Assaltato e saccheggiato deposito di cibo dell'Onu a Gaza
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Secondo fonti israeliane, il governo dello Stato ebraico starebbe considerando la risposta di Hamas come un "rifiuto effettivo"
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria, Iran e Yemen, è giunta al giorno 603. Hamas avrebbe accettato la proposta americana sulla tregua, ma con alcune "osservazioni". Secondo i media, la controproposta prevederebbe il rilascio degli ostaggi in 5 fasi (contro le due previste dal piano di Witkoff): quattro ostaggi vivi il primo giorno della tregua di 60 giorni, due ostaggi vivi il trentesimo giorno e altri quattro ostaggi in vita l'ultimo giorno dell'accordo. Mentre i corpi dei rapiti morti sarebbero consegnati il trentesimo e il cinquantesimo giorno. Secondo fonti israeliane, il governo dello Stato ebraico starebbe considerando la risposta di Hamas come un "rifiuto effettivo". E anche l'inviato americano ha parlato di "risposta inaccettabile".
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La risposta di Hamas alla proposta degli Stati Uniti "è totalmente inaccettabile e ci porta solo indietro. Hamas dovrebbe accettare la proposta quadro che abbiamo presentato come base per i colloqui di prossimità, che possiamo avviare immediatamente la prossima settimana": lo scrive su X l'inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff. "Questo - aggiunge - è l'unico modo per concludere un accordo di cessate il fuoco di 60 giorni nei prossimi giorni, in cui metà degli ostaggi vivi e metà di quelli deceduti torneranno a casa dalle loro famiglie e in cui potremo condurre, durante i colloqui di prossimità, negoziati sostanziali e in buona fede per cercare di raggiungere un cessate il fuoco permanente".
Un funzionario israeliano ha dichiarato ai giornalisti che il governo sta considerando la risposta di Hamas alla proposta di accordo con ostaggi dell'inviato speciale statunitense Steve Witkoff come un "rifiuto effettivo". La risposta di Hamas, secondo Times of Israel, include una serie di modifiche alla proposta di Witkoff, inviata ad Hamas dopo l'approvazione del capo negoziatore israeliano Ron Dermer. Nonostante Hamas abbia annunciato di aver già presentato la sua risposta alla proposta di Witkoff, i mediatori stanno ancora lavorando con il gruppo palestinese per attenuare alcune delle modifiche richieste.
Il canale egiziano Al-Rad, ripreso dai media israeliani, riporta che Hamas ha risposto alla proposta dell'inviato Usa Steve Witkoff con uno schema alternativo sulla tempistica del rilascio degli ostaggi. In particolare, la fazione palestinese vorrebbe il rientro dei rapiti in Israele in cinque fasi, anziché due nella prima settimana della tregua. Hamas, secondo questa ricostruzione, vuole rilasciare quattro ostaggi vivi il primo giorno della tregua di 60 giorni, due ostaggi vivi il trentesimo giorno e altri quattro ostaggi in vita l'ultimo giorno dell'accordo. E i corpi dei rapiti morti il trentesimo e il cinquantesimo giorno.
Un attacco israeliano ha colpito una tendone che ospitava sfollati a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, uccidendo sei persone, ha affermato Weam Fares, portavoce dell'ospedale Nasser, secondo quanto riporta AP. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa tra le sei vittime ci sono quattro persone appartenenti alla stessa famiglia.
La Regione Emilia-Romagna interrompe ogni forma di relazione istituzionali con il governo di Israele. Lo ha annunciato il presidente Michele de Pascale in una lettera inviata ai componenti della giunta e ai dirigenti. Chiede di interrompere "i rapporti anche con tutti i soggetti riconducibili al governo che non siano apertamente e dichiaratamente motivati dalla volontà di porre fine al massacro in corso, fino a che il rispetto del diritto internazionale non venga ripristinato". L'Emilia-Romagna ha in corso, da anni, numerosi progetti di cooperazione con realtà israeliane.
Secondo il sito d'informazione Al-Sharq Al-Awsat, Hamas avrebbe risposto ai mediatori rispetto alla proposta per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi avanzata dall'inviato degli Stati Uniti David Whitkoff. Le stesse fonti affermano che la risposta di Hamas è generalmente positiva, ma che il gruppo ha avanzato alcune osservazioni come il fatto che il rilascio degli ostaggi debba avvenire in più fasi. La notizia è stata rilanciata anche sui media israeliani.
E' salito a 54.381 morti e 124.054 feriti il bilancio delle operazioni delle Forze di difesa israeliane (Idf) condotte nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. Lo ha riferito il ministero della Sanita' di Gaza, gestito dal movimento islamista palestinese Hamas, precisando che nelle ultime 24 ore sono state uccise almeno 60 persone e 284 sono state ferite. I dati, che includono sia miliziani di Hamas che civili, non possono tuttavia essere verificati in modo indipendente.
Hamas presenterà oggi la sua risposta alla proposta di un accordo di cessate-il-fuoco e rilascio degli ostaggi avanzata dall'inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff. Lo ha dichiarato un alto funzionario del movimento integralista islamico palestinese ad al-Risala, quotidiano arabo-palestinese allineato con il gruppo. Secondo una copia dell'ultima proposta di Witkoff, la cui autenticità è stata confermata ai media israeliani da due fonti a conoscenza dei negoziati, Hamas rilascerebbe dieci ostaggi israeliani ancora in vita, detenuti a Gaza, e restituirebbe i corpi di 18 ostaggi deceduti nell'ambito di una tregua di 60 giorni. In cambio, lo stato ebraico rilascerebbe 125 detenuti palestinesi per terrorismo, 1.111 cittadini di Gaza detenuti dall'inizio della guerra, il 7 ottobre 2023, e 180 corpi di palestinesi attualmente nelle mani Israele.
Almeno sette palestinesi, fra cui un'intera famiglia, sono rimasti uccisi nei nuovi raid aerei israeliani sulla Striscia, che hanno preso di mira soprattutto Gaza City, Khan Yunis e Beit Lahia. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa. In particolare, a Gaza City, nel quartiere al-Shanti, un padre, Arafat Deeb, sua moglie e i loro tre bambini hanno perso la vita quando aerei israeliani hanno bombardato la tenda dove vivevano da profughi presso la moschea Omar.
Le Idf israeliane hanno colpito una tenda che ospitava sfollati nella zona di Shati, a nord di Gaza City, uccidendo almeno quattro persone. Un altro attacco ha interessato invece il campo profughi di Nuseirat, nella parte centrale di Gaza.
L'esercito israeliano ha riferito di aver ucciso un comandante di Hezbollah, Muhammad Ali Jamoul, comandante dell'unità missilistica nel settore Shaqif, in un attacco notturno nel sud del Libano. "Durante la guerra, il terrorista ha avanzato piani per lanciare numerosi razzi contro il fronte interno israeliano e le forze delle Idf e, più di recente, è stato coinvolto nei tentativi di ricostruire l'infrastruttura terroristica di Hezbollah nella zona", ha riferito l'esercito israeliano.
Oltre 100 camion del Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite sono stati saccheggiati nella zona di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. La folla ha assaltato circa 110 convogli carichi di farina che avrebbe dovuto essere distribuita domenica. Venerdì un portavoce dell'Ufficio dell'Onu per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Ocha) ha dichiarato che "Gaza è il posto più affamato del mondo", dove "il 100% della popolazione è a rischio di fame".
Almeno una persona è stata uccisa in un attacco israeliano nel sud del Libano. La vittima si trovava a bordo di un veicolo a Deir ez-Zahrani, circa 67 chilometri a sud di Beirut.
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha affermato che le armi nucleari sono "inaccettabili". La dichiarazione è giunta mentre Teheran è impegnata nei colloqui con gli Stati Uniti sulle proprie attività atomiche. "Se il problema sono le armi nucleari, sì, anche noi consideriamo questo tipo di arma inaccettabile. Siamo d'accordo con loro su questo punto". Teheran e Washington non sono d'accordo tuttavia sulla questione dell'arricchimento dell'uranio, che la Repubblica Islamica considera un diritto.
Israele ha deciso di impedire a una delegazione di ministri degli Esteri arabi, guidata dal capo della diplomazia saudita Faisal bin Farhan, di compiere domenica una visita storica in Cisgiordania. Lo scrive il "Times of Israel" citando un alto funzionario israeliano. Secondo quanto scrive Ynet, Israele ha informato Hussein al-Sheikh, vice del presidente dell'Anp Abu Mazen, che non consentirà alla delegazione dei ministri, tra cui Emirati, Egitto, Giordania, Qatar e Turchia, di entrare nei territori dell'Autorità Nazionale Palestinese e di incontrare Abu Mazen a Ramallah.