CONSEGNE IN ZONA PENTAGONO

Il "Pentagon Pizza Index" anche stavolta "ha anticipato" una crisi internazionale

Se aumentano gli ordini di pizze margherite nella zona del Pentagono probabilmente c'è un'attività militare straordinaria in corso. Questa la teoria alla base del Pentagon Pizza Index, che spesso ha anticipato persino le guerre

22 Giu 2025 - 12:06
 © Tgcom24

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Si vis pacem, para bellum ("se vuoi la pace, prepara la guerra"), suggerivano i latini. Ma se vuoi la guerra prepara una quattro stagioni, controbatterebbero oggi i più pragmatici statunitensi. L'equazione alla base di quello chiamato Pentagon Pizza Index è piuttosto semplice: a un aumento esponenziale degli ordini di pizze nella zona del Pentagono fa seguito un'imminente escalation di tensioni internazionali.

Le origini del Pizza Index si perdono nei giorni della Guerra Fredda sebbene tutti prendano con le molle questo indicatore. Di fatto pare sia accaduto anche nelle scorse ore: prima dell'attacco Usa all'Iran al Pentagono sono state consegnate più pizze del solito. A essere preso d'assalto parrebbe essere stato in particolare il locale della catena di pizzerie Papa John's subissato dagli ordini mentre, parallelamente, il Freddie's Beach Bar (ristorante e bar vicino al Pentagono) rimaneva insolitamente svuotato per essere un "noramle" sabato sera. 

Ecco i precedenti:

La "pizza intelligence" di Mosca

 Il penultimo capitolo nella storia del Pentagon Pizza Index è stato scritto il 12 giugno 2025, quando un account attendibile su X ha pubblicato un post in cui si segnalava un'impennata di attività nella maggior parte delle pizzerie nei pressi del Pentagono. Puntualmente, quella stessa notte, Nethanyahu ha aperto un nuovo fronte attaccando Teheran.

E' giusto ricordare come la leggenda del Pizza Index sia ormai in giro dai tempi della Guerra Fredda, quando pare che addirittura gli stessi russi lo utilizzassero per monitorare l'attività degli americani. La sigla Pizzint (Pizza Intelligence) fu brevettata dalle parti di Mosca per indicare le consegne di cibo nei pressi degli uffici governativi nemici e a ragione, visto che un raddoppio degli ordini ha anticipato spesso operazioni militari importanti degli statunitensi come l'attacco dell'isola di Grenada nel 1983 o l'invasione di Panama nel 1989.

Quando tutti volevano la margherita del signor Meeks

  Anche dopo la caduta del muro di Berlino, l'indicatore è stato comunque preso in considerazione per capire le mosse Usa da amici e avversari in egual misura. Il Pizza Index diventa una faccenda di dominio pubblico nel 1990, quando ne parla direttamente il Time, facendo scoprire al mondo che la notte in cui Saddam Hussein pianificò di invadere il Kuwait, il Domino's Pizza vicino al Pentagono ricevette 21 ordinazioni di pizze.

L'anno dopo fu invece il Los Angeles Times a occuparsi del caso, in un pezzo simpaticamente intitolato "Slice of Life". Nell'articolo veniva intervistato anche un tale Frank Meeks, all'epoca proprietario di 43 punti vendita della stessa catena Domino's Pizza a Washington, il quale dichiarò: "I media non sempre sanno quando succederà qualcosa di grosso perché sono a letto, ma i nostri fattorini sono in giro alle 2 del mattino". Insomma, se vuoi sapere dove va l'America chiedilo a un rider. Meeks col tempo diventerà una vera e propria eminenza grigia del Pizza Index, da interrogare ogni qualvolta saltasse fuori l'argomento. Quando nel dicembre 1998 i suoi locali videro lievitare i propri ordini tutti capirono che era colpa anche delle udienze per l'impechment a Bill Clinton. Fu un momento complicato per gli States ben fotografato da Meeks, che cercato dal Desert News commentò: "Sta andando tutto a rotoli".

La guerra capricciosa come una pizza

 Il nostro imprenditore non sapeva ancora cosa sarebbe venuto dopo, in un mondo che si sarebbe dovuto guardare bene da minacce molto più pericolose delle frequentazioni di Monica Lewinsky. Nonostante i cambiamenti però, una certezza è sempre rimasta alla Casa Bianca: in caso di emergenza chiamare una pizzeria. È successo nel 2011, nei giorni in cui si decideva il destino di Osama Bin Laden, quando tutti si occuparono pure della prosaica questione di cosa mangiare. Il magazine Politico ci ha restituito dieci anni dopo una storia orale di quei momenti, ricostruendoli con l'aiuto di diversi funzionari presenti allora nella stanza dei bottoni. Chissà, magari tra qualche lustro avremmo anche racconti dei momenti concitati in cui al Pentagono si rifletteva del futuro del Medio Oriente. Per ora, per capire meglio quello che è accaduto tra il 2024 e il 2025, abbiamo solo i dati rilanciati da qualche account sui social. Informazioni che ci assicurano una cosa: le crisi mondiali a Washinghton vengono anticipate spesso e volentieri da un trancio di pizza

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