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Caso Welby: "Non è accanimento"

Parere del Consiglio della Sanità

Le cure a Piergiorgio Welby e, in particolare, il respiratore che lo mantiene in vita non sono accanimento terapeutico.

E' quanto prevede il parere approvato dal Consiglio Superiore di Sanità. Il Vaticano aveva dichiarato che se l'uso della macchina che aiuta a respirare Welby fosse stato definito dai medici un "accanimento terapeutico", allora sarebbe stato lecito "staccare la spina".

Quello espresso dal Cansiglio Superiore della Sanità è un parere di "consulenza al ministro della salute e non influisce sul procedimento legale avviato da Piergiorgio Welby o sul suo diritto a chiedere la sospensione del trattamento terapeutico". E' questo il primo commento do Marco Cappato, segretario dell'associzione Luca Coscioni, al parere del Css che afferma che le cure a Welby ed in particolare il respiratore che lo mantiene in vita non sono accanimento terapeutico.

"Gli ulteriori passi - ha detto Cappato - saranno decisi dallo stesso Welby. Vedremo nel merito - ha spiegato - ma quella del Css è una risposta a una domanda sbagliata, perché il diritto di Welby di sospendere il trattamento sanitario non dipende dal fatto che quel trattamento sia un accanimento terapeutico o meno, perché Welby può sospendere qualsiasi trattamento sanitario come qualsiasi cittadino italiano può fare, e come hanno riconosciuto anche la Procura e il Tribunale di Roma".