Fluido MA CON LE IDEE CHIARE

Cosa significa essere abrosessuale, l'orientamento di chi è in costante evoluzione

La persona abrosessuale vive una sessualità in continuo divenire, che oscilla consapevolmente fra i molti e diversi orientamenti sessuali

02 Set 2025 - 07:14
 © Istockphoto

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L'abrosessualità rientra tra quegli orientamenti che nella sigla LGBTQ+ vengono raccolti proprio sotto il segno "più" ed è forse una scelta perfetta, visto che chi si definisce abrosessuale non esclude nulla, abbracciando una sessualità consapevolmente fluida. Nel mare di etichette (che per alcuni sono assolutamente pleonastiche mentre per altri possono essere necessarie per definirsi, in prima persona a se stessi) l'abrosessualità è una delle ultime coniate ma ha già aiutato migliaia di persone a identificarsi.

La storia paradigmatica di Emma Flint

 "Spiegare questa fluidità agli altri è spesso un’impresa: un giorno mi identificavo come lesbica, poi, qualche settimana dopo, mi sentivo più affine alla bisessualità. A volte sembrava che la mia sessualità avesse vita propria”, ha raccontato in un editoriale scritto in prima persona per Metro Emma Flint. Nel pezzo, che è stato molto ripreso per spiegare cosa vuol dire essere abrosessuale, Flint ripercorre l'epifania che l'ha aiutata a comprendere finalmente chi era, dopo trent'anni.

Emma ha spiegato di essersi sentita proprio "come un personaggio animato quando gli si accende la lampadina", dopo essersi imbattuta in un contenuto postato dall'educatrice e assistente sociale statunitense, Zoe Stoller su Instagram. Nel video si dava il nome a quella fluidità che Emma soffriva perché non riusciva a inserirla in confini chiari. Un problema risolto in pochi secondi grazie a Stoller, cui Emma Flint dirà sempre grazie. Adesso che sa di essere abrosessuale infatti la donna non sente più una sensazione di smarrimento e a chi le chiede una definizione del proprio orientamento sa ora come rispondere prontamente: "Amo la persona, non il suo genere, quindi non importa se la mia sessualità oscilla mentre sono con quella persona".

Quella di Emma Flint è una storia personale che non obbliga nessuno a incasellarsi in una categoria. Tuttavia la rivelazione di appartenere alla comunità abrosessuale può essere liberatoria per tutti quelli che vogliono altrettanto comprensibilmente potersi definire attraverso un proprio personale coming out. Essere abrosexual non fa rima infatti con confusione: la fluidità è in questo caso piuttosto figlia del fatto che si scelga in maniera consapevole di passare da un orientamento all'altro senza soluzione di continuità, arrivando anche a periodi di completa asessualità se ne sente il bisogno.

Etimologia  e bandiera

  La stessa etimologia della parola d'altra parte lascia spazio a libere interpretazioni, in piena continuità con quel sentirsi scevro da costrizioni che è la vera base dell'abrosessualità. Il prefisso "Abro" nasce dal greco, in particolare dal termine "habrós" traducibile come "grazioso" o "delicato". Non si sa chi per primo abbia coniato questa parola ma, secondo molti, la sua prima apparizione sarebbe databile attorno al 2013 sul sito DeviantArt. Meno mistero si cela invece attorno alla bandiera con cui si identifica la comunità abrosessuale. A dare i natali al vessillo composto da cinque strisce orizzontali (due di diverse sfumature di verde, due nuance di rosa e una bianca) è stato infatti il popolare utente di Tumblr conosciuto col nickname di Mod Chad, spinto nel 2014 da una richiesta anonima.

Come ne parlano gli esperti

 Lo psicoterapeuta Adam Baldowski osserva come essere abrosessuale equivalga a vivere un incessante mutamento: "Potrebbe sembrare di fare coming out continuamente, poiché la propria sessualità cambia in maniera irregolare". Non va tuttavia confuso questo orientamento con altri a prima vista simili, come la pansessualità. Mentre chi appartiene a quest'ultima categoria rimane infatti stabile per tutto l'arco della vita, l'abrosessuale può provare attrazione per ogni genere alternando diverse fasi nel corso del tempo. Per parlare di novosessualità è invece fondamentale che assieme all’orientamento sessuale cambi anche l’identità di genere.

Il sessuologo Oscar Miotti nel 2022, in un'intervista a Io donna chiedeva comunque di non cadere nell'errore di credere che la persona abrosessuale sia spinta da una mera ricerca edonistica del piacere nel suo percorso di conoscenza di sé. Bisogna infatti considerare, dice Miotti, che "dietro a questo atteggiamento ci siano a volte episodi di sofferenza e di dolore. Ma anche e soprattutto di solitudine e di una vera ricerca di se stessi, di capire chi si è davvero ricercando la propria identità così da essere felici". In generale è sempre valido quello che ha detto sulle pagine di Cosmopolitan la studiosa di omosessualità Nadège: "Non esiste un indizio generale, un tratto della personalità o un'estetica fisica che indichi la sessualità di una persona, e questo è vero tanto per l'abrosessualità quanto per qualsiasi altro orientamento sessuale o genere". È quindi il caso di sentirsi liberi di amare chi si vuole, come si vuole, senza doversi per forza spiegare in maniera chiara se non se ne sente il bisogno.

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