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"Fisco, prima quoziente familiare"

Riforma, appello di Alemanno al premier

"Chiediamo al presidente Berlusconi di fare una riflessione sulla riforma fiscale, per anteporre alla riduzione delle aliquote il quoziente familiare che deve diventare il primo obiettivo della riforma fiscale".

A lanciare l'appello è il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, secondo il quale una volta risolta la questione del quoziente familiare "potrà avvenire anche la riduzione delle aliquote".

Brunetta: "Due aliquote entro legislatura"
''Lo auspico. Compatibilmente con i conti pubblici e la sostenibilità della finanza pubblica''. Così - parlando a Rtl - il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, risponde a chi gli domanda se è plausibile arrivare a 2 sole aliquote fiscali entro la fine della legislatura. Un risultato che - secondo il ministro - dovrebbe accompagnarsi ad una tassazione maggiore dei consumi e minore dei redditi. La riforma fiscale, del resto - spiega il titolare della Pubblica Amministrazione - ''è nel programma del mio partito e della coalizione. E' il programma del lontano '94. Era in attuazione dei cosiddetti moduli Tremonti (no tax area e 2 aliquote, 23 e 33%). Allora abbiamo realizzato il primo e il secondo modulo e non siamo riusciti a realizzare il terzo. Ricordo che c'e' ancora una terza aliquota, quella del 43%, con molti problemi di manipolazione, chiamiamola così".

"Poi - prosegue - ''c'è il problema della complessità: oggi fare una dichiarazione dei redditi e' un'operazione ardua. Anche per il sottoscritto, che pure se ne intende, non è così facile''. Una cosa ''intollerabile''. E' dunque necessario - per Brunetta - fare la riforma del fisco, per avere ''un fisco più semplice dal punto di vista del linguaggio e delle modalità; un fisco più giusto, perché non è possibile che la terza aliquota sia praticamente vuota di contribuenti e poi vediamo macchinoni, barconi e suv in giro per l'Italia''. Quindi: ''riforma sì, riforma entro la legislatura, riforma di semplificazione ed equità''.

Ma non basta. Secondo Brunetta ''Tremonti ha in mente anche altro in termini di semplificazione, di migliore tassazione dei consumi. Noi - spiega - tassiamo troppo i redditi e troppo poco i consumi. Laddove invece i consumi sono consumati anche da chi magari non dichiara. E quindi sono molto più equi in termini di tassazione''. Insomma: ''tassare meglio i consumi vuol dire più equità".