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Nuovo affondo di Trump: "Senza gli Usa in Europa si parlerebbe tedesco e giapponese"

Prosegue la visita del presidente degli Stati Uniti nei Paesi del Golfo: oggi è la volta degli Emirati Arabi

15 Mag 2025 - 13:00

Nuovo affondo di Trump nei confronti del Vecchio Continente. Gli Stati Uniti "hanno vinto la Seconda guerra mondiale" e "senza di noi" in Europa si parlerebbe tedesco e giapponese, ha detto infatti il presidente Usa. Mentre apre al dialogo con la Cina sui dazi, il tycoon non accenna quindi a voler diminuire la tensione con l'Europa. Secondo l'ex premier Mario Draghi, "siamo vicini a un punto di rottura". L'uso massiccio di "azioni unilaterali per risolvere le controversie commerciali e il definitivo esautoramento dell'Organizzazione mondiale del commercio hanno minato l'ordine multilaterale in modo difficilmente reversibile". Intanto il presidente americano prosegue il suo viaggio nei Paesi del Golfo Persico. Dopo Arabia Saudita e Qatar, è oggi la volta degli Emirati Arabi.


La tregua di 90 giorni sui dazi concordata da Cina e Stati Uniti durante i colloqui tenuti lo scorso fine settimana in Svizzera dovrebbe essere estesa. Lo sostiene il quotidiano "Global Times", edito dal Partito comunista cinese, dopo l'incontro tenuto ieri dal rappresentante per il Commercio Usa, Jamieson Greer, e l'inviato cinese per il commercio, Li Chenggang, sull'isola sudcoreana di Jeju, dove è in corso la riunione dei ministri del Commercio della Cooperazione economica Asia-Pacifico (Apec). "La finestra per una cooperazione reciprocamente vantaggiosa dovrebbe estendersi ben oltre un semplice periodo di 90 giorni", recita l'editoriale del "Global Times", auspicando che "gli Stati Uniti si baseranno sui risultati dei recenti colloqui e continueranno a incontrare la Cina a metà strada".


"Un faccia a faccia tra papa Leone e il vicepresidente J. D.Vance? Non lo so, il problema è che ci sono tante delegazioni, i tempi sono molto stretti e quindi si tratterà di vedere se c'è spazio, il protocollo sta lavorando non ho notizie dell'ultimo minuto". Lo dice il segretario di Stato Vaticano il cardinale Pietro Parolin interpellato dai giornalisti in proposito a margine di un evento della fondazione Centesimus Annus. 


I ministri del Commercio dell'Apec (Pacific Economic Cooperation) ribadiscono l'importanza dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) sulle questioni commerciali globali, in un contesto di incertezze innescate dalle ondate di protezionismo. "Riconosciamo l'importanza del Wto per la promozione delle questioni commerciali e riconosciamo le regole concordate in tale sede come parte integrante del sistema commerciale globale - si legge nella dichiarazione congiunta al termine della riunione annuale sull'isola sudcoreana di Jeju -. Siamo preoccupati per le sfide fondamentali che il sistema commerciale globale deve affrontare".


"Sui dazi con gli Stati Uniti, la competenza è della Commissione europea, che sta già lavorando per proteggere i prodotti più importanti che esportiamo. Ci sono 90 giorni di tempo per trattare, e noi stiamo collaborando attivamente". Lo ha detto il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo a Sulmona a sostegno del candidato sindaco del centrodestra, Luca Tirabassi. "Mi auguro che prevalga il buon senso: una guerra commerciale non conviene a nessuno, né agli americani né a noi. La mia idea è chiara: bisogna puntare su un mercato libero. È questa la scelta che dobbiamo fare", ha aggiunto Tajani.


I festeggiamenti per il compleanno di Donald Trump potrebbero costare dai 25 ai 45 milioni. Il presidente americano sta pianificando di celebrare il suo 79esimo compleanno e il 250esimo anniversario dell'esercito insieme, il tutto a spese dei contribuenti americani. Il costo, secondo quanto rivelato da alcuni funzionari a Reuters, potrebbe variare appunto dai 25 ai 45 milioni a seconda che si svolga o meno (e in che dimensioni) una parata militare, con fino a 25 carri armati che sfilerebbero per le strade di Washington, 6.500 soldati e circa 150 veicoli e 50 aerei da trasferire nella capitale. Inoltre tali costi non includerebbero le spese da effettuare dopo la celebrazione, tra cui la raccolta dei rifiuti e le riparazioni stradali dovute al peso dei carri armati.


Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è tornato ad attaccare il principio dello ius soli, definendolo un abuso da parte degli immigrati e un fraintendimento storico della Costituzione. In un messaggio pubblicato oggi sulla sua piattaforma Truth Social, Trump ha commentato il caso in discussione alla Corte suprema degli Stati Uniti, sostenendo che la cittadinanza per nascita "non era pensata per chi fa vacanze per diventare cittadino permanente e portare con sé tutta la famiglia, prendendoci in giro come 'allocchi'". "Gli Stati Uniti sono l'unico Paese al mondo che applica questo principio in modo così indiscriminato - ha scritto Trump -. Le organizzazioni criminali lo adorano". Secondo il presidente, il 14esimo emendamento della Costituzione, che sancisce il principio di cittadinanza per nascita, fu introdotto nel 1866, "subito dopo la fine della Guerra civile", con l'obiettivo di garantire diritti ai figli degli schiavi afroamericani liberati, e non per affrontare il fenomeno dell'immigrazione. 


"I negoziati sono in corso e meno si parla più hanno possibilità di successo". Lo ha detto Stephane Sejourné, vicepresidente esecutivo della Commissione europea, a Catania per visitare la 3Sun, che sui negoziati con gli Usa ha detto di essere "estremamente prudente". "Io mi atterrò - ha detto - a questo silenzio strategico, che è la politica della Commissione europea in materia, un atteggiamento che è vincente e consente maggiore stabilità per imprese e competitività. Non abbiamo mai voluto una guerra commerciale e faremo tutto il possibile per evitarla. Ma così come Trump difende le sue imprese anche la Commissione difenderà le proprie".


Gli Stati Uniti "hanno vinto la Seconda guerra mondiale" e "senza di noi" in Europa si parlerebbe tedesco e giapponese. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, alla base aerea di Al Udeid in Qatar prima della sua partenza per gli Emirati Arabi Uniti. "La Francia e la Russia e tutti festeggiano la fine della guerra, tranne noi. Ma noi abbiamo vinto la guerra", ha aggiunto. "Loro hanno aiutato, certo, ma senza di noi parlerebbero tedesco, forse anche un po' di giapponese. Credo che noi abbiamo fatto di piu' per vincere la Seconda guerra mondiale", ha proseguito.

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