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Italicum, la proposta dei cuperliani Fassina: "Renzi pretende servilismo"

La bozza di una parte del Pd: si alzi soglia premio di maggioranza

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Stop alle liste bloccate, alzare la soglia del premio di maggioranza, abbassare quella dell'8% per le forze non in coalizione e alternare la presenza di un uomo e di una donna nella lista. Queste le modifiche che la minoranza del Pd ha messo a punto in una riunione e che chiederà ora di tradurre in emendamenti presentati dal Partito democratico.

Il dibattito all'interno del Pd resta ancora molto acceso. Nell'intervista che apparirà sull'Espresso in edicola domani, Stefano Fassina esprime un giudizio non proprio lusinghiero su Matteo Renzi: "Il nuovo segretario ha messo in moto riforme fondamentali per il Paese, ma le accompagna con un'intolleranza inaccettabile verso le posizioni diverse dalla sua. Chi guida il partito non può pretendere soltanto opportunismo, conformismo e servilismo".

Secondo l'ex vice ministro dell'economia, "purtroppo Renzi mostra disprezzo nei confronti di chiunque lo critichi. È arrivato ad attaccare il presidente del partito non sul merito del suo dissenso, ma irridendolo su scelte del passato. Bene ha fatto Cuperlo a lasciare l'incarico".

A proposito della reazione al "Fassina chi?" di Renzi, l'intervistato dichiara che quello "era un chiaro messaggio politico anche se espresso in modo beffardo.Confermava l'ambiguità del segretario verso il governo Letta: noi lì a faticare e a mettere la faccia sui compromessi, lui da fuori a tirare fremette come se il maggiore partito al governo non fosse il suo. È lo stesso metodo usato con Cuperlo".

Sul fatto che alla direzione del Pd la minoranza si sia astenuta e non abbia votato contro la proposta di riforma della legge elettorale, Fassina giustifica la decisione con la necessità di segnalare, appunto, "che condividiamo la necessita' di cambiare il titolo V della Costituzione e di superare questo bicameralismo, ma non quella di lasciare alle segreterie dei partiti la scelta dei parlamentari. Le tanto evocate primarie non bastano a sanare la violazione della sovranità popolare. Glielo dice uno che a Roma è stato il più votato. E poi le leggi elettorali vanno pensate anche per chi le primarie non le farà mai".

Leggi la proposta di modifica all'Italicum avanzata da parte del Pd. Se non visualizzi correttamente il testo clicca qui: