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Speciale Il conflitto in Medioriente

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Missili dallo Yemen, allarme a Tel Aviv e Gerusalemme | Hamas pronta a liberare 10 ostaggi in cambio dello stop alla guerra | Netanyahu: "Buone probabilità di una tregua"

Per Trump ci sono "buonissime possibilità" di raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia questa settimana o la prossima

di Redazione online
10 Lug 2025 - 05:57
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© Afp
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Il conflitto in Medioriente è giunto al giorno 643. Le sirene dell'antiaerea sono risuonate a Tel Aviv e nella zona di Gerusalemme, per la prima volta dalla fine della guerra dei 12 giorni, per il lancio di missili dallo Yemen. Israele ha presentato ai mediatori di Doha, in Qatar, una nuova serie di mappe che raffigurano il ritiro parziale delle truppe delle Forze di difesa israeliane (Idf) durante la tregua di 60 giorni. Per il premier Netanyahu ci sono "buone probabilità" che il cessate il fuoco e gli obiettivi di guerra a Gaza vengano raggiunti, ma ha chiarito che Israele non firmerà alcun patto "a ogni costo". "Stiamo parlando di un cessate il fuoco di 60 giorni, durante i quali metà degli ostaggi vivi e metà dei deceduti saranno restituiti a Israele dai mostri di Hamas", ha detto il premier israeliano che martedì sera ha incontrato Donald Trump alla Casa Bianca. Per il presidente americano ci sono "buonissime possibilità" di raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza questa settimana o la prossima. Hamas, in cambio dello stop delle ostilità, è pronta a rilasciare dieci ostaggi israeliani.


Un soldato israeliano è stato ucciso nella Striscia di Gaza meridionale. Lo ha annunciato l'esercito spiegando che il militare ha lottato per evitare un tentativo di rapimento nei suoi confronti. Secondo un'indagine dell'Idf diversi uomini armati di Hamas sono usciti da un tunnel e hanno attaccato le forze israeliane a Khan Younis, nella striscia di Gaza meridionale. Durante l'attacco, gli agenti hanno tentato di rapire il soldato ucciso, che stava azionando un escavatore. Il soldato "ha lottato con loro e i terroristi gli hanno sparato e ucciso". Il soldato era il sergente maggiore riservista Abraham Azulay, 25 anni, operatore di macchinari di ingegneria pesante.


Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha detto di condividere la strategia su Gaza con il presidente americano Donald Trump ma di non essere disposto a un accordo "a ogni costo". "Il presidente Trump e io abbiamo un obiettivo comune" ossia "ottenere il rilascio dei nostri ostaggi, porre fine al dominio di Hamas a Gaza e garantire che non rappresenti più una minaccia per Israele", le sue parole al Congresso Usa riportate dalla stampa americana.

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