Assaltato e saccheggiato deposito di cibo dell'Onu a Gaza
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L'esercito israeliano comunica di non aver sparato sui civili nel centro di distribuzione aperto dalla Gaza Foundation vicino Rafah, nel sud di Gaza
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria, Iran e Yemen, è giunta al giorno 600. "La popolazione della Striscia sta pagando da troppo tempo un prezzo altissimo. Pagano, come ha sottolineato Papa Leone XIV, i bambini, gli anziani, le persone malate. Questi morti innocenti feriscono i nostri valori e indignano le coscienze. La legittima reazione del governo israeliano a un terribile e insensato atto terroristico, sta assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani nell'informativa alla Camera. "I bombardamenti devono finire, l'assistenza umanitaria deve riprendere al più presto, il rispetto del diritto internazionale umanitario deve essere ripristinato". L'esercito israeliano comunica di non aver sparato sui civili nel centro di distribuzione aperto dalla Gaza Foundation vicino Rafah, nel sud di Gaza: "I soldati hanno sparato colpi di avvertimento in aria, nell'area esterna al sito, in nessun modo verso le persone", ha dichiarato il portavoce dell'esercito Olivier Rafowicz.
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Almeno 4 persone sono morte nella calca, durante l'assalto a un magazzino alimentare delle Nazioni Unite a Gaza in un disperato tentativo di procurarsi del cibo, urlando, spingendosi a vicenda e arrivando perfino a smontare parti dell'edificio per entrare.
Migliaia di palestinesi hanno saccheggiato un magazzino di aiuti Onu a Deir el-Balah, a Gaza. Lo mostrano le immagini dell'agenzia Afp. Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (Pam) ha confermato che il suo magazzino è stato assaltato. Le immagini mostrano una folla di palestinesi che irrompe in un magazzino, rubando provviste alimentari, mentre si sentono colpi d'arma da fuoco. "Un'orda di affamati ha fatto irruzione nel magazzino", ha scritto il Pam su X.
"Ho detto a Netanyahu di non attaccare l'Iran". Lo ha detto Donald Trump nello Studio Ovale
La gente di Gaza "merita più della semplice sopravvivenza, merita un futuro". Lo ha detto la coordinatrice speciale dell'Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Sigrid Kaag, al Consiglio di Sicurezza. "L'intera popolazione di Gaza rischia la carestia - ha aggiunto - I civili di Gaza hanno perso la speranza. Invece di dire addio, i palestinesi di Gaza ora dicono ci vediamo in paradiso. La morte è la loro compagna. Non è vita, non è speranza".
Hamas ha rilasciato una dichiarazione ufficiale affermando che "gli ultimi sforzi per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza includono il raggiungimento di un accordo con l'inviato statunitense Steve Witkoff su un quadro di principio per raggiungere un cessate il fuoco permanente, un ritiro completo dalla Striscia, il flusso di aiuti umanitari e il trasferimento dell'amministrazione della Striscia a un comitato professionale dopo l'annuncio dell'intesa".
"Abbiamo eliminato Muhammed Sinwar". Lo ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu durante un dibattito alla Knesset, dibattito che si sta tenendo dopo che l'opposizione ha ottenuto 40 firme per chiedere la partecipazione del premier. Finora Israele non aveva dichiarato ufficialmente che il leader di Hamas, succeduto al fratello Yahya ucciso in ottobre, fosse effettivamente morto dopo l'attacco a Gaza dell'Idf.
"Abbiamo discusso con il premier spagnolo Pedro Sanchez dell'intollerabile crisi umanitaria a Gaza. Gli aiuti umanitari devono poter raggiungere chi ne ha bisogno, immediatamente e su larga scala". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
"L'esercito israeliano non ha sparato sui civili ieri nel centro di distribuzione aperto dalla Gaza Foundation" vicino Rafah, nel sud di Gaza. "I soldati israeliani hanno "sparato colpi di avvertimento in aria, nell'area esterna al sito, in nessun modo verso le persone", ha dichiarato all'Afp il portavoce dell'esercito Olivier Rafowicz rispondendo dopo che l'Idf è stato sollecitato da un funzionario delle Nazioni Unite che aveva riferito di numerosi feriti da arma da fuoco. "Stiamo verificando le informazioni dell'Onu. Al momento non abbiamo informazioni in merito",ha detto il portavoce.
"L'operazione militare di Israele a Gaza, l'uso sproporzionato della forza e la morte di civili non possono essere tollerati. Il continuo attacco alle infrastrutture civili è inaccettabile. Chiediamo un ritorno al cessate il fuoco, che porti al rilascio di tutti gli ostaggi e alla fine definitiva delle ostilità attraverso i negoziati". Lo dichiara in una nota l'Alta rappresentante Ue Kaja Kallas. "L'Ue - si legge ancora - ribadisce che l'aiuto umanitario non deve mai essere politicizzato o militarizzato" e "ricorda il ruolo delle Nazioni Unite nella distribuzione dell'assistenza umanitaria". "L'Ue - si aggiunge - ribadisce il suo appello urgente per la ripresa immediata, senza ostacoli e sostenuta degli aiuti su scala, in base alle esigenze della popolazione civile di Gaza". Inoltre, "condanna con fermezza la violenza dei coloni in corso nella Cisgiordania occupata. Le campagne di intimidazione, gli attacchi fisici e verbali, la distruzione e l'incendio di proprietà e case stanno portando allo sfollamento di intere comunità palestinesi".
Circa 47 persone martedì sono rimaste ferite, in gran parte a causa di colpi d'arma da fuoco sparati dall'esercito israeliano (Idf), quando a migliaia si sono riversate in un nuovo centro di distribuzione di aiuti a Gaza. Lo ha reso noto un alto funzionario delle Nazioni Unite. "Ci sono circa 47 persone rimaste ferite" nell'incidente di martedì, ha detto ai giornalisti a Ginevra Ajith Sunghay, capo dell'Ufficio delle Nazioni Unite per i Diritti umani nei Territori palestinesi.
"La popolazione della Striscia di Gaza sta pagando da troppo tempo un prezzo altissimo. Pagano, come ha sottolineato Papa Leone XIV, i bambini, gli anziani, le persone malate. Questi morti innocenti feriscono i nostri valori e indignano le coscienze. La legittima reazione del governo israeliano a un terribile e insensato atto terroristico, sta assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani nell'informativa alla Camera. "I bombardamenti devono finire, l'assistenza umanitaria deve riprendere al più presto, il rispetto del diritto internazionale umanitario deve essere ripristinato".
"Sono in contatto con la parrocchia della Sacra famiglia di Gaza: le poche riserve di cibo e di farmaci stanno terminando per chi si è rifugiato nella scuola e nei locali della parrocchia. La situazione è peggiorata molto anche in Cisgiordania, gli scontri sono sempre più frequenti e la limitazione al movimento è aumentata, ora ci sono circa 900 checkpoint a bloccare anche la possibilità di lavorare. È aumentata notevolmente la povertà e anche in Cisgiordania è difficile vivere senza cibo e senza cure. È disumano quello che sta succedendo a Gaza, in Cisgiordania, in Terra Santa". Lo dice a LaPresse il Vicario della Custodia di Terra Santa padre Ibrahim Faltas.
"Dalla fine del cessate il fuoco, il 18 marzo, secondo le notizie, 1.309 bambini sono stati uccisi e 3.738 feriti. In totale, secondo le notizie, più di 50.000 bambini sono stati uccisi o feriti dall'ottobre 2023". Lo riporta l'Unicef. "Quanti altri bambini e bambine morti ci vorranno? Quale livello di orrore deve essere trasmesso in diretta prima che la comunità internazionale si faccia avanti, usi la sua influenza e intraprenda un'azione coraggiosa e decisiva per porre fine a questa spietata uccisione di bambini?". L'Unicef - "esorta ancora una volta tutte le parti in conflitto a porre fine alle violenze, a proteggere i civili, compresi i bambini, a rispettare il diritto internazionale umanitario e la normativa sui diritti umani, a consentire l'immediata fornitura di aiuti umanitari e a rilasciare tutti gli ostaggi".
Secondo i media dello Yemen, l'aeronautica militare israeliana sta attaccando l'aeroporto internazionale di Sana'a, controllato dagli Houthi. Il ministro della difesa israeliano Israel Katz ha confermato, annunciando che "gli aerei dell'aeronautica militare hanno attaccato obiettivi dell'organizzazione terroristica Houthi all'aeroporto di Sana'a". Secondo il ministro, l'attacco ha distrutto "l'ultimo aereo rimasto utilizzato dagli Houthi nell'ambito dell'operazione 'Golden Jewel'.
Funzionari dell'amministrazione statunitense temono che Israele possa decidere di colpire il programma nucleare iraniano senza preavviso: lo riporta il New York Times, affermando che secondo l'intelligence americana Israele potrebbe preparare un attacco in sole sette ore, il che lascerebbe pochissimo tempo per fare pressione sul primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu affinché cambi idea. Secondo quanto si legge, questi funzionari dell'intelligence americana sarebbero dubbiosi sull'efficacia di un attacco unilaterale da parte di Israele, mentre nello Stato ebraico ci sarebbe la convinzione che gli Stati Uniti non avrebbero altra scelta che fornire assistenza se Teheran dovesse reagire a un eventuale attacco.