L'ok formale è stato sancito dalla cosiddetta "procedura scritta". Londra si riavvicina a Bruxelles con intesa in vari settori: dalla pesca all'energia e alla mobilità giovanile
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I 27 Stati membri dell'Ue hanno dato il via libera all'accordo tra Unione europea e Gran Bretagna, oggetto del vertice di Londra di questa mattina. L'ok formale dei Paesi europei è arrivato attraverso la cosiddetta procedura scritta, che ha fatto seguito al via libera di principio della riunione dei Rappresentanti Permanenti dei 27. L'accordo riguarda un partenariato per la sicurezza e la difesa, una dichiarazione di solidarietà britannico-europea e un'intesa comune su temi che vanno dal commercio all'energia, dalla pesca e alla mobilità giovanile.
I rappresentanti permanenti dei 27 Stati membri, dopo diverse riunioni del Coreper nel fine settimana che si sono protratte fino a notte fonda, hanno raggiunto un accordo a poche ore dall'inizio del vertice Ue-Regno Unito di Londra. Si tratta del primo vero "reset" dei rapporti dopo la Brexit, l'uscita della Gran Bretagna dall'Europa comunitaria.
L'intesa tra Bruxelles e Londra tocca diversi dossier:
Il dossier più preminente riguarda la sicurezza e la difesa. La Gran Bretagna si pone come la maggiore potenza del settore in Europa e offre ampi margini di proficua collaborazione all'Ue. Dal punto di vista britannico, invece, il riavvicinamento a Bruxelles può garantire l'accesso al fondo Ue per il riarmo da 150 miliardi di euro. L'accordo potrebbe condurre anche a dimostrazioni di cooperazione, come ad esempio un'eventuale partecipazione delle forze britanniche a operazioni civili e militari congiunte con contingenti europei.
In periodi di guerre dei dazi, Londra e Bruxelles hanno concordato anche un patto commerciale per regolare i flussi di import ed export. Anche e soprattutto in ambito sanitario e fitosanitario (Sps), con l'obiettivo di ridurre le barriere commerciali nel settore agroalimentare. In cambio, il Regno Unito ha concesso un'estensione di 12 anni (fino al 2038) all'Ue dei diritti di accesso alle acque britanniche per la pesca, evitando così negoziazioni annuali e garantendo stabilità per entrambi i settori.