Gerusalemme, giovani ebrei aggrediscono musulmani nella Città Vecchia
© Afp
© Afp
Esercito israeliano: "Non abbiamo sparato dall'alto contro il centro di distribuzione"
di Redazione onlineLa guerra in Medioriente tra Israele e Hamas e che coinvolge Libano, Siria, Iran e Yemen, è giunta al giorno 599. Secondo i media di Gaza, vicini a Hamas, una folla di persone ha fatto irruzione nel complesso di aiuti umanitari nella zona di Rafah e gli operatori americani sarebbero fuggiti. Il sito sarebbe stato distrutto, mentre un elicottero da combattimento israeliano avrebbe aperto il fuoco in aria per disperdere la folla. L'esercito nega: "Mai sparato dall'alto contro il centro di distribuzione". Il ministero dell'Interno di Hamas a Gaza in una nota condanna la distribuzione degli aiuti secondo il nuovo meccanismo della Gaza Foundation e afferma che "il tentativo dell'ingresso degli aiuti attraverso un nuovo meccanismo fallirà". Pd, M5s e Avs il 7 giugno scenderanno insieme in piazza a Roma "per fermare il massacro del popolo palestinese". Intanto per la prima volta dopo un quarto di secolo sono in corso negoziati diretti tra Siria e Israele.
© Afp
© Afp
Migliaia di residenti della Striscia stanno ritirando pacchi alimentari nel sito di distribuzione di aiuti umanitari a ovest di Rafah, nella piazza Al-Alam, aperto dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf). Alcuni cittadini hanno caricato sui social filmati che mostrano i pacchi, che includono prodotti come pasta, olio, farina, riso, cibo in scatola e fagioli. La Ghf ieri sera ha annunciato di aver iniziato a operare nella Striscia di Gaza.
"Quello che sta accadendo a Gaza è inaccettabile. Il diritto umanitario internazionale deve valere sempre, e per tutti. Chiediamo che si fermino i bombardamenti e che arrivino gli aiuti necessari per la popolazione: credo che la comunità internazionale debba fare tutto ciò che è possibile per mettere fine a questa tragedia". E' quanto afferma il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, in un'intervista ai media vaticani. "Allo stesso tempo ribadiamo con forza la richiesta ad Hamas di rilasciare subito tutti gli ostaggi che ancora tiene prigionieri, e di restituire i corpi di quelli che sono stati uccisi dopo il barbaro attacco del 7 ottobre 2023 contro Israele", aggiunge.
"L'espansione delle operazioni militari israeliane a Gaza, che prendono di mira le infrastrutture civili, tra cui una scuola che fungeva da rifugio per le famiglie palestinesi sfollate, uccidendo civili, compresi bambini, è abominevole". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, da quanto emerge dal resoconto dato dall'esecutivo Ue della telefonata avuta oggi con il re Abdullah II di Giordania.
Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, oggi diversi civili sono stati uccisi e altri feriti negli attacchi aerei israeliani in diverse zone della Striscia di Gaza. Cinque persone sono morte nei bombardamenti su Khan Younis, altre due a Jabalia al-Balad, a nord della Striscia. Altre due vittime e feriti sarebbero state registrate a sud-ovest della città di Gaza, e sulla città di Beit Lahia, a nord.
La nuova offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza ha costretto quasi 180.000 persone a sfollare in soli 10 giorni, fino al 25 maggio. Lo ha reso noto l'Organizzazione internazionale per le Migrazioni. L'organizzazione ha espresso profondo allarme e ha denunciato gli attacchi diretti ai rifugi, che sarebbero diventati "comuni".
L'esercito israeliano ha ucciso almeno 91 persone negli attacchi lanciati sulla Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Lo hanno riferito fonti mediche, precisando che da questa mattina almeno nove persone sono state uccise nei raid in diversi luoghi dell'enclave palestinese.
Le forze armate israeliane hanno annunciato oggi di aver intercettato un missile lanciato dallo Yemen, da dove i ribelli Houthi prendono regolarmente di mira il territorio dello Stato ebraico. "In seguito alle sirene che hanno suonato di recente in diverse zone" del Paese "è stato intercettato un missile lanciato dallo Yemen", hanno dichiarato le Forze di difesa israeliane sul loro account Telegram. Due giorni fa era stato intercettato dallo Stato ebraico un altro missile lanciato dagli Houthi.
L'Inviato per il Medio Oriente del presidente Donald Trump, Steve Witkoff, e il direttore del dipartimento per gli ostaggi Usa Adam Buehler hanno parlato lunedì sera con le famiglie dei rapiti e hanno detto loro che "sperano in sviluppi nei prossimi due giorni". Lo riferisce il notiziario della tv pubblica Kan. La telefonata è avvenuta dopo che Benyamin Netanyahu ha pubblicato un video in cui ha detto di sperare vivamente di poter annunciare qualcosa su questa questione. Se non oggi, domani. In seguito il suo ufficio ha chiarito che "oggi o domani" è un modo di dire.
La procuratrice generale Gali Baharav-Miara ha dichiarato che Benyamin Netanyahu si trova in un grave conflitto di interessi e non può occuparsi della nomina del nuovo capo dello Shin Bet. In una lettera ufficiale, ha definito "non valida" la decisione di nominare il generale David Zini e ha chiesto che Netanyahu si astenga da ogni coinvolgimento nel procedimento fino alla fine delle indagini in corso. Baharav-Miara ha espresso dubbi sulla possibilità di nominare Zini, a causa di "gravi irregolarità già presenti nel processo". Ha aggiunto che la "designazione dovrà essere rifatta da capo, rispettando rigorosamente le norme legali".