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Speciale Il conflitto in Medioriente

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Israele, missile iraniano colpisce nel sud: ingenti danni | Trump frena sull'attacco: "Due settimane per decidere" | Tel Aviv, esplosione nella residenza dell'ambasciatore norvegese

Oggi a Ginevra vertice dei ministri degli Esteri di Germania, Francia e Regno Unito con quello iraniano Araghchi e con l'alto rappresentante Ue per la Politica estera

di Redazione online
20 Giu 2025 - 07:50

Il conflitto in Medioriente è giunto al giorno 623. Un'esplosione si è verificata nella residenza dell'ambasciatore norvegese in Israele a Herzliya, a nord di Tel Aviv, senza però provocare vittime o feriti. Gli Stati Uniti confermano di aver avviato contatti diretti diplomatici con l'Iran e Donald Trump frena sulla possibilità di attaccare direttamente la Repubblica Islamica assieme allo Stato ebraico: "Entro due settimane decideremo". Oggi a Ginevra vertice dei ministri degli Esteri di Germania, Francia e Regno Unito con quello iraniano Araghchi e con l'alto rappresentante Ue per la Politica estera. C'è ancora tempo per una soluzione diplomatica, secondo il britannico Lammy. Nella notte sono proseguiti i raid israeliani su Teheran, mentre un missile iraniano ha causato 7 feriti e ingenti danni nel sud dello Stato ebraico a Beer Sheva.


L'aviazione israeliana ha effettuato un'ondata di attacchi a Teheran durante la notte, prendendo di mira decine di strutture militari iraniane e sito di ricerca nucleare. Lo conferma l'Idf, citato da The Time of Israel. Più di 60 aerei da combattimento sono stati coinvolti negli attacchi. L'Idf afferma che gli obiettivi includevano "diversi siti di produzione di missili industriali" a Teheran, che servivano come "nucleo industriale del ministero della Difesa iraniano". Un altro sito che è stato colpito era stato utilizzato per produrre un "componente essenziale per il programma di armi nucleari del regime", aggiunge l'Idf. 


Le Forze di difesa israeliane hanno comunicato stamattina che le sirene d'allarme sono entrate in funzione nel sud dello Stato ebraico, dopo il lancio di missili dall'Iran. "Le sirene hanno risuonato in diverse zone di Israele in seguito all'identificazione di missili lanciati" dal territorio iraniano, hanno scritto le Idf su Telegram aggiungendo di essere al lavoro per intercettare i vettori nemici. Almeno un missile avrebbe penetrato le difese israeliane, colpendo nella zona di Beer Sheva, nel centrosud dello Stato ebraico.


Il presidente americano Donald Trump presiederà oggi alle 11 (le 17 in Italia) un'altra riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale, nello Studio ovale, sullo sfondo delle tensioni con l'Iran. Lo rende noto la Casa Bianca. 


Decine di aerei militari americani non si trovano più sulla pista di un'importante base statunitense in Qatar. È quanto mostrano immagini satellitari. Potrebbe trattarsi di una mossa per proteggere i jet da potenziali attacchi aerei iraniani, in attesa che Donald Trump decida il da farsi. Sembra che il 5 giugno solo tre dei circa 40 caccia militari siano rimasti sulla pista di Al Udeid. L'ambasciata americana in Qatar ha annunciato che l'accesso alla base sarebbe stato limitato "per cautela e alla luce delle ostilità regionali in corso" e ha esortato il personale a "essere più vigile".


Diversi Boeing 747 sono stati avvistati sui radar mentre lasciavano la Cina per l'Iran negli ultimi sette giorni, suscitando preoccupazioni sul fatto che Pechino stia aiutando la nazione mediorientale a trasportare merci o persone fuori dal Paese mentre Israele continua ad attaccare le sue strutture nucleari. È quanto riferisce il sito di Fox News. Almeno cinque voli sono stati registrati da FlightRadar24 a partire dal 14 giugno, provenienti dalla Cina e diretti in Iran. I velivoli da trasporto misteriosi hanno volato verso Ovest lungo la Cina settentrionale prima di attraversare il Kazakistan, l'Uzbekistan e il Turkmenistan, per poi scomparire dai radar mentre si avvicinavano all'Iran.


Un'esplosione si è verificata nella residenza dell'ambasciatore norvegese in Israele a Herzliya. Lo ha riferito il ministero degli Esteri norvegese: "Siamo stati in contatto con l'ambasciata. Nessun membro del personale consolare è rimasto ferito nell'incidente". Secondo i media locali, è stata lanciata una granata che ha causato danni all'edificio.


L'Iran ha in programma di attaccare gli uffici dell'emittente israeliana Channel 14, accusata di essere il "canale di propaganda" del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo ha riferito l'emittente statale iraniana Irib, affermando che Teheran colpirà gli uffici televisivi nei prossimi giorni, esortando tutti i dipendenti a evacuarli. Lunedì, l'esercito israeliano ha attaccato il complesso degli studi del canale di notizie statale iraniano Irinn, definendolo un "centro di comunicazione utilizzato a fini militari dalle Forze armate iraniane". Una forte esplosione è stata udita mentre una conduttrice era in diretta, come mostrato da un collegamento live.


"Sicuramente l'Italia non pensa di entrare in guerra con l'Iran. Non penso che ci saranno mai soldati o aerei italiani che potranno bombardare l'Iran, questo mi pare evidente e chiaro. Non solo perché è costituzionalmente impossibile ma non c'è neanche la volontà". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto, ospite a "Dritto e Rovescio" che andrà in onda stasera su Retequattro, alla domanda su quale sarà la posizione dell'Italia se gli Usa dovessero decidere di entrare in guerra contro l'Iran.


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