Il ministro dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, Alois Rainer ha spiegato che i ravioli sostituiranno le vecchie riserve alimentari, colpevoli di richiedere troppo tempo per essere preparate
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Ravioli in scatola come provviste di guerra. È la proposta del ministro dell’Agricoltura e dell’Alimentazione tedesco Alois Rainer ed è un segnale di come il clima sia cambiato, in Germania e in Europa. Dopo aver caldeggiato un'importante campagna di reclutamento e aver in generale spinto a un maggiore afflusso di denaro per le esigenze militari, ora il governo tedesco si preoccupa di cosa far mangiare al popolo in caso di emergenze come un conflitto aperto con la Russia. Secondo i funzionari di Berlino, Putin potrebbe pensare di attaccare infatti un Paese Nato già nel 2029 ed è bene prepararsi per ogni evenienza, mettendo persino la pasta nella "lista della spesa" degli alimenti da tenere in dispensa.
"Kriegstüchtig". In tedesco significa più o meno "adatto alla guerra". Dopo 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale questo termine è tornato di moda, infestando i salotti di Germania ma anche le cucine. In caso di attacco, infatti, le vecchie scorte di alimenti crudi potrebbero non essere più l'ideale oggi. Ne è convinto quantomeno il ministro dell’Agricoltura e dell’Alimentazione Alois Rainer che, durante la versione tedesca del podcast di Politico Playbook, ha bollato lenticchie e cereali da cuocere in acqua come alimenti tutt'altro che perfetti nel caso di un conflitto aperto nel Duemila: queste riserve richiederebbero infatti troppo tempo a suo dire per essere preparate. Molto meglio cercare alternative come i ravioli in scatola, propagandati da Rainer come l'ideale alimento su cui basare un'eventuale dieta di guerra.
Come fanno notare i più scettici, anche Oltreoceano, investire sul raviolo appare una scelta comunque tutt'altro che economica. Stando ai calcoli del Washington Post, la transizione alla pasta "pronta da scaldare" costerebbe almeno 105 milioni di dollari, costringendo il governo teutonico a prendere accordi con aziende esterne, quantomeno per lo stoccaggio. Una spesa importante che sarebbe oltretutto destinata ad aumentare, almeno se aggiungiamo al conto quei 25 milioni di dollari che secondo il Times Berlino già sta investendo per mantenere una scorta di 100mila tonnellate di riso, piselli e latte in polvere, conservati in 150 magazzini.
Oltre a 3,5 chilogrammi di riso o pasta secchi, l'agenzia tedesca per la preparazione alle catastrofi (BBK) consiglia a ogni nucleo familiare di tenere a disposizione una scorta pro capite di 20 litri di acqua, 4 chilogrammi di legumi secchi e 2,5 chilogrammi di frutta e noci conservate. Anche se Rainer sembra particolarmente convinto della bontà dei ravioli, come soluzione pronta all'uso: "Viviamo attualmente in una situazione di sicurezza che ci costringe tutti a riflettere. Per me, è importante che la sicurezza alimentare svolga un ruolo chiave, accanto all'approvvigionamento di armi. Voglio creare una riserva nazionale di prodotti finiti che possano essere consumati dopo essere stati riscaldati", ha spiegato il ministro, sottolineando come determinate scorte possano rivelarsi necessarie non solo in caso di guerra, ma anche in caso di altre crisi, come disastri naturali o incidenti nucleari. La minaccia russa viene tuttavia percepita come la principale dal suo governo e, anche fuori dalla Germania si inizia a onor del vero a pensare a eventuali provviste da tenere in casa qualora esplodesse davvero qualche controversia.
Se i ravioli tedeschi potrebbero apparire da fuori una scelta quasi "esotica" sappiate per esempio che la Norvegia consiglia di tenere a portata di mano compresse di iodio per proteggersi dalle radiazioni, oltre a carte e giochi da tavolo per passare il tempo. La pacifica Svizzera si è trovata invece da parte sua a dover desistere dall'abolire completamente la scorta obbligatoria di caffè nel 2019, dopo le forti proteste nate a seguito della proposta del proprio Consiglio Federale.
Al quotidiano Süddeutsche Zeitung Ralph Tiesler, direttore dell'Ufficio federale tedesco per la protezione civile e l'assistenza in caso di catastrofi, lo ha detto senza giri di parole "i tempi sono cambiati" e bisogna prendere contromisure: "Se possibile, accumulate scorte sufficienti per 10 giorni", ha esortato Tiesler, spiegando come "anche una scorta per almeno 72 ore possa essere oggi molto utile". Nel 2016 l'allora ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maizière venne etichettato come un paranoico allarmista, dopo aver consigliato ai cittadini di tenere in casa una scorta di cibo e acqua per le emergenze. A distanza di meno di un decennio probabilmente non riceverebbe più certe veementi critiche, visto come il dibattito pubblico nel Paese abbia portato oggi i suoi successori a parlare apertamente di cosa fare in caso di guerra.