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Speciale Il conflitto in Medioriente

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Gli Usa in guerra al fianco di Israele | L'Iran promette vendetta e minaccia di chiudere lo stretto di Hormuz | Il mondo in allarme | Israele, Netanyahu al Muro del Pianto

Si infiamma la guerra in Medio Oriente, dopo la decisione di Trump di attaccare Teheran.

di Redazione online
22 Giu 2025 - 20:05

Il conflitto in Medioriente è giunto al giorno 625. Gli Stati Uniti entrano in campo direttamente nella guerra Israele-Iran attaccando tre siti nucleari nel Paese islamico. Lo ha annunciato Donald Trump, precisando che i siti colpiti sono quelli di Fordow, Natanz e Esfahan. Dura la risposta del ministro degli Esteri iraniano Araghchi: "Trump ha ingannato i suoi elettori, è un bullo che calpesta il diritto. E ancora: "Ora non è il momento per la diplomazia, risponderemo agli attacchi di Usa e Israele". Rivolgendosi direttamente agli iraniani, il tycoon aveva detto: "Teheran accetti la pace o il prossimo attacco sarà peggiore". Dalla Repubblica islamica sono già arrivate due ondate di missili contro Israele, provocando esplosioni a Tel Aviv, Gerusalemme, Haifa. Ci sono diversi feriti. Dura condanna degli attacchi Usa da parte di Mosca. I pasdaran hanno promesso vendetta, affermando che "ridurranno in cenere" le basi americane in Medioriente e minacciano di chiudere lo Stretto di Hormuz. Per il numero due alla Casa Bianca, Vance, sarebbe "un suicidio". Israele ha già contrattaccato e avverte: in Iran abbiamo più obiettivi, li raggiungeremo. Sulla centrale di Fordow potrebbero essere state sganciate diverse devastanti GBU-57 (qui una scheda sulla mega bomba e gli aerei B-2). 

Pioggia di missili iraniani su Israele: decine di feriti e devastazione a Tel Aviv e Haifa

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Gli Stati Uniti hanno lanciato una "guerra" contro l'Iran "con pretesti assurdi e inventati": è l'accusa rivolta a Washingon dall'ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite durante il Consiglio di Sicurezza. "Gli Stati Uniti, membro permanente di questo Consiglio, hanno fatto nuovamente ricorso alla forza illegale, hanno lanciato una guerra contro il mio Paese, con pretesti assurdi e inventati: per impedire all'Iran di acquisire armi nucleari", ha dichiarato Amir Saeid Iravani durante una riunione di emergenza del Consiglio, richiesta dal suo Paese dopo gli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari iraniani.


"Non è politicamente corretto usare il termine 'cambio di regime', ma se l'attuale regime iraniano non è in grado di rendere l'Iran di nuovo grande, perché non dovrebbe esserci un cambio di regime?". Lo scrive Donald Trump, parafrasando Maga (Make America great again) in Miga per adattarlo all'Iran.

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Tre persone sono rimaste uccise dopo che un'ambulanza è stata colpita da un attacco israeliano nell'Iran centrale, secondo quanto riportato dai media locali. "L'ambulanza era in viaggio per trasferire un paziente quando è stata colpita da un drone", riporta l'agenzia di stampa Isna citando il governatore della contea di Najafabad Hamidreza, Mohammadi Fesharaki. "Tutti gli occupanti dell'ambulanza, l'autista, il paziente e il suo accompagnatore, sono rimasti vittime dell'impatto. A causa del colpo l'ambulanza è andata fuori strada, entrando in collisione con un veicolo in transito".


"Si dice che i danni ai siti nucleari in Iran siano 'monumentali'. I colpi sono stati duri e precisi. I nostri militari hanno dimostrato grande abilità". Lo scrive Donald Trump commentando l'esito dell'attacco Usa. 


L'inviato russo all'Onu ha condannato le azioni irresponsabili, pericolose e provocatorie degli Usa contro l'Iran, sostenendo che con i bombardamenti "non provocati" sui siti nucleari iraniani, gli Stati Uniti, così come Israele, stanno giocando "con la sicurezza e il benessere dell'umanità nel suo complesso".


L'attentato suicida in una chiesa di Damasco, che ha ucciso almeno 20 persone, è stato un "attacco perfido" mirato a "seminare il caos" nella società siriana: lo ha dichiarato il ministero degli Esteri turco. "Siamo convinti che il governo e il popolo siriano rimarranno uniti e continueranno con fermezza la loro lotta contro le organizzazioni terroristiche che cercano di seminare il caos nel Paese", ha scritto la diplomazia turca in una nota. 


Gli ispettori dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) devono poter tornare in Iran e accertare lo stato delle riserve di uranio arricchito: lo ha dichiarato il direttore generale dell'Agenzia, Rafael Grossi, intervenuto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. "Abbiamo una finestra di opportunità per tornare al dialogo e alla diplomazia. Se questa finestra si chiude, la violenza e la distruzione potrebbero raggiungere livelli impensabili e il regime globale di non proliferazione, così come lo conosciamo, potrebbe crollare e cadere".


Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, intervenendo a una riunione urgente del Consiglio di sicurezza sull'Iran, ha messo in guardia sul rischio di un ciclo di "ritorsioni" dopo che gli Stati Uniti hanno attaccato tre impianti nucleari di Teheran.


"L'azione in Iran apre opportunità che non possiamo nemmeno immaginare. Vedo un'enorme espansione degli accordi di pace. Vedo collaborazioni che al momento sembrano immaginarie, ma forse abbiamo già capito che non lo sono. Vediamo un futuro luminoso di speranza, collaborazioni e anche di pace". Lo ha detto questa sera in una conferenza stampa preregistrata il premier israeliano Benjamin Netanyahu.


L'attentatore che si è fatto saltare in aria in una chiesa di Damasco, causando morti e feriti, aveva legami con le milizie jihadiste dello Stato islamico: lo ha reso noto il ministero degli Interni siriano. "Un militante appartenente all'organizzazione terroristica dell'Isis ha fatto irruzione nella chiesa di Sant'Elia nel quartiere di Duweila a Damasco e ha aperto prima il fuoco per poi attivare l'ordigno esplosivo che aveva addosso", si legge nel comunicato diffuso dal ministero.
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La felicità e la gratitudine di essere tornati, ma con ancora la paura e l'incertezza per chi è rimasto a Teheran. Queste le emozioni di chi è riuscito ad andar via dall'Iran, raggiungendo l'Italia dopo l'attacco israeliano del 13 giugno. Fatemeh è una dei 24 italiani fuggiti dal Paese persiano, attraverso uno dei confini di frontiera, l'Azerbaigian, arrivati oggi a Malpensa: "L'ultima bomba che ho sentito? Quella all'ambasciata, mentre aspettavo il pullman", racconta la 36enne. Fatemeh a Baku è riuscita solo ieri a riabbracciare il suo compagno, Salvatore Politi, ginecologo 42enne di Parma, che da subito aveva lanciato un appello per far sì che rientrassero lei e il piccolo. Per lei, infatti, come per molti persiani qui in Italia, il pensiero oggi è per i propri cari, con le comunicazioni bloccate dallo stop di internet e le risorse energetiche a singhiozzo. "Non sono riuscita a contattare i miei genitori. È tutto bloccato purtroppo. Ho molto paura", ha affermato Fatemeh. 


Nuove esplosioni sono state udite nel nord di Teheran. Lo riferisce l'Afp.


Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian partecipa a una manifestazione contro i raid americani sull'Iran. Lo mostrano le immagini della tv di Stato iraniana. "Vendetta, vendetta!" gridano i manifestanti con i pugni alzati, mentre il presidente cerca di farsi strada tra la folla radunata in Piazza Enghelab (Rivoluzione), nel centro di Teheran. 


"L'insicurezza nella regione è il risultato diretto delle cospirazioni degli Stati Uniti e del regime sionista. L'azione dell'Iran contro il regime sionista è una legittima difesa contro l'aggressione di un regime usurpatore e illegale contro il nostro territorio". Lo ha detto il presidente iraniano Masoud Pezeshkian in una conversazione con il premier indiano, Narendra Modi. Lo riporta l'agenzia Tasnim.


I tre europei negoziatori a Ginevra due giorni fa con l'Iran - Francia-Gran Bretagna-Germania, i cosiddetti E3 - lanciano "un appello all'Iran ad impegnarsi in negoziati per un accordo che risponda a tutte le preoccupazioni legate al suo programma nucleare" e si dicono "pronti a contribuire a questo obiettivo in coordinamento con tutte le parti". In un comunicato congiunto diffuso a Parigi, i tre governi ricordano che il loro "obiettivo" "resta quello di impedire all'Iran di dotarsi di un'arma nucleare" e chiedono "all'Iran di non agire destabilizzando ulteriormente la regione".


"Siamo consapevoli che le prossime 48-72 ore costituiscono una fase particolarmente delicata, nella quale non si possono escludere azioni ritorsive da parte dell'Iran, anche sotto forma di attacchi asimmetrici o di blocchi strategici, come la possibile interruzione della navigazione nello Stretto di Hormuz". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Guido Crosetto.


"Anche se i siti nucleari venissero distrutti, la partita non sarebbe finita. I materiali arricchiti, le conoscenze iraniane e la volontà politica resteranno. L'iniziativa ora spetta a chi gioca con intelligenza ed evita attacchi alla cieca. Le sorprese continueranno!". Lo scrive su X Ali Shamkhani, consigliere politico della Guida Suprema iraniana Ali Khamenei dopo i raid Usa sui siti nucleari iraniani.


"Pur non essendo coinvolta nell'azione militare, l'Italia condivide la necessità di impedire all'Iran di acquisire un'arma nucleare. Un simile sviluppo rappresenterebbe un punto di non ritorno, destabilizzando l'intero Medio Oriente e aggravando il quadro della sicurezza globale. La non proliferazione nucleare resta un pilastro essenziale dell'ordine internazionale. Qualsiasi tentativo di comprometterne i principi deve essere affrontato con lucidità, fermezza e coerenza, nel pieno rispetto del diritto internazionale". Lo afferma in una nota il ministro della Difesa, Guido Crosetto.


I tre europei negoziatori a Ginevra due giorni fa con l'Iran - Francia-Gran Bretagna-Germania, i cosiddetti E3 - lanciano "un appello all'Iran a impegnarsi in negoziati per un accordo che risponda a tutte le preoccupazioni legate al suo programma nucleare" e si dicono "pronti a contribuire a questo obiettivo in coordinamento con tutte le parti". In un comunicato congiunto diffuso a Parigi, i tre governi ricordano che il loro "obiettivo" "resta quello di impedire all'Iran di dotarsi di un'arma nucleare" e chiedono "all'Iran di non agire destabilizzando ulteriormente la regione".


Una potente esplosione provocata da un attentatore suicida ha semidistrutto una chiesa a Damasco, la capitale siriana, causando un numero imprecisato di morti, almeno 25, e feriti, oltre a danni materiali. Lo riportano i media internazionali. L'attentatore si è fatto esplodere all'interno della chiesa di Mar Elias, nel quartiere di Dwelah, che ospita una folta comunità cristiana.


Donald Trump ha preso una decisione definitiva "pochi minuti prima che le bombe venissero sganciate" sabato: lo ha rivelato il vicepresidente JD Vance alla Nbc, aggiungendo che il presidente "aveva la possibilità di annullare questo attacco fino all'ultimo minuto" e ha deciso di procedere. Gli Stati Uniti stanno ora monitorando attentamente se l'Iran attaccherà le truppe americane o continuerà il suo programma di armi nucleari, ha proseguito, suggerendo che i prossimi passi dell'Iran diventeranno chiari entro le prossime 24 ore ed evocando un "momento molto delicato".


Soffre tutto il settore delle criptovalute dopo l'attacco degli Usa alle basi nucleari iraniane. Il Bitcoin, con un calo del 3,7% è sceso sotto i 100.000 dollari a 99.786 dollari. Il Dogecoin segna -7,6% a 0,14 dollari, ma il più colpito è l'Ethereum che perde il 10% a 2.180 dollari. L'intero mercato cripto ha perso oltre il 4%.


Gli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari in Iran hanno causato diversi feriti, ma nessuno mostrava segni di "contaminazione radioattiva". Lo afferma il ministero della Sanità iraniano. "Nessuno dei feriti trasferiti nei centri medici dopo gli attacchi americani mostrava segni di contaminazione radioattiva", ha scritto su X il portavoce del ministero Hossein Kermanpour, senza specificare il numero delle persone ricoverate in ospedale.


"Il silenzio di fronte a un'aggressione così palese farebbe precipitare il mondo in un livello di pericolo e caos senza precedenti". L'Iran esorta il Consiglio di Sicurezza dell'Onu e l'Aiea ad "adottare misure urgenti e decisive in risposta a questa spaventosa violazione del diritto internazionale". Lo si legge in una nota del ministero degli Esteri di Teheran.


Gli Stati Uniti non escludono la possibilità di una reazione militare in casi di chiusura dello Stretto di Hormuz da parte dell'Iran: lo ha dichiarato il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, intervistato dalla Cbs.


"Al momento non sono previste operazioni militari contro l'Iran". Lo ha detto il segretario di Stato americano Marco Rubio in un'intervista alla Cbs. 


Gli attacchi statunitensi e israeliani contro l'Iran sono giustificati per impedire a Teheran di sviluppare le armi nucleari. Lo afferma il ministero degli Esteri ucraino, elogiando l'intervento militare come un "segnale chiaro". "L'Ucraina è convinta che il programma nucleare iraniano debba essere fermato affinché non rappresenti mai più una minaccia per i Paesi del Medio Oriente o per qualsiasi altro stato", ha affermato il ministero.


Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha visitato il Muro Occidentale a Gerusalemme e ha pregato con il Rabbino del Muro Occidentale per il successo della continuazione della guerra in Iran e per la pace del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Tra le altre cose, secondo il testo della preghiera speciale che hanno composto per l'arrivo di Netanyahu, si legge: "E innalzi il Presidente degli Stati Uniti per essersi assunto l'incarico di espellere il male e l'oscurità dal mondo". Lo riporta Ynet.


E' stata convocata per oggi, su richiesta di Teheran, la riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in seguito agli attacchi statunitensi. Lo riferiscono fonti diplomatiche, citate dal Guardian.


A seguito della riunione di governo convocata d'urgenza questa mattina alla luce dell'aggravarsi della crisi in Medio Oriente, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto nel corso della giornata numerosi contatti con alcuni partner internazionali e con i principali attori della regione. In particolare- si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi - il Presidente Meloni ha avuto uno scambio di vedute con il Presidente di turno del G7, il Primo Ministro canadese Mark Carney, con il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, con il Presidente francese Emmanuel Macron e con il Primo Ministro del Regno Unito Keir Starmer. In ambito regionale, il Presidente del Consiglio si è sentita con il Principe Ereditario e Primo Ministro saudita Mohammad bin Salman Al Saud, il Presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan e l'Emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani. Con tutti gli interlocutori è stata condivisa e data massima rilevanza alla necessità di lavorare per una rapida ripresa dei negoziati tra le parti, al fine di evitare un ulteriore allargamento del conflitto e di giungere a una soluzione politica della crisi.


Chiudere lo stretto di Hormuz sarebbe "un suicidio" per l'Iran. Lo ha detto il vice presidente americano Jd Vance. "Tutta la loro economia passa attraverso lo Stretto di Hormuz. Perché dovrebbero farlo? Non credo abbia alcun senso", ha aggiunto il numero due di Donald Trump.


Il mondo è "più sicuro e stabile" dopo gli attacchi americani all'Iran. Lo ha detto il segretario di Stato Marco Rubio a Fox News.


Su indicazione della direzione dell'intelligence delle Forze di difesa israeliane, circa 30 caccia dell'Aeronautica israeliana hanno colpito decine di obiettivi militari in tutto l'Iran, impiegando oltre 60 munizioni. Lo afferma l'esercito in una nota. Tra gli obiettivi colpiti, i caccia israeliani hanno attaccato il Centro di Comando Strategico Missilistico "Imam Hussein" nell'area di Yazd, dove erano immagazzinati missili a lungo raggio. Circa 60 missili erano stati lanciati da questo centro di comando verso lo Stato di Israele. In parallelo, sono stati colpiti lanciatori di missili a Isfahan, Bushehr e Ahvaz. Sono stati inoltre attaccati siti militari coinvolti nella produzione di batterie di difesa aerea, il centro di comando della "Terza Brigata" droni e un deposito di droni situato nei pressi del centro di comando. "Durante i raid, un velivolo dell'Aeronautica israeliana ha individuato soldati delle Forze Armate iraniane intenti a caricare dei lanciatori di missili, e li ha neutralizzati", conclude la nota.


Chiudere lo stretto di Hormuz sarebbe "un suicidio" per l'Iran. Lo ha detto il vice presidente americano Jd Vance. "Tutta la loro economia passa attraverso lo Stretto di Hormuz. Perché dovrebbero farlo? Non credo abbia alcun senso", ha aggiunto il numero due di Donald Trump.


"L'industria nucleare è profondamente radicata nel nostro Paese e le sue radici non possono essere distrutte". Lo ha detto alla tv di Stato il portavoce dell'agenzia statale iraniana per l'energia atomica, Behrouz Kamalvandi, aggiungendo che il suo sviluppo non si fermerà. "Ci sono danni inflitti ai siti, ma non è la prima volta che la nostra industria nucleare viene danneggiata e la nasconderemo di nuovo", ha aggiunto. 


Gli Stati Uniti non sono in guerra con l'Iran, ma "in guerra con il programma nucleare iraniano". Lo ha dichiarato il vicepresidente Usa, James David Vance, dopo gli attacchi notturni contro gli impianti nucleari iraniani.


Tutti e tre i siti nucleari iraniani bombardati dagli Stati Uniti hanno subito danni estremamente gravi. Lo ha detto il capo del Pentagono Pete Hegseth dopo i raid Usa contro Teheran. 


Il segretario alla Difesa Usa, Pete Hegseth, ha ribadito che l'intervento Usa in Iran non si trasformerà in una guerra prolungata con Teheran e ha definito gli attacchi notturni contro i siti nucleari iraniani come "intenzionalmente limitati".


Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, ha continuato oggi i suoi colloqui telefonici successivi all'attacco americano contro 3 siti nucleari in Iran questa notte, chiamando il presidente dell'Iran Masoud Pezeshkian. Lo riferiscono fonti dell'Eliseo. A Pezeshkian, Macron ha ripetuto il suo "appello per la liberazione immediata dei due ostaggi francesi, per una de-escalation e per la ripresa di negoziati diplomatici".


"L'operazione contro l'Iran non mirava al cambio di regime". Lo ha detto il capo del Pentagono, Pete Hegseth.


Gli Stati Uniti hanno "collaborato" e si sono "consultati strettamente" con i loro alleati nella Regione. Lo ha detto il segretario alla Difesa Usa Pete Hegseth in una conferenza stampa al Pentagono. 


"L'Italia non era stata avvertita" dell'attacco Usa "ma eravamo stati avvertiti, per quanto riguarda l'Iraq, di fare allontanare i nostri militari che erano nella base vicino all'aeroporto. Quindi, l'attacco era nell'aria". Così al tg3 il ministro degli esteri Antonio Tajani.


"L'Iran sia intelligente e ascolti le parole di Trump". Lo ha detto il capo del Pentagono, Pete Hegseth, leggendo l'avvertimento del presidente su Truth che qualsiasi rappresaglia da parte di Teheran scatenerà "una forza maggiore" da parte degli Stati Uniti.


"Abbiamo devastato il programma nucleare iraniano". Lo ha detto il capo del Pentagono, Pete Hegseth, in una conferenza stampa precisando che l'attacco Usa "non ha preso di mira civili o truppe iraniani". "E' stato un successo schiacciante", ha aggiunto.


"Alla luce dell'attuale stato di emergenza in Israele, si comunica a tutti i connazionali che l'Ambasciata d'Italia a Tel Aviv resterà chiusa lunedì 23 giugno 2025". Lo comunica una nota. "L'erogazione dei servizi consolari è sospesa e tutti gli appuntamenti già fissati saranno riprogrammati. Il personale della Cancelleria Consolare rimane operativo con esclusivo riferimento ad attività di assistenza che rivestono carattere d'urgenza", si legge ancora.


I media iraniani riferiscono di un'esplosione "massiccia" nella provincia di Bushehr, la stessa dove sorge una centrale nucleare, nel sud-ovest del Paese. A Yazd invece, Iran centrale, i caccia israeliani avrebbero preso di mira una base dei Pasdaran.


Gli attacchi americani contro tre siti nucleari iraniani non hanno causato vittime. Lo ha affermato il capo della Mezzaluna Rossa iraniana, Pir Hossein Kolivand. "Fortunatamente, non ci sono stati martiri durante gli eventi legati all'aggressione statunitense contro gli impianti nucleari iraniani", ha detto, secondo quanto riferisce la televisione di Stato. 


"Le nostre operazioni continuano e Israele non avrà pace": è la minaccia del nuovo capo dei Pasdaran iraniani, Mohammad Pakpour, citato dai media panarabi. 


"La Cina condanna fermamente l'attacco americano all'Iran e agli impianti nucleari sotto la supervisione dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica. Questa mossa degli Stati Uniti viola gravemente gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale e aggrava le tensioni in Medio Oriente". Lo sostiene in una nota il ministero degli Esteri di Pechino. "La Cina invita le parti in conflitto, in particolare Israele, a cessare il fuoco il prima possibile, a garantire la sicurezza dei civili e ad avviare il dialogo e i negoziati". 



"Oggi più che mai l'umanità grida e invoca la pace: è un grido che chiede responsabilità e ragione e non dev'essere soffocato dal fragore delle armi e da parole retoriche che incitano al conflitto". Così Papa Leone ha pregato all'Angelus. "Fermare la tragedia della guerra prima che essa diventi una voragine irreparabile", ha affermato. Secondo il Santo Padre "la guerra non risolve i problemi anzi li amplifica e produce ferite profonde nella storia del popolo che richiedono generazioni per rimarginarsi. Che la diplomazia faccia tacere le armi".


Il ministero degli Esteri russo Sergey Lavrov "condanna fermamente" gli attacchi Usa in Iran che possono aggravare l'escalation in atto e "minare ulteriormente la sicurezza regionale e globale". 


Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha frenato sull'ipotesi circolata nei giorni scorsi a Teheran di una possibile chiusura al traffico commerciale navale, in risposta all'escalation militare di Israele e Usa, dello Stretto di Hormuz, strategico snodo fra il Golfo Persico e quello dell'Oman per il passaggio di quasi un terzo del petrolio mondiale. "Abbiamo una varietà di opzioni disponibili", ha glissato Araghchi di fronte a una domanda diretta, citato dalla Bbc, durante la conferenza stampa tenuta a Istanbul a margine di una riunione di emergenza dell'Organizzazione dei Paesi Islamici.





"Abbiamo più obiettivi in Iran e ci stiamo impegnando costantemente per raggiungerli. Continueremo ad agire per raggiungerli". Lo ha detto il portavoce dell'esercito israeliano, il generale di brigata Effie Defrin.



L'Iran è pronto a scatenare rappresaglie asimmetriche "senza limiti e senza restrizioni" di sorta, nel caso in cui gli Usa dovessero prendere di mira l'86enne ayatollah Ali Khamenei, Guida Suprema della Repubblica Islamica. L'avvertimento, dopo gli attacchi americani contro tre impianti nucleari iraniani, viene da "un alto funzionario" di Teheran citato in forma anonima da Reuters. Si tratta "della più rossa delle linee rosse", ha ammonito la fonte, aggiungendo che "qualunque mossa contro il supremo leader chiuderebbe la porta a ogni negoziato e innescherebbe una risposta senza limiti e senza restrizioni".


La Francia "non ha partecipato agli attacchi" statunitensi contro i siti nucleari in Iran, "né alla loro pianificazione". Lo rende noto il ministro degli Esteri, Jean-Noel Barrot, in un primo commento di Parigi all'iniziativa degli Stati Uniti di cui la Francia "ha preso conoscenza con preoccupazione".


Con l'attacco ai siti nucleari iraniani gli Usa "hanno varcato la linea rossa". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi.


Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha detto che in giornata partirà per la Russia, dove incontrerà il presidente Vladimir Putin per "serie consultazioni" dopo l'attacco americano ai siti nucleari iraniani. "La Russia è un amico dell'Iran, abbiamo un partenariato strategico e ci consultiamo e coordiniamo le nostre posizioni. La Russia ha sempre fatto parte dei negoziati nucleari e anche negli ultimi mesi, quando abbiamo avuto colloqui con gli Usa abbiamo sempre tenuti informati i nostri amici russi".


Israele e Usa "non riusciranno a intimidire l'Iran". Lo affermano i pasdaran iraniani in un comunicato ufficiale, rivolgendosi alle "gang criminali al potere alla Casa Bianca e a Tel Aviv". Il programma nucleare di Teheran "non sarà fermato da un attacco".


Gli Stati Uniti "detengono la piena responsabilità per le conseguenze delle loro azioni", dopo l'attacco condotto contro l'Iran durante la notte. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, segnalando gli Usa hanno lanciato il loro raid "nel bel mezzo di un processo volto a raggiungere un esito diplomatico. Non contenti di tali azioni, gli Stati Uniti hanno ora optato per una pericolosa operazione militare e un'aggressione contro il popolo iraniano. In tal modo, l'amministrazione statunitense detiene la totale e piena responsabilità per le conseguenze delle proprie azioni, incluso il diritto della Repubblica Islamica all'autodifesa".


Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha affermato che, nonostante l'attacco degli Stati Uniti contro i siti nucleari iraniani, la diplomazia resta un principio fondamentale e "la porta deve restare sempre aperta", ma ha escluso un immediato ritorno al dialogo. "La porta per la diplomazia deve sempre restare aperta, ma non in questo momento".


Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha duramente criticato gli attacchi statunitensi contro l'Iran, accusando Donald Trump di aver ingannato i suoi stessi elettori sulla promessa di non impegnare più gli Stati Uniti in "guerre per sempre". Nel corso di una conferenza stampa organizzata a Istanbul, Aragchi ha dichiarato: "Mentre il presidente Trump è stato eletto con il presupposto di porre fine al costoso coinvolgimento degli Stati Uniti in una guerra perpetua nella nostra parte del mondo, ha in realtà tradito non solo l'Iran abusando del nostro impegno alla diplomazia, ma ha anche ingannato i suoi stessi elettori". Araghchi ha poi definito Trump un "bullo fuorilegge".


L'Iran fa sapere che qualsiasi azione diretta contro la Guida Suprema Ali Khamenei sarà considerata "il superamento di tutte le linee rosse" e provocherà una "risposta illimitata" da parte della Repubblica Islamica.


L'Iran si riserva di usare tutte le opzioni a sua disposizione per difendersi, ha detto il ministro degli Esteri Abbas Araghchi commentando da Istanbul l'attacco Usa ai siti nucleari iraniani, definito "un attacco alla libertà". "Non cederemo mai a compromessi sulla nostra sovranità", ha affermato il capo della diplomazia persiana, dicendo che il suo Paese difenderà "la sovranità territoriale e sicurezza con ogni mezzo necessario contro l'aggressione americana e gli atti illeciti di Israele".


Il presidente americano Donald Trump "ha tradito non solo l'Iran, ma i propri stessi elettori, cedendo alla guerra scatenata da un criminale abituato a sfruttare la vita e la ricchezza degli americani", ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi.


Durante la notte, l'Aeronautica e la Marina israeliane hanno intercettato circa 30 droni lanciati dall'Iran verso Israele. Lo ha reso noto l'esercito israeliano. Dall'inizio della guerra con l'Iran, oltre 500 droni lanciati contro Israele sono stati abbattuti, sempre secondo l'Idf. 


Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha dichiarato che le relazioni tra Russia e Stati Uniti hanno subito "gravi danni", aggiungendo che non sarà possibile "riportarle su un percorso costruttivo da un giorno all'altro". "Non sarà possibile recuperare buone relazioni in una sola notte", ha chiarito Peskov. 


"Ottant'anni fa, il mondo sconfisse il nazismo e giurò 'Mai più'. Ma oggi la Russia sta ripetendo i crimini dei nazisti: fosse comuni di civili, prigionieri torturati, bambini rapiti, città distrutte". E' quanto scrive su Telegram Volodymr Zelensky. "Oggi, gli ucraini combattono contro il razzismo con lo stesso coraggio con cui i nostri antenati sconfissero il nazismo - conclude -. Perché questa è una lotta per l'essenza stessa dell'umanità: per la libertà, la dignità e la giustizia".


Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha accusato gli Stati Uniti di aver "fatto saltare in aria la diplomazia" con i raid condotti contro i siti nucleari iraniani. In un messaggio pubblicato su X, Araghchi ha dichiarato: "La scorsa settimana eravamo in negoziati con gli Stati Uniti, quando Israele ha deciso di far saltare quella diplomazia. Questa settimana abbiamo tenuto colloqui con l'E3/Ue, quando gli Stati Uniti hanno deciso di far saltare quella diplomazia", ha scritto Araghchi su X. "Per il Regno Unito e l'Alto rappresentante dell'Ue è l'Iran che deve 'tornare' al tavolo. Ma come può tornare a qualcosa da cui non è mai andato via, e che di certo non ha fatto saltare?"


"L'Iran non deve assolutamente entrare in possesso della bomba. Con le tensioni in Medioriente che hanno raggiunto un nuovo picco, la stabilità deve essere la priorità. Il rispetto del diritto internazionale è fondamentale. È giunto il momento che l'Iran si impegni in una soluzione diplomatica credibile. Il tavolo dei negoziati è l'unico luogo in cui porre fine a questa crisi". Lo scrive sui social la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.


Il governo tedesco ha convocato una riunione del gabinetto di sicurezza, presieduta dal cancelliere Friedrich Merz, in risposta agli attacchi statunitensi contro impianti nucleari iraniani. Lo ha reso noto il portavoce dell'esecutivo, Stefan Kornelius. Secondo quanto riferito, Berlino presume che "ampi settori del programma nucleare iraniano siano stati colpiti dagli attacchi aerei", ma un'analisi precisa dei danni sarà possibile solo in un secondo momento. Kornelius ha aggiunto che il cancelliere e i ministri competenti intendono coordinarsi strettamente con i partner europei e statunitensi nel corso della giornata per definire i prossimi passi. Merz ha ribadito l'appello all'Iran affinché "avvii immediatamente negoziati con Stati Uniti e Israele e trovi una soluzione diplomatica al conflitto". 


La settimana scorsa "stavamo negoziando con gli Usa e Israele ha deciso di sabotare la diplomazia". Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, replicando alle sollecitazioni di Keir Starmer e di Kaja Kallas. "In questi giorni avevamo avviato colloqui con il gruppo E3 e l'Ue e gli Stati Uniti hanno deciso di sabotare la diplomazia. Ora i britannici e l'Alta rappresentante dell'Ue chiedono all'Iran di tornare al tavolo del negoziato: ma come può l'Iran tornare a un tavolo che non ha mai abbandonato, al di là del fatto che altri lo hanno fatto saltare per aria?".


L'amministrazione Usa avrebbe notificato a Teheran l'intenzione di colpire i siti nucleare di Fordow, Isfahan e Natanz. Lo rivela il sito d'informazione "Amwaj" citando una fonte politica iraniana di alto livello. La stessa fonte ha inoltre confermato che i siti presi di mira erano stati evacuati e che "la maggior parte" delle scorte di uranio arricchito iraniane era stata trasferita in luoghi sicuri. 


I democratici Usa evocano l'impeachment per il presidente Donald Trump dopo l'attacco in Iran. "La disastrosa decisione del presidente di bombardare l'Iran senza autorizzazione costituisce una grave violazione della Costituzione e dei poteri di guerra del Congresso. Ha rischiato impulsivamente di scatenare una guerra che potrebbe intrappolarci per generazioni", ha scritto su X la deputata Alexandria Ocasio-Cortez, sottolineando che ciò costituisce "assolutamente e chiaramente" un motivo per l'impeachment. Durante un comizio a Tulsa, in Oklahoma, Bernie Sandars, ha citato le parole del presidente Usa parlando di "un attacco incostituzionale di Trump all'Iran", con la platea che ha risposto urlando "No world war". 


Il governo britannico ha confermato di non essere stata coinvolta negli attacchi dell'alleato americano al fianco d'Israele contro gli impianti nucleari dell'Iran. Londra ha negato che Washington abbia chiesto l'uso della base britannica di Diego Garcia, strategica isola dell'Oceano Indiano, come invece compiuto di recente per attaccare gli Houthi in Yemen. Il premier Keir Starmer ha evitato peraltro qualunque critica a Donald Trump, giustificandone anzi di fatto l'attacco con "la minaccia dei programmi nucleari" di Teheran e scaricando sull'Iran la sollecitazione a "tornare ai negoziati" senza evocare un cessate il fuoco.


"La campagna militare non è finita: i prossimi giorni potrebbero essere delicati, complessi e impegnativi". Lo sottolinea il presidente israeliano, Isaac Herzog, definendo "storico" l'attacco di Donald Trump all'Iran. Le parole del presidente americano dimostrano la "profonda e coraggiosa alleanza" tra Stati Uniti e Israele. Herzog invita poi gli israeliani a continuare a seguire le istruzioni salvavita dei funzionari.


"Contrariamente a quanto affermato dal presidente Donald Trump", il sito nucleare di Fordow "non ha subito gravi danni". Lo ha afferma Mohammad Manan Raisi, deputato del Parlamento iraniano di Qom, dove si trova l'impianto nucleare, sottolineando che "non si è verificata alcuna emissione di materiale pericoloso dal sito nucleare dopo l'attacco, poiché il materiale a rischio era stato evacuato dal sito".


Una fonte iraniana di alto livello ha detto all'agenzia Reuters che la maggior parte dell'uranio altamente arricchito presente nel sito iraniano di Fordow era stata trasferita in una località segreta prima dell'attacco statunitense. "La maggior parte del materiale è stata rimossa in anticipo e trasferita in un sito non rivelato".



"Non si deve permettere all'Iran di sviluppare un'arma nucleare, poiché ciò costituirebbe una minaccia per la sicurezza internazionale. Esorto tutte le parti a fare un passo indietro, a tornare al tavolo dei negoziati e a impedire un'ulteriore escalation. I ministri degli Esteri dell'UE discuteranno della situazione domani". Lo afferma l'Alto rappresentante Ue, Kaja Kallas.


L'attacco degli Stati Uniti all'Iran "non ci ha colto di sorpresa", ma "cambia completamento lo scenario perché si apre una crisi molto più grande". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, paventando "anche da parte di Teheran una risposta molto più forte, che non riguarderà soltanto i lanci in Israele, ma rischia di allargarsi allo Stretto di Hormuz e a tutti gli obiettivi americani".


L'Iran potrebbe ritirarsi dal Trattato di Non Proliferazione Nucleare a seguito dei bombardamenti statunitensi contro i suoi impianti atomici. Lo ha dichiarato il presidente della Commissione Affari Esteri del Parlamento iraniano, Abbas Golroo, precisando che Teheran ha il diritto legale di ritirarsi dall'accordo in base all'Articolo 10. L'articolo citato stabilisce il diritto di uscire dal Trattato se uno Stato membro "ritiene che eventi straordinari abbiano messo in pericolo i suoi interessi esistenziali".


L'iran sostiene che durante l'attacco missilistico condotto questa mattina contro Israele ha utilizzato per la prima volta il nuovo missile balistico Kheibar, con una gittata di 2mila chilometri. Lo riferisce l'agenzia Mehr, citando un comunicato ufficiale dei pasdaran. Il vettore appartiene all'ultima generazione dei missili Khorramshahr, sviluppati per colpire obiettivi a lungo raggio con maggiore precisione e potenza distruttiva.


I siti nucleari bombardati dagli Stati Uniti erano stati già evacuati e non contenevano materiali in grado di causare radiazioni. Lo riporta l'agenzia iraniana Irna. Teheran aveva già annunciato di aver rimosso i materiali radioattivi da alcuni siti nucleari, in concomitanza con l'avvio della campagna militare israeliana.


L'attacco americano contro l'Iran ha provocato "un danno enorme alla produzione dell'arma nucleare, che rappresentava un pericolo per tutta l'area. Auspichiamo che ora si possa arrivare a una de-escalation e che Teheran si sieda al tavolo delle trattative". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.


L'Arabia Saudita ha condannato gli attacchi statunitensi contro i siti nucleari iraniani e ha sottolineato la necessità urgente di ridurre le tensioni nella regione. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri saudita. "Condanniamo i raid degli Stati Uniti contro l'Iran. È fondamentale evitare un'ulteriore escalation".


L'amministrazione Trump si starebbe preparando a un'eventuale risposta militare da parte dell'Iran, nelle ore successive agli attacchi americani contro i siti nucleari. Lo riferisce l'emittente Nbc News, citando fonti anonime all'interno del governo americano. "Si pensa a un potenziale contrattacco da parte dell'Iran e le prossime 48 ore destano particolare preoccupazione," si legge nel rapporto.


Il governo iracheno ha condannato fermamente i raid statunitensi contro i siti nucleari iraniani, esprimendo "profonda preoccupazione per l'attacco ai siti nucleari in Iran".


Il ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno iniziato "una pericolosa guerra" contro Teheran, attaccando gli impianti nucleari del Paese. "La Repubblica Islamica si riserva il diritto di difendersi dall'aggressione statunitense con tutte le sue forze".



Un canale affiliato alle Guardie Rivoluzionarie iraniane ha annunciato che "gli Stati Uniti dovranno sopportare le conseguenze dell'attacco all'Iran. Le loro basi in Medioriente saranno ridotte in cenere". In relazione al bombardamento lanciato verso Israele, i pasdaran hanno dichiarato di "aver utilizzato missili a lungo raggio a combustibile solido e liquido, con testate distruttive e l'impiego di nuove tattiche per aggirare le difese nemiche".


L'Iran ha affermato di aver attaccato l'aeroporto israeliano Ben Gurion, il centro per la ricerca biologica del Paese, le basi logistiche e diversi centri di controllo e comando, durante il suo 20esimo attacco aereo su Israele.


I caccia dell'Aeronautica militare israeliana hanno contrattaccato effettuando una nuova serie di bombardamenti nell'Iran occidentale.


La distruzione a Tel Aviv "è davvero enorme", hanno riferito i soccorritori israeliani. Due edifici sono stati completamente rasi al suolo e diversi altri edifici molto danneggiati dai missili iraniani.


L'Iran ha richiesto una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per condannare i raid statunitensi contro i suoi impianti nucleari. L'ambasciatore iraniano presso l'Onu, Amir Saeid Iravani, ha definito l'attacco "una grave minaccia alla pace e alla sicurezza regionali e internazionali".


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Ingenti distruzioni sono state causate agli edifici nei punti di impatto dei missili lanciati dall'Iran su Tel Aviv. Lo riferiscono i soccorritori.


Gli Houthi yemeniti "amplieranno la portata del conflitto", finché non cesseranno gli attacchi all'Iran. Lo ha affermato un membro del Consiglio supremo del gruppo filo-iraniano.


Finora sono 86 persone le persone rimaste ferite in Israele dopo il lancio di missili balistici iraniani in diverse zone del Paese.


In seguito agli attacchi su tre siti nucleari in Iran, incluso quello di Fordow, l'Aiea conferma che "al momento non sono stati segnalati aumenti dei livelli di radiazioni all'esterno delle strutture. Lo riferisce l'Agenzia internazionale per l'energia atomica.


Almeno 30 missili sono stati lanciati dall'Iran verso Israele. Lo ha annunciato la tv di Stato iraniana, confermando il raid sul territorio dello Stato ebraico.


I ribelli Houthi lanceranno dallo Yemen attacchi contro le forze statunitensi nel Mar Rosso, in risposta agli attacchi ai siti nucleari dell'Iran. Lo ha affermato il Consiglio supremo del gruppo filo-iraniano.




Una nuova raffica di missili balistici è stata lanciata dall'Iran verso Israele, pochi minuti dopo quella precedente. Lo comunica l'esercito, indicando alla popolazione di restare nei rifugi.


La pioggia di missili iraniani si è abbattuta su diverse città israeliane. Colpita Haifa, nel nord del Paese, mentre sono state segnalate esplosioni anche a Gerusalemme.



Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha condannato i bombardamenti americani sui siti nucleari definendoli "oltraggiosi" e ha affermato che il suo Paese ha il diritto di difendere la sua sovranità. "Quanto accaduto è oltraggioso e avrà conseguenze eterne", ha affermato aggiungendo che gli attacchi sono stati "illegali e criminali". "In conformità con la Carta delle Nazioni Unite e le sue disposizioni che consentono una legittima risposta di autodifesa-, l'Iran si riserva tutte le opzioni per difendere la propria sovranità, i propri interessi e il proprio popolo".


Forti esplosioni e boati sono state segnalate nel centro di Tel Aviv, dopo il lancio di missili da parte dell'Iran. Le case tremano. Intanto le sirene continuano a suonare per l'arrivo di altri vettori.


L'esercito israeliano ha lanciato l'allarme sui cellulari degli abitanti su tutto il territorio per un nuovo lancio di missili dall'Iran verso il Paese.


Gli attacchi statunitensi contro i siti nucleari iraniani di Fordow, Natanz e Isfahan sono stati condotti "in pieno coordinamento" con Israele. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu.


Nell'operazione Rising Lion, Israele "ha ottenuto insieme risultati senza precedenti nella storia di Israele. Prima, in piena coordinazione tra me e il presidente Trump, e con pieno coordinamento operativo tra le forze di difesa israeliane e l'esercito Usa, gli Stati Uniti hanno attaccato i tre siti nucleari iraniani: Fordow, Natanz e Isfahan. Questo programma minacciava la nostra sopravvivenza ed era anche un rischio per la pace dell'intero mondo". Lo ha detto il premier Benjamin Netanyahu in un video in ebraico rivolto alla nazione. "Subito dopo il completamento dell'azione, il presidente Trump mi ha telefonato. È stata una conversazione molto calorosa, molto commovente. Mi ha fatto i complimenti, ha elogiato i nostri soldati e ha lodato il nostro popolo. Anch'io l'ho ringraziato, i piloti statunitensi e il popolo americano. Trump sta guidando con coraggio il mondo libero. È un grande amico di Israele, un amico senza eguali".


L'Autorità per gli aeroporti israeliana ha comunicato la chiusura dello spazio aereo del Paese dopo gli attacchi americani ai siti nucleari iraniani


Non c'è nessun pericolo per Qom e per la popolazione delle aree intorno alla città dopo l'attacco Usa al vicino sito nucleare di Fordow. Lo affermano le autorità locali e il dipartimento provinciale per la gestione delle crisi, citati dall'agenzia Irna. 


Il sistema di informazione antincendio della Nasa ha rilevato un significativo evento di generazione di calore nei pressi dell'impianto di arricchimento nucleare di Fordow, con un rilevamento circa 30 minuti prima dell'annuncio degli attacchi da parte di Donald Trump. Lo riferisce il New York Times, sottolineando che spesso vengono rilevate aree bombardate o che producono calore significativo, come ad esempio incendi persistenti. I sistemi possono essere rilevati anche altri eventi, come incendi boschivi e attività industriali. Tuttavia, nei pressi di Fordow non erano stati rilevati eventi recenti. 


L'Organizzazione per l'Energia atomica dell'Iran ha rilasciato una dichiarazione dopo che il presidente Usa Donald Trump ha annunciato l'attacco americano agli impianti nucleari iraniani. "L'Organizzazione per l'Energia Atomica dell'Iran assicura alla grande nazione iraniana che, nonostante le malvagie cospirazioni dei suoi nemici, con gli sforzi di migliaia di scienziati ed esperti rivoluzionari e motivati, non permetterà che lo sviluppo di questa industria nazionale, frutto del sangue dei martiri nucleari, venga fermato", afferma l'agenzia.


L'agenzia atomica dell'Iran afferma che gli attacchi sferrati dagli Usa a tre siti nucleari del Paese non fermeranno le attivita' nucleari di Teheran. 


Gli attacchi contro i siti nucleari itaniani di Furdow, Natanz e Isfahan sono stati uno "spettacolare successo militare". Lo ha detto il presidente Usa Donald Trump nel suo messaggio alla nazione dalla Casa Bianca. Al fianco del presidente Usa, il vicepresidente JD Vance, Il segretario di Stato Marco Rubio e il segretario alla Difesa, Pete Hegseth.


"A questo punto o ci sarà la pace o ci sarà una tragedia come mai prima". Lo ha detto Donald Trump alla Casa Bianca dopo l'attacco contro l'Iran.  I siti nucleari iraniani colpiti dagli Usa sono stati "completamente distrutti". L'Iran "deve fare la pace, e se non lo farà i prossimi attacchi saranno peggiori e molto più facili", ha minacciato Trump.


In un video appena pubblicato in inglese, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha ringraziato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per l'attacco agli impianti nucleari iraniani. "La decisione di Trump è coraggiosa e cambierà la storia", ha affermato il primo ministro.


"Io e il presidente Trump diciamo spesso, 'la pace attraverso la forza'. Prima viene la forza, poi viene la pace. E stasera il presidente Trump e gli Stati Uniti hanno agito con molta forza". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu.


Gli attacchi statunitensi contro i siti nucleari iraniani di Fordow, Isfahan e Natanz sono stati "un totale e completo successo". Lo ha detto il presidente Usa, Donald Trump, parlando al telefono con l'emittente "Nbc News" poco prima del suo discorso alla nazione.


Funzionari iranianihanno confermato che gli impianti nucleari di Isfahan, Natanz e Fordow sono stati attaccati. Lo riferiscono i media statali iraniani citato dalla Cnn. "Poche ore fa, in seguito all'attivazione dei sistemi di difesa aerea di Qom e all'individuazione di obiettivi ostili, una parte dell'area del sito nucleare di Fordow è stata attaccata dalle forze aeree nemiche", ha dichiarato un portavoce del centro di gestione delle crisi della regione di Qom, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa statali Fars e Irna.


Gli Stati Uniti hanno usato 30 missili Tomahawk contro due siti nucleari iraniani. Su Fordow sono state sganciate sei bombe bunker buster. 


Secondo il direttore dell'agenzia di stampa statale iraniana Irib, l'Iran avrebbe evacuato "qualche tempo fa" i tre siti nucleari che gli Stati Uniti affermano di aver colpito, come riportato dall'agenzia di stampa semiufficiale iraniana Mehr. Lo riporta la Cnn. 


Gli Stati Uniti hanno sganciato sei bombe bunker buster, le Gbu-57 Mop su Fordow. Lo riporta Fox citando alcune fonti. 


Donald Trump ha avuto un colloquio telefonico con il premier israeliano Benjamin Netamyahu dopo aver attaccato l'Iran. Lo riferisce la Cnn citando alti funzionari dell'amministrazione che hanno inoltre confermato che Israele è stata avvertita degli attacchi. 


"Abbiamo avuto un grande successo stasera. Israele è più sicuro". Lo ha detto Donald Trump al giornalista di Axios Barack Ravid. 


La Casa Bianca ritiene che gli attacchi americani contro i siti nucleari iraniani siano stati "molto efficaci". Lo ha riferito la Cnn dopo aver parlato con alti funzioanri dell'ammistrazione di Donald Trump. 


Secondo i media, circa 30 tonnellate di esplosivo sono state sganciate sul sito nucleare iraniano di Fordow. Secondo le stime, si tratta di due potenti bombe GBU-57. I media iraniani riferiscono che i tre impianti nucleari di Natanz, Fordow e Isfahan erano stati evacuati e che non sono previste radiazioni nucleari: "Tutto l'uranio arricchito è già stato trasferito in anticipo dagli impianti nucleari".


Uno dei leader Houthi dello Yemen, Hazam al-Assad, ha minacciato gli Stati Uniti dopo l'attacco all'Iran scrivendo su X: "Washington affronterà le conseguenze".


"Adesso è iniziata la guerra", è il post pubblicato sull'account X associato ai Guardiani della Rivoluzione iraniani, in seguito all'attacco americano ai siti nucleari dell'Iran. 


"L'Iran ora deve accettare la fine di questa guerra". Lo scrive Donald Trump su Truth. 


"Questo è uno momento storico per gli Stati Uniti d'America, Israele e il mondo": scrive Donald Trump.


L'attacco Usa in Iran è arrivato quando Usa hanno avviato voli di evacuazione dei propri cittadini da Israele. L'ambasciatore Usa a Gerusalemme Mike Huckabee ha scritto su X che il governo statunitense stava offrendo assistenza ai cittadini americani e ai residenti permanenti negli Stati Uniti che vivono in Israele o in Cisgiordania. Un funzionario del Dipartimento di Stato ha affermato che circa 70 persone sono state trasportate sabato da Tel Aviv ad Atene, in Grecia, a bordo di due voli organizzati dal governo. Il funzionario ha esortato i cittadini Usa a partire da soli, se possibile, senza attendere l'assistenza del governo. 


"Ora è il momento per la pace": lo scrive Donald Trump su Truth dopo i raid Usa contro tre siti nucleari iraniani. 


Una fonte statunitense ha riferito che i bombardieri B-2 americani sono stati coinvolti negli attacchi ai siti nucleari iraniani. Lo riferisce Channel 12 citando Reuters. Sei bombardieri Stealth americani B-2 sono decollati sabato dalla base aerea di Whiteman, nel Missouri, diretti alla base aerea statunitense sull'isola di Guam. Il velivolo è in grado di trasportare una bomba MOP (Motorized Bunker Penetrating Bomb). Si tratta di un'arma di cui solo l'esercito americano è in possesso.


Gli Stati Uniti hanno "completato un attacco di successo contro tre siti nucleari in Iran". Lo ha annunciato il presidente Usa, Donald Trump, in un messaggio pubblicato sulla sua piattaforma Truth Social. I siti colpiti sono quelli di Fordow, Natanz e Esfahan. "Tutti gli aerei si trovano ormai fuori dallo spazio aereo iraniano", ha scritto Trump, aggiungendo che sul sito di Fordow è stato rilasciato "un intero carico di bombe".


Un alto funzionario israeliano ha riferito a Axios che Stati Uniti hanno avvisato Israele prima di colpire i siti nucleari iraniani durante la notte.


"Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano...Tutti gli aerei stanno rientrando sani e salvi": lo scrive Donald Trump su Truth. "Congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani. Nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare questo".


"Un carico completo di bombe è stato sganciato sul sito principale, Fordow": lo scrive Donald Trump su Truth, riferendosi al sito nucleare iraniano sottertaneo. 


"Abbiamo completato con successo il nostro attacco a tre siti nucleari in Iran, inclusi Fordow, Natanz ed Esfahan": lo scrive Donald Trump su Truth. 


Ray Takeyh, ricercatore senior per gli studi sul Medio Oriente presso il Council on Foreign Relations, ha detto al New York Times che gli attacchi israeliani nell'Iran sudoccidentale potrebbero essere un tentativo di aprire le rotte di volo per i B-2 americani. "Quello è probabilmente il corridoio ottimale", ha affermato. Ma, ha aggiunto, i bombardieri americani potrebbero avvicinarsi a Fordo da diverse direzioni. Gli attacchi potrebbero anche essere il tentativo dell'esercito israeliano di segnalare a Trump che il costo di un'entrata in guerra per gli Stati Uniti sarebbe "davvero minimo, perché abbiamo già fatto il grosso del lavoro", secondo Ali Vaez, direttore del progetto Iran presso l'International Crisis Group. "Lo stanno presentando come un colpo di grazia a basso costo al programma nucleare iraniano, di cui il presidente Trump potrebbe prendersi il merito", ha aggiunto Vaez.


L'amministrazione Trump non ha comunicato all'esercito israeliano se gli Stati Uniti intendono entrare in guerra contro l'Iran: lo riferisce il New York Times citando due funzionari della difesa israeliani. Tuttavia, le due fonti, parlando a condizione di anonimato per discutere di questioni di sicurezza, hanno affermato di ritenere probabile che Washington entri in guerra e che si stia già preparando a farlo. Sulla base di conversazioni israeliane con le loro controparti americane negli ultimi due giorni, i funzionari hanno affermato che un attacco statunitense contro l'Iran potrebbe aver luogo nei prossimi giorni.


Trump arrivato alla Casa Bianca per partecipare a una discussione del Consiglio di Sicurezza Nazionale sull'Iran.


"Solo il tempo lo dirà!": lo ha scritto Donald Trump su Truth, a commento di un link di Fox News dal titolo "Trump prenderà una decisione "nelle prossime due settimane".

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