Israele: entrati nella Striscia di Gaza 370 tir carichi di aiuti umanitari FOTO
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Papa Leone: "Nessun popolo può essere costretto all'esilio". Trump: "Forse meno di venti gli ostaggi ancora vivi". Media: "Oltre mille morti in Cisgiordania dall'inizio della guerra"
di Redazione onlineIl conflitto in Medioriente è giunto al giorno 687. I carri armati israeliani sono entrati nel quartiere Sabra di Gaza City. "Chi non evacua, non lasciate che se ne vada. Senza acqua, senza elettricità, può morire di fame o arrendersi. Questo è ciò che vogliamo e voi siete in grado di farlo", ha affermato il ministro Smotrich alle Idf. Sono oltre mille i morti in Cisgiordania dall'inizio del conflitto nella Striscia di Gaza, all'indomani delle stragi compiute da Hamas il 7 ottobre 2023. Così un bilancio pubblicato da Al Jazeera da cui risultano 1.031 uccisi, inclusi 210 bambini, e 9.684 feriti. Il report tiene conto sia degli attacchi dell'Idf sia degli assalti compiuti dai coloni israeliani. Papa Leone dice che "tutti i popoli devono essere rispettati dai potenti nella loro identità e nei loro diritti, in particolare il diritto di vivere nelle proprie terre, e nessuno può costringerli a un esilio forzato".
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È salito ad almeno 70 morti nella Striscia di Gaza il bilancio delle persone uccise oggi negli attacchi israeliani. Un raid ha colpito una tenda che ospitava profughi palestinesi ad as-Saraya, nel quartiere di Remal, a ovest di Gaza City.
Insieme a migliaia di sostenitori, le famiglie degli israeliani detenuti a Gaza si sono radunati in Piazza degli Ostaggi di Tel Aviv per chiedere un accordo per la liberazione dei rapiti, avvertendo al contempo che la conquista di Gaza City mette a rischio la vita dei loro cari. "L'estensione dei combattimenti non fa che mettere loro e tutti gli ostaggi a un rischio ancora maggiore", ha affermato Liran Berman, i cui fratelli Gali e Ziv Berman sono stati rapiti da terroristi palestinesi durante l'attacco del 7 ottobre 2023. "C'è un accordo sul tavolo. Ma gli accordi non durano per sempre. Le loro finestre si chiudono rapidamente e bruscamente, come abbiamo visto troppe volte in passato. Questa potrebbe essere l'ultima possibilità di salvare vite umane e di riportare indietro i caduti", ha sottolineato.
Il leader del partito centrista israeliano Unità Nazionale, Benny Gantz, ha invitato Benyamin Netanyahu, il leader dell'opposizione Yair Lapid e il presidente del partito Yisrael Betyenu, Avigdor Liberman, a formare quello che definisce un "governo per la redenzione dei prigionieri e l'uguaglianza nel fardello", con un chiaro mandato di sei mesi prima di nuove elezioni. La proposta prevede che il partito di Gantz si unisca temporaneamente alla coalizione per concentrarsi sul rilascio degli ostaggi e sulla promozione di una legislazione sull'arruolamento degli ultra-ortodossi. "Non voglio salvare Netanyahu, ma gli ostaggi", ha detto.
In un recente incontro, il Capo di Stato maggiore israeliano Eyal Zamir si è scontrato con i ministri di estrema destra Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, affermando che le Idf non sono sicure di quanto tempo ci vorrà per evacuare la popolazione civile di Gaza City. "Vi abbiamo ordinato un'operazione rapida. Secondo me, potete assediarli. Chi non evacua, non lasciate che se ne vada. Senza acqua, senza elettricità, può morire di fame o arrendersi. Questo è ciò che vogliamo e voi siete in grado di farlo", ha dichiarato Smotrich.
Un giornalista, Khaled al-Madhoun, è stato ucciso dall'esercito israeliano nel nord della Striscia di Gaza. Lo riporta Al-Jazeera citando il Sindacato dei giornalisti palestinesi, secondo cui il reporter è stato colpito nei pressi del valico di Zikim, a nord di Gaza City, mentre era in attesa di documentare l'arrivo di alcuni camion con aiuti umanitari. Secondo un conteggio di Shireen.ps, sito web di monitoraggio che prende il nome dalla giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh uccisa dalle forze israeliane nella Cisgiordania occupata nel 2022, dall'inizio della guerra a Gaza sono stati uccisi in attacchi israeliani circa 270 giornalisti e operatori dei media.
I carri armati israeliani starebbero avanzando nel quartiere Sabra di Gaza City, stando alle immagini trasmesse da Al Jazeera e rilanciate dai media israeliani. Il quartiere Sabra, situato nella parte centrale di Gaza City, si trova vicino al quartiere di Zeitoun, dove le forze israeliane stanno operando da oltre una settimana.
Sono oltre mille i morti in Cisgiordania dall'inizio del conflitto nella Striscia di Gaza, all'indomani delle stragi compiute da Hamas il 7 ottobre 2023. Lo stima un bilancio pubblicato da al Jazeera da cui risultano 1.031 uccisi, inclusi 210 bambini, e 9.684 feriti. Il bilancio tiene conto sia degli attacchi dell'Idf sia degli assalti compiuti dai coloni israeliani.
E' di 62.622 morti e 157.673 feriti il bilancio degli attacchi israeliani condotti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. Lo riferisce in una nota su Telegram il ministero della Salute dell'Autorità nazionale palestinese, aggiungendo che nelle ultime 24 ore si sono registrati 61 morti e 308 feriti. Inoltre, ha precisato il dicastero dell'Anp, sono stati aggiunti altri 298 morti - oltre a quelli delle ultime 24 ore - all'ultimo bilancio, "i cui dati sono stati completati e approvati dalla commissione giudiziaria che segue il dossier delle segnalazioni e delle persone scomparse".
Gli ospedali della Striscia di Gaza hanno segnalato nelle ultime 24 ore la morte per malnutrizione di altre otto persone, tra cui due bambini. Lo ha riferito il ministero della Sanità, citato dai media palestinesi. Sale così a 281 il numero dei morti per malnutrizione, tra cui 114 bambini, nell'enclave palestinese.
"La rinnovata prospettiva del vostro ritorno nel vostro arcipelago natale è un segno incoraggiante e ha forza simbolica sulla scena internazionale: tutti i popoli, anche i più piccoli e i più deboli, devono essere rispettati dai potenti nella loro identità e nei loro diritti, in particolare il diritto di vivere nelle proprie terre; e nessuno può costringerli a un esilio forzato". Lo dice Papa Leone XIV nei giorni in cui si fa sempre più pesante la situazione nella Striscia, con l'ipotesi di un'offensiva imminente a Gaza City delle truppe israeliane. Il Santo Padre ha pronunciato queste parole mentre riceveva in udienza la Delegazione del "Chagos Refugees Group" di Port Louis delle Isole Mauritius.
Almeno 34 palestinesi sono stati uccisi dagli attacchi delle forze israeliane condotti in diverse zone della Striscia di Gaza da questa mattina all'alba. Lo affermano fonti degli ospedali di Gaza controllati da Hamas, secondo cui tra le vittime figurano otto persone che erano in attesa di aiuti umanitari. In base a quanto riportato dall'agenzia di stampa palestinese "Wafa", sono 19 persone, tra cui sei minori e una neonata, sono state uccise da un bombardamento israeliano che ha colpito le tende dei profughi a Khan Yunis, nel sud di Gaza, e una casa nel campo profughi di Maghazi, nel centro della Striscia.
Quattro bambini sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti in un attacco aereo israeliano nelle prime ore del mattino nel sud di Khan Younis. Lo hanno riferito fonti mediche dell'ospedale del Kuwait a Gaza, stando a quanto riporta Al Jazeera. Secondo le stesse fonti, le vittime sono state uccise dal fuoco israeliano mentre si riparavano in tende per i palestinesi sfollati.
Trump ha affermato che probabilmente meno di 20 ostaggi israeliani nelle mani di Hamas sono ancora vivi. Il presidente Usa ha detto di aver "fatto uscire molte persone" da Gaza, attribuendosi il merito di un accordo di cessate il fuoco negoziato dall'amministrazione Biden. "Quindi ora hanno 20 ostaggi vivi, ma probabilmente i 20 non sono effettivamente 20 perché un paio di loro forse non ci sono più", ha aggiunto. Dopo le proteste da parte del Forum delle famiglie delle vittime di rapimenti e dispersi, il coordinatore per gli ostaggi di Netanyahu, Gal Hirsh, ha inviato un messaggio alle famiglie insistendo sul fatto che le informazioni di Israele non sono cambiate. "Secondo le informazioni in possesso di Israele, non vi è alcun cambiamento rispetto alle informazioni che avete ricevuto in precedenza da noi: 20 degli ostaggi sono vivi. Due sono in condizioni critiche, con gravi preoccupazioni per la loro vita".
Questa sera, dopo una discussione infruttuosa nel governo sulle possibili sanzioni da adottare contro Israele, il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp si è dimesso. Lo scrive l'agenzia di stampa nederlandese ANP. "Mi rendo conto di non essere in grado di adottare ulteriori misure significative" per fare pressione su Israele, ha affermato Veldkamp.