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Iniziati a Doha i negoziati indiretti tra Israele e Hamas | Netanyahu vola da Trump: "Vogliamo riportare a casa tutti gli ostaggi e distruggere Hamas"

Tel Aviv invia 54mila ordini di leva entro luglio, anche per gli ultraortodossi

di Redazione online
06 Lug 2025 - 21:24
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Il conflitto in Medioriente è giunto al giorno 639. Sono iniziati nella capitale del Qatar, Doha, i colloqui tra Israele e Hamas mediati da Egitto e Qatar con l'obiettivo di raggiungere un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo riferiscono i media israeliani. Intanto Benjamin Netanyahu vola negli Stati Uniti per incontrare Donald Trump alla Casa Bianca. Prima di decollare da Tel Aviv, il premier israeliano ha ribadito gli obiettivi dello Stato ebraico: "Riportare a casa tutti gli ostaggi ancora a Gaza e distruggere Hamas. Lavoriamo a un accordo alle nostre condizioni, c'è l'opportunità di ampliare il cerchio della pace". L'esercito israeliano ha previsto di inviare tutti i 54mila ordini di leva obbligatoria entro la fine di luglio, con un piano rafforzato per l'applicazione della legge che riguarda anche gli ultraortodossi. Intanto una nave mercantile sarebbe stata attaccata nel Mar Rosso. Nessun gruppo ha rivendicato finora l'attacco, il primo attacco dopo due mesi dalla tregua raggiunta tra gli Stati Uniti e gli Houthi a maggio.


"Penso che siamo vicino a un accordo per Gaza. Potremmo avere un'intesa in settimana". Lo afferma Donald Trump.


Israele sta attualmente colpendo obiettivi in Yemen, conferma il ministro israeliano della Difesa Israel Katz, poco dopo che le Idf hanno emesso ordini di evacuazione per alcune aree. Lo scrive Times of Israel. "L'Idf sta attualmente colpendo intensamente obiettivi del regime terroristico degli Houthi nei porti di Hodeidah, Ras Isa e Salif", afferma Katz, aggiungendo che tra gli obiettivi ci sono anche una centrale elettrica e la nave "Galaxy Leader" che gli Houthi hanno dirottato e catturato due anni fa nel Mar Rosso. 


Nuovi dettagli sulla proposta per un cessate il fuoco a Gaza sono emersi mentre Israele ha mandato una squadra negoziale in Qatar e il premier israeliano Benjamin Netanyahu è partito per gli Stati Uniti in vista dell'incontro con Donald Trump. Una persona che ha familiarità con i negoziati ha condiviso con Associated Press una copia dell'ultima proposta di cessate il fuoco presentata dai mediatori a Hamas e la sua veridicità è stata confermata da altre due fonti. Il documento delinea i piani per un cessate il fuoco di 60 giorni: durante questo periodo Hamas consegnerebbe 10 ostaggi vivi e 18 morti, le forze israeliane si ritirerebbero in una zona cuscinetto lungo i confini di Gaza con Israele e l'Egitto, e nella Striscia entrerebbero quantità significative di aiuti. Inoltre, nodo questo cruciale, la proposta non garantisce la fine permanente della guerra, che è una condizione richiesta da Hamas, ma afferma che i negoziati per un cessate il fuoco permanente si svolgeranno durante i 60 giorni e che durante questo periodo "il presidente Trump garantisce il rispetto da parte di Israele" dello stop delle operazioni militari. La garanzia personale di Trump sembra un tentativo di rassicurare Hamas sul fatto che Israele non riprenderà unilateralmente i combattimenti come ha fatto a marzo durante un precedente cessate il fuoco, quando i colloqui per estenderlo sembravano in stallo. 


L'Idf ha emesso un avviso di evacuazione "urgente" per tre porti controllati dagli Houthi in Yemen, affermando che saranno presto presi di mira da attacchi aerei israeliani. Il portavoce in lingua araba dell'Idf, il colonnello Avichay Adraee, chiede a chiunque si trovi nei porti di Ras Isa, Hodeidah e Salif, sulla costa occidentale, di evacuare. Avverte inoltre chiunque si trovi all'interno della centrale elettrica di Ras Al-Katheeb a Hodeidah di evacuare l'area. 


Sono iniziati nella capitale del Qatar, Doha, i colloqui tra Israele e Hamas mediati da Egitto e Qatar con l'obiettivo di raggiungere un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo riferiscono i media israeliani.


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Una nave mercantile battente bandiera liberiana e di proprietà greca è stata attaccata nel Mar Rosso al largo dello Yemen. Lo rendono noto l'Agenzia britannica per le operazioni commerciali marittime (Ukmto).L'assalto è avvenuto al largo del porto di Hodeidah, controllato dai ribelli Houthi. Nessun gruppo ha finora rivendicato l'attacco, il primo dopo due mesi dalla tregua raggiunta tra gli Stati Uniti e gli Houthi a maggio scorso.  


Una fonte vicina a Hamas e a conoscenza dei negoziati a Doha ha riferito che il round dei colloqui indiretti tra il movimento palestinese e Israele discuterà i "meccanismi di attuazione" della nuova proposta di cessate il fuoco. Il funzionario ha detto che il leader di dei fondamentalisti Khalil al-Haya guida la delegazione del gruppo. La fonte ha riferito che Hamas vuole "l'ingresso di sufficienti quantità di aiuti, fino a 600 camion al giorno, inclusi cibo e assistenza medica, tende attrezzate, case mobili, carburante e materiali da costruzione per riparare ospedali, panifici e distributori d'acqua". Chiede inoltre "l'apertura del valico di Rafah verso la Striscia di Gaza in entrambe le direzioni per consentire il transito di oltre 20mila malati e feriti che necessitano di cure urgenti negli ospedali in Egitto e all'estero".


Il ministero della Salute di Gaza ha dichiarato che gli ospedali della Striscia hanno ricevuto 80 morti e 304 feriti nelle ultime 24 ore. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa, precisando che diverse vittime rimangono sotto le macerie e per le strade, con ambulanze e soccorritori impossibilitati a raggiungerle a causa dell'intensità dei bombardamenti. Gli attacchi si sono intensificati nelle ultime ore, in particolare sulla città di Deir al-Balah.


Il vertice dei Brics in Brasile esorta le parti in conflitto in Medioriente "a impegnarsi in buona fede in ulteriori negoziati per raggiungere un cessate il fuoco immediato, permanente e incondizionato. Occorre il pieno ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza e da tutte le altre parti dei territori palestinesi occupati. Si richiede inoltre il rilascio di tutti gli ostaggi e dei detenuti in violazione del diritto internazionale, e l'accesso sostenuto e senza ostacoli e la consegna di aiuti umanitari".


Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si è detto "determinato a liberare tutti" gli ostaggi e a far sì che la Striscia di Gaza "non rappresenti una minaccia per Israele. Abbiamo liberato gli ostaggi, 20 sono ancora vivi e 30 sono morti. Non permetteremo una situazione di ulteriori rapimenti e omicidi, e questo significa eliminare le capacità militari di Hamas".


"C'è l'opportunità di ampliare il cerchio della pace ben oltre ciò che avremmo potuto immaginare" e "il colloquio con Trump può far progredire la situazione". Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, parlando all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv prima della sua partenza per Washington. "Abbiamo già trasformato il Medioriente in modo irriconoscibile e ora abbiamo la possibilità di garantire un futuro radioso al popolo di Israele".


"Siamo determinati a riportare a casa tutti gli ostaggi. Allo stesso tempo, insistiamo sull'eliminazione delle capacità militari di Hamas e sul fatto che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele. Un incontro con il presidente Donald Trump potrebbe contribuire al raggiungimento dell'accordo". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu, prima di partire per Washington.


"Stiamo lavorando per raggiungere un accordo alle nostre condizioni. Ho inviato una squadra di negoziatori in Qatar con istruzioni chiare". Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, parlando con i giornalisti sulla pista dell'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv prima della sua partenza per Washington. "Il colloquio con Trump può far progredire la situazione", ha aggiunto. Netanyahu arriverà a Washington domenica sera, mentre l'incontro fra lui e Donald Trump è in programma per lunedì alle 18:30 locali (mezzanotte e mezza in Italia).


L'esercito israeliano prevede di inviare tutti i 54mila ordini di leva obbligatoria previsti entro la fine di luglio, con un piano rafforzato per l'applicazione della legge che riguarda anche gli ultraortodossi. I provvedimenti riguarderanno tutti i cittadini soggetti all'obbligo di leva, dai 16 ai 26 anni. Secondo fonti militari, chi non risponderà a tre convocazioni sarà classificato come disertore già dopo 12 giorni dal terzo avviso. Le Idf hanno chiarito che l'applicazione della norma riguarderà tutte le fasce della popolazione, non solo gli haredim.


Un nuovo rapporto, il più dettagliato che sia stato redatto finora, documenta l'uso diffuso e sistematico della violenza sessuale come arma di guerra da parte dei terroristi di Hamas durante il massacro del 7 ottobre usata come strumento di guerra. Finanziato in parte dal governo britannico e scritto da esperti israeliani di genere e di diritto, sarà presentato domani a Gerusalemme. Lo riferisce il Sunday Times


Un gruppo di fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza, tra cui Hamas e la Jihad Islamica, ha annunciato l'intenzione di uccidere i membri della milizia Abu Shabab, che opererebbe con il sostegno di Israele. "Questi agenti agiscono agli ordini dell'occupazione e sono emarginati dal nostro popolo e dalle fazioni della resistenza", si legge in un comunicato.


Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, arriverà a Washington questa sera per una visita di cinque giorni. Secondo quanto riferito dall'ufficio di Netanyahu, il premier incontrerà il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, alle 18:30 ora locale di lunedì (le 00:30 di martedì in Italia).


Il leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che il suo gruppo non si arrenderà né deporrà le armi in risposta alle minacce israeliane, nonostante le pressioni per il disarmo. "Questa minaccia non ci farà accettare la resa", ha dichiarato Qassem in un discorso televisivo, aggiungendo che il gruppo non abbandonerà le armi e affermando che "l'aggressione" di Israele deve prima cessare.


Un gruppo di cinque importanti sceicchi del distretto di Hebron, in Cisgiordania, ha inviato una lettera al governo israeliano esprimendo il desiderio di aderire agli Accordi di Abramo e di raggiungere la pace con Israele. Lo riporta il Wall Street Journal. La missiva esprime il desiderio degli sceicchi di staccarsi dall'Autorità nazionale palestinese e di costituire Hebron come emirato che "riconosca Israele Stato del popolo ebraico, quindi Israele riconoscerà l'Emirato come rappresentante dei residenti arabi". Secondo il Wsj, altri sceicchi che sostengono l'iniziativa hanno mantenuto l'anonimato per motivi di sicurezza.


Nella città di Tulkarem, in Cisgiordania, i bulldozer dell'esercito israeliano hanno sgomberato due campi profughi in quella che l'esercito ha definito una "caccia ai militanti palestinesi". L'esercito ha concesso a migliaia di sfollati solo poche ore per recuperare i propri effetti personali dalle loro case prima di demolire gli edifici. Ora i residenti temono che gli sgomberi cancelleranno non solo gli edifici, ma anche il loro stesso status di rifugiati da terre abitate da generazioni dei loro antenati.


Le Forze di difesa israeliane hanno identificato un missile lanciato dallo Yemen. I sistemi di difesa sono subito entrati in funzione.


Le modifiche che Hamas sta cercando di apportare alla proposta di tregua del Qatar "non sono accettabili per Israele". Lo afferma in una nota l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, precisando che la squadra negoziale israeliana si recherà domenica in Qatar per colloqui sulla liberazione degli ostaggi ancora detenuti a Gaza. Hamas auspica tre cambiamenti fondamentali alla proposta di cessate il fuoco: che l'accordo stabilisca che i colloqui per un cessate il fuoco permanente continueranno fino al raggiungimento di un accordo; che gli aiuti vengano ripresi pienamente attraverso meccanismi sostenuti dall'Onu; che l'esercito israeliano si ritiri alle posizioni che manteneva prima che venisse violato precedente cessate il fuoco a marzo.


Sono cinque le basi delle Forze di difesa israeliane colpite da missili lanciati dall'Iran durante la guerra dei 12 giorni. È quanto emerge dai dati satellitari analizzati dall'Università dell'Oregon. Tra le basi figurano Camp Zipporit vicino a Nazareth, Camp Glilot e la base di Tel Nof.


La Guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, è riapparso per la prima volta in pubblico dall'ultima escalation bellica tra Iran e Israele. Khamenei ha partecipato alla cerimonia funebre alla vigilia dell'Ashura, celebrazione per i musulmani sciiti del giorno di lutto per il martirio dell'imam Hussein, nipote del profeta Maometto. La festività indica anche l'inizio del calendario islamico.

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