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Netanyahu ordina negoziati per il rilascio di tutti gli ostaggi | Insediamenti israeliani in Cisgiordania, Meloni: "Contrari al diritto internazionale"

Contingenti dell'Idf sono entrati nella periferia di Gaza City

di Redazione online
21 Ago 2025 - 19:39

Il conflitto in Medioriente è giunto al giorno 684. Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha annunciato l'approvazione definitiva del controverso progetto di insediamento "E1" in Cisgiordania. Una decisione "storica", l'ha definita, che di fatto dividerebbe in due la Cisgiordania impedendo alcuna realizzazione di uno Stato unito di Palestina. Ventuno Paesi, tra cui l'Italia hanno firmato una dichiarazione congiunta definendo "inaccettabile" il progetto. "L'Italia condanna la decisione israeliana di autorizzare nuovi insediamenti in Cisgiordania. Tale decisione è contraria al diritto internazionale", ha affermato il premier Giorgia Meloni in una dichiarazione. Sul fronte Gaza, Netanyahu non intende fermarsi, neanche con la tregua: "Prenderemo Gaza, anche con un accordo. Allo stesso tempo, ho dato istruzioni per avviare immediatamente negoziati per la liberazione di tutti i nostri ostaggi e la fine della guerra secondo condizioni accettabili per Israele". Contingenti dell'Idf sono entrati nella periferia di Gaza City

Israele: entrati nella Striscia di Gaza 370 tir carichi di aiuti umanitari FOTO

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"Sono venuto ad approvare i piani dell'Idf per la conquista di Gaza City e la sconfitta di Hamas. Allo stesso tempo, ho dato istruzioni per avviare immediatamente negoziati per la liberazione di tutti i nostri ostaggi e la fine della guerra secondo condizioni accettabili per Israele". Lo ha annunciato Benyamin Netanyahu durante una visita alla Divisione di Gaza, sottolineando che "questi due obiettivi - la sconfitta di Hamas e la liberazione di tutti i nostri ostaggi - vanno di pari passo".


Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha firmato oggi una Dichiarazione congiunta con i ministri degli Esteri di altri 20 Paesi e l'Unione europea, per condannare fermamente la decisione israeliana di procedere con nuovi insediamenti in Cisgiordania chiedendone la revoca immediata. Lo riporta la Farnesina. Nella Dichiarazione si ribadisce come tale decisione costituisca una violazione del diritto internazionale, minando l'obiettivo comune di garantire sicurezza e prosperità in Medioriente. Il ministro Tajani ha sottolineato al proposito come "questo piano compromette irrimediabilmente la soluzione a due Stati, dividendo il futuro Stato palestinese e limitando l'accesso dei palestinesi a Gerusalemme".


Il governo britannico ha convocato l'ambasciatrice d'Israele nel Regno Unito, Tzipi Hotovely, in risposta all'approvazione da parte dello Stato ebraico del progetto di insediamento E1 in Cisgiordania. È quanto si legge in una nota del Foreign Office in cui si ricorda la dichiarazione dei 21 Paesi, inclusi Gran Bretagna e Italia, contro il piano definito "inaccettabile e una violazione del diritto internazionale".


In base ai dati dell'esercito israeliano l'83% delle persone uccise a Gaza risultano essere civili. È quanto emerge da una inchiesta giornalistica condotta dal quotidiano britannico Guardian in collaborazione coi siti di news dello Stato ebraico +972 Magazine e Local Call, secondo cui a maggio l'esercito dello Stato ebraico aveva elencato in un database 8.900 combattenti di Hamas e della Jihad Islamica Palestinese come morti o "probabilmente morti" dall'inizio del conflitto. A quel tempo, in tutto 53.000 palestinesi erano stati uccisi dagli attacchi israeliani, stando alle autorità sanitarie di Gaza. 


Ventuno Paesi, tra cui Gran Bretagna, Francia, Australia, Canada e anche l'Italia, hanno firmato una dichiarazione congiunta che definisce "inaccettabile e una violazione del diritto internazionale" l'approvazione da parte di Israele del progetto di insediamento E1 in Cisgiordania. "Condanniamo questa decisione e ne chiediamo l'immediata revoca con la massima fermezza", si legge nella dichiarazione in merito ai piani per la cosiddetta area E1 vicino a Gerusalemme.


"L'Italia condanna la decisione israeliana di autorizzare nuovi insediamenti in Cisgiordania. Tale decisione è contraria al diritto internazionale e rischia di compromettere definitivamente la soluzione dei due Stati e, in generale, una prospettiva politica per giungere a una pace giusta e duratura". Lo afferma la premier Giorgia Meloni in una dichiarazione. 


"L'Italia segue con profonda preoccupazione gli sviluppi recenti relativi alle decisioni assunte dal governo israeliano in merito alla situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania e riafferma con fermezza il proprio impegno a favore della pace, della sicurezza e del rispetto del diritto internazionale". Lo afferma il premier Giorgia Meloni in una dichiarazione. "In particolare - aggiunge -, la decisione di procedere con l'occupazione di Gaza, in risposta al disumano attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, costituisce un'ulteriore escalation militare che non potrà che aggravare la già drammatica situazione umanitaria". 


Sale ad almeno 40 morti il bilancio dei palestinesi uccisi negli attacchi israeliani a Gaza dalle prime ore di questa mattina, di cui otto uccise mentre attendevano di ricevere aiuti. Lo scrive Al Jazeera che cita fonti nella Striscia.


Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che, anche se Hamas ha accettato l'accordo per la tregua, Israele prenderà comunque il controllo di Gaza. "Lo faremo comunque. Non c'è mai stato dubbio che non lasceremo Hamas lì", ha detto Netanyahu intervistato da Sky News Australia. "Ma questa guerra potrebbe finire oggi, se Hamas depone le armi e libera i restanti 50 ostaggi". Il premier ha quindi sostenuto che il suo obiettivo non è "occupare Gaza, è liberarla dalla tirannia di Hamas" e "penso che siamo vicini a riuscirci". Questo "dovrà significare la conquista delle ultime roccaforti di Hamas". 


L'esercito israeliano ha dichiarato di aver informato il personale medico e i gruppi umanitari nel nord di Gaza di iniziare a elaborare piani di evacuazione dei civili verso sud, in vista dell'offensiva militare per conquistare l'area. Questa settimana, i funzionari militari israeliani hanno informato "i funzionari medici e le organizzazioni internazionali nella Striscia di Gaza settentrionale di prepararsi per l'evacuazione della popolazione verso la Striscia di Gaza meridionale", si legge nella dichiarazione rilasciata dall'esercito.



Almeno 20 persone sono state uccise negli attacchi dell'Esercito israeliano (Idf) a Gaza dall'alba di oggi: lo riporta Al Jazeera, che cita fonti mediche della Striscia. Tra le vittime ci sono otto palestinesi che aspettavano gli aiuti, hanno aggiunto le fonti.


Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato di aver dato istruzioni all'esercito di "abbreviare i tempi per la conquista delle ultime roccaforti del terrore e per la sconfitta di Hamas", riferendosi all'imminente offensiva delle Forze di difesa israeliane nella citta' di Gaza. Lo riferisce il "Times of Israel".


Nella Striscia di Gaza è di almeno 70 morti, fra cui 18 persone che erano in cerca di aiuti, e 356 feriti il bilancio degli attacchi israeliani nelle ultime 24 ore. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza, precisando che questo porta il bilancio complessivo dall'inizio della guerra a 62.192 palestinesi morti e 157.114 feriti. Sempre secondo il ministero, il numero totale di persone in cerca di aiuto uccise dal 27 maggio, quando Israele ha introdotto il nuovo meccanismo di distribuzione degli aiuti attraverso la Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), è salito a 2.036 morti e 15.064 feriti.


Il numero totale delle vittime della fame e della malnutrizione nella Striscia di Gaza è salito a 271, tra cui 112 minori. Lo riferisce il ministero della Salute di Gaza, gestito dal movimento islamista palestinese Hamas, citato dall'emittente panaraba satellitare di proprietà qatariota "Al Jazeera". Nelle ultime 24 ore, sarebbero stati registrati due decessi causati dalla fame e dalla malnutrizione nella Striscia. 


Almeno cinque palestinesi sono morti in un attacco con droni compiuto dalle forze israeliane a nord-ovest della città di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti dell'ospedale Nasser all'emittente Al Jazeera. 


Un drone delle forze di difesa israeliane ha preso di mira una motocicletta a Deir Sirian, nel distretto di Marjeyoun, nel sud del Libano, uccidendo il conducente. Lo ha riferito il quotidiano libanese francofono "L'Orient Le Jour", secondo cui, dopo l'attacco, i droni israeliani hanno continuato a sorvolare la zona. Secondo fonti locali, la vittima è stata identificata come Salim Salman el Khatib. Due dei suoi fratelli erano stati precedentemente uccisi in attacchi israeliani. 


Almeno cinque persone sono morte e altre dieci sono rimaste ferite in un raid lanciato nella notte dalle forze israeliane contro una scuola trasformata in rifugio per sfollati nel campo profughi di al-Shati, nella zona nord-occidentale di Gaza City.


Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto nuovamente un cessate il fuoco immediato a Gaza dopo l'annuncio da parte di Israele dei primi passi di un'operazione per l'occupazione completa di Gaza City. "È fondamentale raggiungere subito un cessate il fuoco per evitare le morti e la distruzione che un'operazione militare contro Gaza City inevitabilmente causerebbe", ha affermato Guterres.


Contingenti dell'Idf sono entrati nella periferia di Gaza City. Lo ha dichiarato il portavoce delle Forze di difesa israeliane, generale di brigata Effie Defrin, in quello che ha descritto come il primo passo di un'operazione più ampia. Circa 130mila riservisti saranno richiamati per l'operazione e il servizio dei soldati riservisti già in servizio sarà prolungato di circa un mese. 


Il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), il generale di brigata Effie Defrin, conferma che l'esercito dello Stato ebraico ha dato il via alla prima fase dell'invasione terrestre di Gaza City. 


L'esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito diversi obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale. Secondo i militari, citati dal Times of Israeli, tra gli obiettivi c'erano depositi di armi e un lanciarazzi.


Il piano per conquistare Gaza City dimostra il "palese disprezzo" di Israele per gli sforzi di mediazione volti a un cessate il fuoco. Lo ha affermato Hamas in una dichiarazione. "L'annuncio odierno da parte dell'esercito di occupazione terroristica dell'inizio di un'operazione contro Gaza City dimostra un palese disprezzo per gli sforzi compiuti dai mediator"", ha scritto il gruppo. "Mentre Hamas ha annunciato l'ok all'ultima proposta presentata dai mediatori, Israele insiste nel continuare la sua guerra" e, non rispondendo a questa proposta, Netanyahu "dimostra di essere il vero ostacolo a qualsiasi accordo".