Di origini ucraine, il giovane era stato adottato da una famiglia di Tribano (Padova) e nel 2022 aveva scelto di imbracciare le armi per difendere il suo Paese
La guerra in Ucraina miete un'altra vittima italiana, la sesta dall'inizio del conflitto. Dopo Antonio Omar Dridi, deceduto a maggio, a perdere la vita è stato il 21enne Artiom Naliato, colpito da un missile piombato su un campo di addestramento militare. Di origini ucraine, il giovane era stato adottato da una famiglia di Tribano (Padova) e, dopo l'invasione russa del febbraio 2022, aveva scelto di imbracciare le armi per difendere il suo Paese.
Come riportato dai giornali locali, Naliato Artiom era rientrato a Tribano poche settimane fa per poi ripartire per il fronte ucraino. Lunedì l'edificio in cui si trovava per l'addestramento è stato colpito da un missile russo. Il 21enne è poi deceduto in ospedale per le ferite riportate.
"Con immensa tristezza salutiamo Artiom Naliato che ha scelto di combattere una guerra che portava nel cuore per la libertà del suo Paese d’origine a cui si sentiva profondamente legato", ha dichiarato il sindaco Massimo Cavazzana. "Ci stringiamo attorno al dolore della famiglia. Artiom aveva deciso di combattere una guerra per difendere una terra che aveva nel cuore. Una scelta difficile, drammatica, ma animata da un senso di appartenenza e di responsabilità che non possiamo che rispettare".