Una difesa a più cerchi

Perché lo scudo di Israele non è infallibile? Iron Dome, Arrow e THAAD: come funzionano davvero

Israele ha costruito uno dei sistemi di difesa aerea più avanzati al mondo, ma recenti attacchi hanno evidenziato i suoi limiti

20 Giu 2025 - 13:12
 © Afp

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Nella recente escalation con l’Iran e i suoi alleati, Israele ha subito un attacco senza precedenti: centinaia di missili e droni lanciati in simultanea da Yemen, Iraq, Siria e Iran hanno messo a dura prova il sofisticato scudo difensivo del Paese. Nonostante l’impiego di tecnologie all’avanguardia come Iron Dome, Arrow e THAAD, alcuni razzi sono riusciti a penetrare le difese, colpendo infrastrutture civili. Tra gli episodi più gravi, il danneggiamento del Soroka Medical Center di Beersheba, che ha evidenziato le crepe di un sistema che, pur efficiente, non è impenetrabile.

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno chiarito che la protezione totale non è tecnicamente possibile: le batterie antimissile possono intercettare la maggior parte delle minacce, ma missili balistici ad alta velocità e i più recenti missili ipersonici, capaci di manovre imprevedibili, rappresentano un rischio reale. In uno scenario di guerra ad alta intensità e saturazione, le stesse IDF ammettono che “non tutti gli attacchi saranno neutralizzati”.

Lo scudo “a più cerchi”

 Israele si affida a una rete di difesa stratificata. Al primo livello c’è Iron Dome, pensato per neutralizzare razzi e droni a corto raggio. A medio e lungo raggio intervengono invece Arrow 2 e 3, capaci di colpire minacce anche oltre l’atmosfera. In supporto arriva il sistema THAAD, con tecnologia statunitense per la fase terminale degli attacchi. Questo approccio “a cipolla” consente di intercettare diverse tipologie di minacce, ma ogni strato ha costi elevati e vulnerabilità proprie.

Iron Dome: efficace ma non invincibile

 Attivo dal 2011, Iron Dome ha intercettato migliaia di razzi con un’efficacia che oscilla tra l’80% e il 90%. Funziona con radar EL/M‑2084 e missili Tamir che colpiscono solo le minacce dirette a zone popolate. Ma c'è un limite: la saturazione. Se vengono lanciati centinaia di razzi in pochi secondi, il sistema può essere sopraffatto. Inoltre, i costi: un singolo intercettore può costare fino a 150mila dollari, mentre i razzi ostili spesso valgono meno di 1.000 dollari.

Arrow: contro i missili balistici

 Il programma Arrow, realizzato in collaborazione con gli Stati Uniti, è pensato per fermare missili balistici ad alta quota. Arrow 2 agisce nell’atmosfera, Arrow 3 in orbita. Le intercettazioni recenti hanno dimostrato la potenza del sistema, ma anche i suoi limiti: un attacco proveniente dallo Yemen ha raggiunto il centro di Israele senza essere intercettato, evidenziando lacune critiche. Ogni missile intercettore può superare i 3 milioni di dollari e secondo alcune fonti, le riserve sarebbero esauribili in meno di due settimane in caso di conflitto ad alta intensità.

THAAD: la difesa americana nei cieli israeliani

 THAAD (Terminal High Altitude Area Defense) è stato dispiegato per potenziare la difesa israeliana nella fase finale degli attacchi. Utilizza missili che colpiscono le minacce direttamente, senza esplosivo, con una tecnica chiamata “hit-to-kill”. Anche se progettato per lavorare in sinergia con Arrow, rappresenta un ulteriore supporto per coprire eventuali falle. Il suo utilizzo è stato ufficializzato nel 2024, in risposta all’intensificarsi degli attacchi balistici da parte di Iran e milizie alleate.

Le difese missilistiche di Israele

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Perché il sistema non è infallibile

 Nonostante la sofisticazione, il sistema difensivo di Israele presenta ancora criticità:

  • Saturazione: troppi lanci simultanei mettono in crisi Iron Dome.
  • Costi elevati: i missili intercettori sono costosi, le riserve limitate.
  • Tecnologie emergenti: armi ipersoniche e manovrabili possono eludere la rete.
  • Recenti falle: missili sfuggiti ai radar hanno colpito obiettivi sensibili.

Il sistema difensivo di Israele è tra i più sofisticati al mondo: un mosaico multilivello fatto di radar avanzati e batterie intercettatrici distribuite strategicamente sul territorio. Iron Dome, Arrow e THAAD rappresentano una barriera potente, ma non infallibile. Gli eventi più recenti hanno dimostrato che saturazione, costi elevati e nuove minacce tecnologiche possono aprire varchi nello scudo.

Le stesse Forze di Difesa Israeliane (IDF) riconoscono che la difesa totale non è garantita: l’efficacia resta alta, ma missili ipersonici e balistici avanzati potrebbero eludere anche i sistemi più moderni. La guerra contro queste minacce non si combatte solo con la tecnologia, ma anche con la strategia, la rapidità di risposta e la capacità di adattamento.

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