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Diversi media avevano riferito di un attacco di Israele a Rafah "con decine di morti e oltre 115 feriti". Crosetto: "Raid ingiustificati, Netanyahu si fermi"
di Redazione online© Afp
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La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria, Iran e Yemen, è giunta al giorno 604. Hamas ha espresso ufficialmente la sua disponibilità ad avviare immediatamente un nuovo ciclo di negoziati per un accordo di cessate il fuoco di Gaza. L'esercito israeliano ha negato di "aver sparato sui civili" nei pressi del centro di smistamento degli aiuti nella Striscia. "Sono state diffuse false notizie, tra cui gravi accuse contro le Idf riguardo all'apertura di fuoco contro i residenti di Gaza nell'area del sito di distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza", si legge in una nota. Secondo l'emittente Al Jazeera, le forze israeliane hanno aperto il fuoco nei pressi di un centro di aiuti umanitari a Rafah, uccidendo almeno 22 palestinesi. Oltre 115 persone sono rimaste ferite nell'attacco. Le autorità di Gaza: "Questi centri sono trappole mortali di massa".
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Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha parlato al telefono col premier israeliano Benyamin Netanyahu, al quale ha ribadito la piena vicinanza della Germania, chiedendo tuttavia garanzie per gli aiuti umanitari a Gaza.
Hamas in un comunicato ha espresso la sua disponibilità ad avviare immediatamente un nuovo ciclo di negoziati per un accordo di cessate il fuoco di Gaza. Il gruppo palestinese "ha accolto con favore gli sforzi in corso del Qatar e dell'Egitto per porre fine alla guerra" e "confermato la sua disponibilità ad avviare immediatamente un ciclo di trattative indiretti per raggiungere un accordo sui punti contesi" rispetto alla proposta americana. Garantendo sollievo al nostro popolo e ponendo fine alla tragedia umanitaria, per arrivare a un cessate il fuoco permanente e al completo ritiro delle forze di occupazione".
L'esercito israeliano ha comunicato di "non aver sparato sui civili" nei pressi del centro di smistamento degli aiuti a Gaza. "Nelle ultime ore sono state diffuse false notizie, tra cui gravi accuse contro l'Idf riguardo all'apertura di fuoco contro i residenti di Gaza nell'area del sito di distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza", si legge in una nota.
Il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre 2023 raggiunge i 54.418 morti e 124.190 feriti. Lo afferma in un comunicato il ministero della Sanità di Gaza, guidato da Hamas. Più di 30 persone sono state uccise e almeno altre 136 ferite solo nelle ultime 24 ore.
L'esercito israeliano (Idf), in una breve dichiarazione, ha affermato di "non essere attualmente a conoscenza di feriti causati dal fuoco dell'esercito israeliano all'interno del sito di distribuzione degli aiuti umanitari. La questione è ancora al vaglio". Secondo Al Jazeera, sono almeno 40 i morti sotto il fuoco israeliano nei pressi di un centro di distribuzione di aiuti umanitari a Rafah, nella Striscia di Gaza meridionale. Il ministero della Salute di Gaza ha invece dichiarato che 31 persone sono state uccise e altre 170 ferite.
Un missile balistico lanciato contro Israele dagli Houthi, sostenuti dall'Iran, in Yemen è stato intercettato con successo dalle difese aeree dello stato ebraico. Lo ha dichiarato l'esercito israeliano. Le sirene hanno risuonato nel centro di Israele, nell'area di Gerusalemme e in diversi insediamenti in Cisgiordania. Quattro minuti prima del suono delle sirene, è stato diramato un avviso ai residenti, informando i civili dell'attacco missilistico a lungo raggio tramite una notifica push sui loro telefonini.
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato di aver ordinato alle Idf (Forze di Difesa israeliane) di "continuare ad avanzare a Gaza" e raggiungere tutti gli obiettivi, "indipendentemente da qualsiasi negoziato" e dal suo esito. Katz - riportano i media israeliani - ha indicato di aver anche ordinato alle Idf di utilizzare tutte le risorse disponibili per proteggere le truppe ed eliminare il movimento integralista islamico palestinese Hamas.
"Come tutti i governi italiani, siamo amici di Israele. Io sono stato il primo a prendere le distanze dalle azioni di Netanyahu. Considero terminate da mesi le ragioni delle operazioni a Gaza, dal punto di vista delle azioni militari. Da quel momento ogni azione militare non ha logica, né giustificazione perché mette in pericolo i civili. Netanyahu continua negli attacchi, per me è una scelta totalmente sbagliata e controproducente. Benzina per chi vuole distruggere Israele perché alimenta una spirale d'odio". Lo afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un'intervista a La Repubblica.
Il padre di Adam, Hamdi Al-Najjar, è morto in seguito alle ferite riportate nell'attacco israeliano del 24 maggio scorso su Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta l'agenzia di stampa turca Anadolu, che cita fonti sanitarie dell'ospedale Nasser della città.
"Le uccisioni riflettono la natura di queste aree come trappole mortali di massa, non come punti di soccorso umanitario. Ciò che sta accadendo è un uso sistematico e doloso degli aiuti come strumento di guerra, impiegato per ricattare i civili affamati e radunarli con la forza in punti di morte esposti e gestiti dall'esercito di occupazione, finanziati e politicamente coperti dall'amministrazione Usa, che porta la responsabilità morale e legale di questi crimini". Lo scrive il governo di Gaza - come riporta Al Jazeera - dopo l'attacco israeliano.
Le forze israeliane hanno aperto il fuoco nei pressi di un centro di aiuti umanitari a Rafah, nel sud di Gaza, uccidendo almeno 22 palestinesi. Lo riferisce l'emittente Al Jazeera, citando fonti locali. Oltre 115 persone sono rimaste ferite nell'attacco.