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Media: "Hamas ha accettato l'accordo" | Trump non esclude di andare a Gaza domenica

I mediatori del Qatar ritengono che si possa raggiungere a breve un accordo definitivo

di Redazione online
09 Ott 2025 - 00:31

Il conflitto in Medioriente è giunto al giorno 733. Fonti di Hamas hanno riferito al quotidiano al-Mayadeen, che il movimento palestinese ha accettato un accordo di cessate il fuoco a Gaza, aggiungendo che verrà firmato giovedì in Egitto. Lo riporta il Times of Israel. Intanto, durante un evento alla Casa Bianca, Trump ha reso noto che i negoziati su Gaza "stanno andando molto bene" e che "siamo vicini a un accordo". Poi ha di fatto confermato il suo viaggio in Medioriente per domenica: "Andrò sicuramente in Egitto, forse a anche Gaza".

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Un funzionario israeliano ha affermato che un accordo su Gaza potrebbe essere raggiunto già stasera: lo scrive il giornalista di Axios Barak Ravid.


"Andrò sicurament in Egitto, forse a anche Gaza". Lo ha detto Donald Trump durante una tavola rotonda sul gruppo 'Antifa' sul suo viaggio in Medio Oriente di domenica.


"Il segretario di Stato mi ha appena consegnato un biglietto in cui scrive che siamo molto vicini a un accordo in Medio Oriente, e che avranno bisogno subito di me". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, parlando ai giornalisti in riferimento ai colloqui in corso in Egitto per la tregua a Gaza durante una tavola rotonda alla Casa Bianca. Aprendo l'evento, dedicato a questioni scollegate relative al movimento Antifa, Trump ha affermato che i negoziati a Sharm el-Sheikh stanno andando bene, e che in caso di esito positivo potrebbe recarsi in visita in Medioriente.


Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato di essere disposto a recarsi in visita nella Striscia di Gaza, se saràraggiunto un accordo per mettere fine alla guerra tra Israele e il movimento islamista palestinese di Hamas. "Si, lo farei e potrei farlo", ha risposto, interpellato a riguardo da una giornalista alla Casa Bianca.  


Gli incontri dei mediatori con la delegazione palestinese si sono conclusi poco fa e i mediatori sono passati a incontrare la delegazione israeliana. Lo riferisce una fonte palestinese ad Al Jazeera. Hamas ha accettato di rilasciare tutti i prigionieri israeliani e di rinviare il trasferimento delle salme fino a quando non saranno soddisfatte le condizioni sul campo. I mediatori hanno assicurato alla delegazione palestinese che, se si raggiungerà un accordo, il presidente Trump dichiarerà la fine della guerra. 


I negoziati su Gaza stanno andando "molto bene" e "siamo vicini" a un accordo. Lo ha detto Donald Trump. "Potrei andare lì verso il fine settimana, forse sabato sera o domenica", ha aggiunto il presidente Usa parlando durante un evento alla Casa Bianca.


Hamas intende ottenere la liberazione di Marwan Barghouti come parte dell'accordo per mettere fine alla guerra nella Striscia di Gaza: è quanto riporta il Times of Israel, citando fonti vicine ai negoziati. Barghouti sta attualmente scontando l'ergastolo in un carcere israeliano per aver pianificato degli attacchi durante la Seconda Intifada costati la vita a cinque civili israeliani, ma ha sempre respinto ogni accusa. Barghouti viene ritenuto un potenziale successore del Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas: sostenitore della soluzione dei due Stati, rimane uno dei leader palestinesi più popolari


Hamas ha fornito informazioni su "circa 20 ostaggi ancora in vita". Lo hanno dichiarato funzionari israeliani a Channel 12. Il rapporto aggiunge che il gruppo terroristico afferma di essere ancora alla ricerca di alcuni degli ostaggi uccisi - Israele ha confermato la morte di 26 dei 48 ostaggi - e che non è chiaro se tutti possano essere localizzati.


"La Casa Bianca afferma che il presidente Trump al momento non ha intenzione di recarsi in Medioriente per supervisionare la firma di un accordo per porre fine alla guerra a Gaza". Lo scrive su X il reporter di Axios Barak Ravid. 


Secondo i media israeliani, Israele ha posto il veto al rilascio di Marwan Barghouti e Ahmad Saadat nello scambio con gli ostaggi. Il veto riguarda anche i miliziani della Nukhba di Hamas che hanno preso parte al massacro del 7 ottobre 2023. 


L'emittente israeliana Channel 12 ha riferito che i mediatori del Qatar stimano sia possibile raggiungere un'intesa su Gaza entro venerdì, con l'obiettivo di avviare la liberazione degli ostaggi già la prossima settimana. Le discussioni si concentrano soprattutto sui nomi dei detenuti palestinesi da includere nello scambio, e secondo le stesse fonti i negoziati su questo punto proseguiranno fino all'ultimo momento.


Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar critica su X la nuova iniziativa di Parigi, di tenere domani una riunione sul futuro di Gaza, definendola "inutile e dannosa come le precedenti", soprattutto "nel momento delicato dei negoziati di Sharm el-Sheikh", bollandola come "un tentativo del presidente Macron di distogliere l'attenzione dai suoi problemi interni a spese di Israele" e sperando che "la mossa del governo francese non danneggi i negoziati critici per la liberazione degli ostaggi, come accaduto in passato". Saar accusa inoltre la Francia di "ipocrisia straordinaria", per i doppi standard usati su Ucraina e Israele.


"Sosteniamo con convinzione e con il massimo impegno il piano di pace di Donald Trump" per Gaza, "che ha acceso una speranza per il cessate il fuoco, per la liberazione degli ostaggi e il pieno accesso degli aiuti umanitari". Lo ha detto il ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, ribadendo che l'obiettivo è "rilanciare il processo politico per due Stati che possano convivere in pace e sicurezza".


L'Idf rende noto di avere lanciato dei raid a Gaza per eliminare numerosi terroristi che stavano per attaccare le truppe. Sono in corso operazioni per trovare altre cellule che hanno preso parte all'operazione contro l'esercito, aggiunge l'Idf. 


Israele si sta preparando alla possibilità che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump arrivi nel Paese nel caso venga firmato un accordo per la liberazione degli ostaggi e la tregua a Gaza. Lo rivela Ynet. In Israele si ritiene che Trump voglia recarsi nella regione per "celebrare" di persona il grande risultato.



Hamas ha detto alla Turchia "di essere pronto per la pace nella Striscia di Gaza e per i negoziati". Lo dichiara alla stampa il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, sul di ritorno dall'Azerbaigian. "A mio avviso questo è un passo molto prezioso. Lo stesso presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ci ha chiesto espressamente di parlare con Hamas e di convincerli, e ci siamo subito messi in contatto con le nostre controparti su questo argomento. E' molto importante che Gaza rimanga la terra del popolo palestinese e che i palestinesi governino. A questo proposito stiamo valutando l'istituzione di una forza di stabilizzazione".


Sono state scambiate le liste dei prigionieri, israeliani e palestinesi, da scambiare secondo i criteri e i numeri concordati e, grazie agli sforzi dei mediatori, prevale uno spirito di ottimismo. Lo ha detto Hamas, citato da Sky News Arabia. "I mediatori stanno compiendo grandi sforzi per rimuovere qualsiasi ostacolo all'attuazione del cessate il fuoco e tra tutti prevale uno spirito di ottimismo. La delegazione del movimento ha dimostrato la positività e la responsabilità necessarie per raggiungere i progressi richiesti e portare a termine l'accordo", afferma Hamas. "I negoziati si sono concentrati sui meccanismi per attuare la fine della guerra, il ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza e uno scambio di prigionieri".


"Altri Paesi arabi firmeranno accordi di pace con Israele se la guerra a Gaza finirà". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty all'emittente saudita Al-Arabiya, aggiungendo che il principale garante del successo dei colloqui in Egitto è il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Gli attuali colloqui a Sharm el-Sheikh, ha ancora detto il ministro, sono incentrati sulla prima fase del piano statunitense: porre fine alla guerra, portare aiuti, restituire gli ostaggi e liberare i prigionieri di sicurezza palestinesi.


Fadwa, la moglie di Marwan Barghouti, ha lasciato ieri Ramallah, in Cisgiordania, ed è arrivata a Il Cairo, in Egitto. Lo ha detto una fonte palestinese al quotidiano israeliano Ynet. Altre fonti palestinesi hanno sottolineato che "la sua partenza suscita forte interesse nell'ambito dei negoziati per un accordo" di pace in corso in Egitto tra Israele e Hamas per mettere fine al conflitto nella Striscia di Gaza, "in cui Hamas insiste sul rilascio di Barghouti".


Le forze israeliane hanno arrestato stamattina decine di cittadini e li hanno interrogati sul posto dopo averli aggrediti nel campo di Al-Arroub, nel governatorato di Hebron, in Cisgiordania. E' quanto rende noto l'agenzia palestinese Wafa. L'irruzione sarebbe avvenuta all'alba. I militari avrebbero arrestato decine di persone e le avrebbero aggredite dopo averle perquisite, ammanettate e bendate. Poi, secondo Wafa, li hanno interrogati sul posto dopo aver trasformato il Centro Sociale Giovanile di Al-Arroub in un centro per gli interrogatori. In seguito li hanno rilasciati.


Hamas chiede, come parte dell'accordo per il rilascio degli ostaggi, la restituzione dei corpi di Yahya Sinwar, l'artefice dell'attacco del 7 ottobre, e di suo fratello Muhammad, ucciso dopo aver assunto la guida dell'organizzazione nella Striscia di Gaza. Lo riporta il Wall Street Journal, citando mediatori arabi, sottolineando che si tratta di una richiesta che Israele aveva già respinto in passato.


L'inviato di Donald Trump per il Medioriente, Steve Witkoff, e il genero del presidente Usa Jared Kushner sono arrivati a Sharm el Sheikh, in Egitto, per partecipare ai colloqui indiretti tra Israele e Hamas volti a raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce Axios. Witkoff e Kushner sono gli ideatori del piano in 20 punti di Trump, che prevede, tra le altre condizioni, un ritiro graduale di Israele e il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti entro 72 ore dall'inizio della tregua. 


Freedom Flotilla Coalition afferma che "a circa 120 miglia nautiche da Gaza, Israele ha attaccato" la spedizione. "Attualmente almeno due imbarcazioni sono state abbordate e la maggior parte delle dirette streaming sono state interrotte", si legge sui canali social della nuova flottiglia. "L'esercito sta cercando di deviare" la nostra rotta, viene aggiunto. Media dello Stato ebraico avevano precedentemente affermato che le Forze di difesa israeliane (Idf) si stavano preparando a intervenire contro la spedizione.


Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha rinnovato il suo auspicio per la fine della guerra nella Striscia di Gaza e per la liberazione degli ostaggi, chiedendo un processo di pace che metta israeliani e palestinesi nella condizione di convivere pacificamente. In un messaggio pubblicato su X, Guterres ha scritto che "una tregua permanente e un processo politico credibile sono essenziali per prevenire ulteriori spargimento di sangue e aprire la strada alla pace". 


L'ufficio stampa governativo di Gaza, controllato da Hamas, ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che le forze israeliane hanno lanciato 230 attacchi aerei su Gaza da sabato mattina, uccidendo almeno 118 persone. Lo riporta Al Jazeera. L'ufficio ha affermato che tra le vittime figurano donne e bambini, e 72 persone nella sola Gaza City. "L'occupazione israeliana continua la sua brutale aggressione contro il nostro popolo palestinese nella Striscia di Gaza, ignorando gli appelli per un cessate il fuoco del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la risposta positiva offerta alla proposta", ha affermato l'ufficio stampa in una dichiarazione condivisa su Telegram.


Almeno 30mila persone si sono radunate a Tel Aviv per l'evento commemorativo nazionale a due anni dall'attacco di Hamas del 7 ottobre. La cerimonia è stata organizzata da Kumu ("Rise Up"), un movimento fondato da famiglie di vittime, ostaggi e sopravvissuti all'attacco, al Parco Yarkon, il più grande spazio all'aperto della città. Tra i partecipanti ci sono l'ex ostaggio Omer Shem Tov e Anat Angrest, madre dell'ostaggio Matan Angrest, oltre a performance degli artisti israeliani Yuval Rafael, Idan Amedi e altri. A differenza dell'anno scorso, il governo israeliano ha scelto di non celebrare una commemorazione ufficiale di Stato, istituendo invece una giornata nazionale di commemorazione il giorno dopo Simchat Torah - la festa che si svolge al termine della festività di Sukkot - il 16 ottobre. 


"Siamo in giorni decisivi. Continueremo ad agire per conseguire tutti gli obiettivi della guerra: il ritorno di tutti gli ostaggi, l'eliminazione del dominio di Hamas e la garanzia che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele. Rimarremo uniti, e insieme, con l'aiuto di Dio, vinceremo". Lo dichiara in una nota il premier israeliano Benjamin Netanyahu.

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