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Processo breve, Alfano contro l'Anm

"Soltanto plateali mistificazioni"

"Mi cadono le braccia".

Così il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha commentato le dichiarazioni del segretario dell'Anm, Giuseppe Cascini, sul "processo breve", accusato di "portare alla resa lo Stato di fronte alla criminalità". "Sono plateali mistificazioni - ha aggiunto - . Una cosa è che talune affermazioni giungano dalle opposizione, ben altra cosa è che a pronunciarle siano i rappresentanti della magistratura".

Tensione alle stelle tra il ministro Alfano e l'Anm dopo l'approvazione delle norme sul processo breve ieri in Senato. Dall'aula di Montecitorio il ministro della Giustizia Angelino Alfano replica con durezza nel corso della sua relazione sulla giustizia in Italia. "Non abbiamo intenzione di fare regolamenti punitivi o che rendano negletta la giustizia. Crediamo fermamente nell'autonomia e nell'indipendenza della magistratura, soggetta solo alla legge, ma alla legge che si fa in Parlamento".

Era stato il segretario dell'Anm Cascini a commentare le nuove norme usando toni durissimi: "E' la totale resa dello Stato di fronte alla criminalità - aveva detto Cascini - . Noi abbiamo il dovere did enunciare la gravità delle consenguenze di questa legge. Si stanno mettendo in discussione le fondamenta dello Stato democratico".

Nel suo intervento il ministro della Giustizia, Angelino Alfano ha espresso in aula la volonta' del governo e della maggioranza di andare avanti sul piano delle riforme della giustizia, sia ordinarie che costituzionali.

La separazione giudici-pm; il problema del sovraffollamento delle carceri; l'informatizzazione della giustizia e l'abbattimento dell'arretrato civile: sono tutte questioni che ''vogliamo risolvere oggi'' perche' ''questa e' una sfida che intendiamo vincere''. E per avvalorare questa determinazione cita la biografia di Mino Martinazzoli, suo predecessore al dicastero di via Arenula nel 1983.

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha parlato di un recente bando, un concorso per 300 posti in magistratura ma, "visto come e' andato il precedente, spera che i prossimi candidati siano sufficientemente preparati". ''Avevo gia' bandito un concorso per 500 posti in magistratura ma i candidati idonei sono stati meno della meta'. E' colpa del governo o del ministro?'', ha chiesto il guardasigilli rivolgendosi a chi dai banchi dell'aula, nel corso del dibattito sulla relazione annuale, aveva sollevato il problema degli organici in magistratura.