Costruire l’indipendenza


Ambienti accessibili, la libertà di muoversi in autonomia

Con strumenti e programmi personalizzati la Lega del Filo d’Oro aiuta le persone sordocieche o con pluridisabilità psicosensoriale a conquistarsi i propri traguardi verso la libertà di movimento

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 © Ufficio stampa

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Per chi vive con una disabilità sensoriale complessa come la sordocecità, l’autonomia è una conquista fatta di piccoli grandi traguardi: voltarsi verso una voce, raggiungere un oggetto, orientarsi in uno spazio sicuro. Essere autonomi non significa fare tutto da soli, ma poter partecipare attivamente alla propria vita. È un diritto fondamentale che passa dalla relazione di fiducia tra persona e accompagnatore, dalla qualità degli spazi e dall’attenzione ai dettagli. Ed è proprio in questo equilibrio tra supporto e indipendenza che la Lega del Filo d’Oro costruisce ogni giorno un mondo più accessibile, uno spazio in cui nessuno sia lasciato indietro.

Obiettivi personalizzati

 L’autonomia passa prima di tutto dalla conoscenza dello spazio. Come spiega Emanuela Storani, tecnico di orientamento e mobilità presso il Centro Nazionale di Osimo: “Il nostro ruolo è supportare ciascuna persona nel raggiungere i suoi obiettivi di autonomia. Per qualcuno significa imparare a fare pochi passi da solo, per altri interagire con l’ambiente o usare un ausilio come il bastone bianco con strisce rosse, simbolo della sordocecità”. Il lavoro si articola in programmi educativo - riabilitativi personalizzati, frutto della collaborazione tra il tecnico e l’équipe interdisciplinare del centro.

Accessibilità ambientale

 La parola chiave è accessibilità ambientale. Gli interventi non si limitano al singolo percorso riabilitativo, ma coinvolgono anche famiglie, educatori e ambienti di vita quotidiana. Si adattano arredi, si inseriscono marcatori e punti di riferimento tattili e visivi per facilitare l’orientamento. Anche il più piccolo ostacolo, se non segnalato o previsto, può diventare un rischio o una barriera alla libertà di movimento.

Movimento e incisività

 Come sottolinea Storani, “il nostro lavoro agisce su due livelli: quello diretto, con la persona, e quello indiretto, attraverso la formazione degli operatori e il supporto alle famiglie”. Ogni spostamento, ogni ambiente, ogni situazione (dalla casa alla scuola, dalla stazione a un ristorante) può essere reso più sicuro ed inclusivo, se si tiene conto delle esigenze percettive specifiche di chi ha una disabilità sensoriale.

L’approccio della Lega del Filo d’Oro integra tecniche di accompagnamento, ausili (come bastoni, mappe tattili, bussole) e strategie comunicative per aiutare la persona sordocieca a decodificare lo spazio che la circonda. Si impara a leggere l’ambiente attraverso i sensi residui e a muoversi con fiducia. “Più la persona si sente sicura - spiega ancora Emanuela Storani - più è aperta a esplorare e ad apprendere”.

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