Speciale È morto Giorgio Armani, il re dello stile italiano
PER LA PRIMA VOLTA

Giorgio Armani, i suoi abiti in mostra tra i capolavori di Brera

Apre al pubblico "Giorgio Armani: Milano, per amore", per celebrare i 50 anni di moda e creatività dello stilista: "Veniva di notte a fare le prove delle luci"

23 Set 2025 - 22:54
"Giorgio Armani: Milano, per amore": i suoi abiti esposti per la prima volta nelle sale della Pinacoteca di Brera (credit: Agnese Bedini, Melania Dalle Grave) © Ufficio stampa

"Giorgio Armani: Milano, per amore": i suoi abiti esposti per la prima volta nelle sale della Pinacoteca di Brera (credit: Agnese Bedini, Melania Dalle Grave) © Ufficio stampa

Giorgio Armani sosteneva che "una mostra può essere vista in due modi. Da una parte c’è il soddisfacimento immediato dell’ego del creatore. Dall’altra c’è il valore didattico, la testimonianza unica che puoi offrire al pubblico, ma soprattutto ai giovani creativi, attraverso la tua opera: una sensazione che dura e appaga. Ecco, io sono interessato a questo secondo aspetto". Lo spiegava così nel suo libro autobiografico "Per amore".  

"Giorgio Armani: per amore", la mostra per la prima volta a Brera

 Per celebrare cinquant’anni di creatività di Giorgio Armani, scomparso il 4 settembre scorso, a Milano la Pinacoteca di Brera ospita per la prima volta - e apre al pubblico da questo mercoledì 24 settembre - una mostra sul percorso di stile da lui tracciato con coerenza attraverso una selezione di abiti, accogliendola nelle sue sale più prestigiose, con le opere che raccontano l’arte italiana dal Medioevo all’Ottocento. Riunite più di 120 creazioni provenienti da Armani/Archivio, che preserva e valorizza la visione dello stilista, e altre esposte in precedenza presso Armani/Silos e altre importanti istituzioni museali nel mondo. Storia pittorica e storia della moda invitano il visitatore a lasciarsi sorprendere da contrasti cromatici e materici.  

Quali abiti di Armani sono in mostra a Brera?

 I look - accuratamente selezionati dallo stesso Giorgio Armani - resteranno esposti fino all'11 gennaio 2026. Raccontano la varietà di temi e codici che rendono inconfondibile il suo lavoro: la rilettura della sartorialità, il senso unico della decorazione, la predilezione per i colori neutri ma mai piatti, l’amore per la ricchezza inaspettata di lavorazioni, trattamenti e ricami, segni di un estro misurato che si rivela poco a poco, e cambia la definizione stessa di sobrietà. I manichini, invisibili, lasciano che i corpi siano solo evocati dagli abiti, in continuità con i progetti espositivi realizzati in precedenza. Il signor Armani "veniva di notte, lui e noi, personale della Pinacoteca, a fare le prove delle luci da puntare sugli abiti. Quando è mancato, abbiamo continuato a venire di notte. Volevamo che tutto fosse perfetto come lo avrebbe voluto lui", ha svelato Chiara Rostagno, Vicedirettrice della Pinacoteca di Brera. 

Giorgio Armani e Brera, un legame speciale

 Del resto, lo stilista ha più volte raccontato il suo legame con il quartiere che aveva scelto per vivere e lavorare e di cui ammirava l’anima duplice, colta e insieme profondamente vitale, con il suo misto di eleganza e libertà artistica. Un rapporto profondo riconosciuto dall’Accademia di Belle Arti, che nel 1993 gli conferì il titolo accademico per la coerenza della sua ricerca di stile, e il rigore con cui ha saputo unire la funzione alla fantasia dell’invenzione. "Giorgio Armani è stato una delle espressioni più alte della creatività italiana che si è esplicata nell'essenzialità e nel rigore delle forme, un rigore che da estetico è diventato etico, cioè ha permeato il suo modo di vivere e di lavorare. E in questo rappresenta al massimo grado il carattere di Milano - ha spiegato Angelo Crespi, Direttore della Pinacoteca di Brera -. Armani è anche l'espressione più tipica della cultura di Brera, luogo unico nel mondo dove da cinquecento anni si fa arte, ricerca e innovazione". Un debutto assoluto: "La moda intesa come arte decorativa viene accolta a Brera - ha sottolineato ancora la vicedirettrice della Pinacoteca, Chiara Rostagno -. Un unicum". 

Trasmettere conoscenza attraverso l’esperienza diretta, consentendo di cogliere senza filtri la maestria dei grandi artisti, era e rimane il cuore della vocazione della Pinacoteca, inaugurata nel 1809 per sostenere la missione didattica dell’Accademia di Belle Arti, fondata nel 1776. L’esposizione delle creazioni di Giorgio Armani nelle sue sale, popolate da eccellenti espressioni artistiche, include per la prima volta in questa missione la moda, centrale per comprendere le società di ogni tempo. 

"Giorgio Armani: Milano, per amore": gli abiti esposti a Brera

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© Ufficio stampa  | "Giorgio Armani: Milano, per amore": i suoi abiti esposti per la prima volta nelle sale della Pinacoteca di Brera (credit photo: Agnese Bedini, Melania Dalle Grave)
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© Ufficio stampa  | "Giorgio Armani: Milano, per amore": i suoi abiti esposti per la prima volta nelle sale della Pinacoteca di Brera (credit photo: Agnese Bedini, Melania Dalle Grave)

© Ufficio stampa | "Giorgio Armani: Milano, per amore": i suoi abiti esposti per la prima volta nelle sale della Pinacoteca di Brera (credit photo: Agnese Bedini, Melania Dalle Grave)

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