Milano Fashion Week, Antonio Marras: i best look della sfilata
© Ufficio stampa | Antonio Marras, collezione primavera estate 2026
© Ufficio stampa | Antonio Marras, collezione primavera estate 2026
Dallo stilista di Alghero un nuovo, magnifico racconto per svelare la sua collezione primavera estate 2026
Antonio Marras, collezione primavera estate 2026 © Ufficio stampa
Le sfilate di Antonio Marras seguono le pieghe del cuore, le tracce dei ricordi, l'amore per la Storia e le storie. Lo stilista sardo ha regalato alla Fashion Week di Milano un nuovo, magnifico racconto. Al centro sempre la sua Sardegna, teatro di incontri affettivi, letterari, cinematografici, e Alghero, la sua città natale.
Lo show, ambientato nell'età vittoriana, prende vita da una inusuale comunità di amici intellettuali - una sorta di circolo Bloomsbury -, accomunata dall'insofferenza verso le etichette imposte dalla società. La scena si sposta poi ad Alghero, dove lo scrittore, poeta e drammaturgo britannico D.H. Lawrence e sua moglie Frieda trovano "un vero paradiso terrestre". In passerella colori soffusi, delicati, sussurrati e morbidi: lilla, rosa, oro, ecrù, viola, cioccolato, bronzo, nero stinto, sabbia, rame. Le fantasie vanno dai quadri check alle righe jacquard, dai damaschi al pizzo, dalle pellicce ecologiche ai pois, al gessato. E poi fiori, volant, drappeggi, pieghe, intarsi e patch. Le linee si incastrano e si sovrappongono. Sono scivolate e suadenti o androgine e comunque affascinanti. Grandi vestaglie degne di una diva di Hollywood alla Gloria Swanson e da uomo alla Hercule Poirot di Agatha Christie. Tailleur maschili e abiti da gran soirée. Abiti da cocktail e completi pigiama. Grandi caban e giacchine sagomate. Pelle, jeans, maglieria che sembra un ricamo e pezzi ricamati a filo preziosissimi che sembrano disegnati ad acquarello.
L’uomo e la donna hanno gli stessi tessuti ma interpretati diversamente. Tutto per rompere quelle regole dell’etichetta tanto detestata, per mischiare e creare uno stile riconoscibile e personale. Si chiama métissage, contaminazione culturale ed estetica, immaginario collettivo e storia dell’arte, la pluralità intesa come valore. Centro di ogni cosa è la Sardegna, crocevia di culture, depositaria di tradizioni di popoli di passaggio. Per questa sfilata sono stati utilizzati anche pezzi originali dei costumi tradizionali sardi "troppo belli per essere rivisitati, troppo importanti per non essere condivisi. Perché la bellezza è di tutti - spiega la maison - e tutti ne devono essere i beneficiari".
© Ufficio stampa | Antonio Marras, collezione primavera estate 2026
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