pd: "Non condivido alcune battaglie come quella per la patrimoniale. Sono un liberale. E ora - conclude Guatta - spero di diventare sindaco: il sentimento è buono". 

 

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