La maggioranza valuta una rivalutazione agevolata per ampliare i margini di modifica della legge di bilancio
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La maggioranza è impegnata nella definizione delle coperture necessarie a sostenere gli interventi da introdurre nella Manovra, con l'obiettivo di ampliare il margine di intervento sul testo all'esame del Parlamento. Tra le ipotesi allo studio prende forma una possibile tassa sull'oro da investimento. La misura, strutturata come una procedura di rivalutazione fiscale con aliquota agevolata, punta a favorire l'emersione delle quantità detenute dai privati e potrebbe generare un gettito stimato fino a oltre due miliardi. Il tema sarà al centro del confronto nella maggioranza che tornerà a riunirsi la prossima settimana in vista dell’arrivo degli emendamenti dei gruppi in commissione Bilancio al Senato.
Tra le misure allo studio compare una procedura di rivalutazione fiscale dell'oro da investimento, illustrata in una proposta parlamentare già strutturata per essere trasformata in emendamento. Il documento prevede che i contribuenti che, al primo gennaio 2026, detengono monete, lingotti o placchette possano richiedere una rivalutazione fiscale in assenza di documentazione che certifichi il costo o il valore di acquisto. La procedura andrebbe attivata entro il 30 giugno 2026. Per favorire l'adesione e stimolare l'emersione, la proposta introduce un'aliquota agevolata del 12,5%, inferiore al 26% ordinario. Le stime citate nel documento indicano che i privati detengono un ammontare compreso tra 1.200 e 1.500 tonnellate di oro da investimento.
Le simulazioni tecniche ipotizzano che solo il 10% delle quantità di oro da investimento possa aderire alla procedura. Su questa base, la misura genererebbe un gettito compreso tra 1,67 e 2,08 miliardi di euro, risorse che contribuirebbero a finanziare le modifiche alla Manovra. Parallelamente, prosegue anche il lavoro sugli interventi già previsti, tra cui i dazi sui piccoli pacchi extra Ue, anticipabile al 2026 dopo il via libera dell'Ecofin. I tecnici del governo stanno valutando le proposte dei ministeri, chiamati a limitare le richieste a un solo intervento ciascuno, secondo la raccomandazione del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani.
In commissione Bilancio al Senato sono attesi migliaia di emendamenti, ma i gruppi hanno già iniziato a selezionare le proposte da segnalare, fissate in 414, di cui 238 della maggioranza. Sul piano politico restano aperte diverse questioni, tra cui la tassa sugli affitti brevi: Forza Italia e Lega continuano a chiedere lo stop all'aumento al 26%, mentre fonti di Fratelli d'Italia considerano il tema "importante ma non prioritario". Sui dividendi si valutano l'abbassamento della partecipazione dal 10% al 5% o l'introduzione di una soglia qualificata a 1,2 milioni di euro. Per l'Irap si studia l'esclusione delle holding finanziarie.
La maggioranza intende intervenire anche sulle forze dell'ordine, sulle compensazioni dei crediti e sulla nuova Transizione 5.0, per la quale si punta a rafforzare lo stanziamento rendendo l'incentivo triennale fino al 2028. È quasi certo inoltre il rifinanziamento della legge "Cisl" sulla partecipazione, con 49 milioni di euro aggiuntivi oltre ai 25 residui. La Lega è al lavoro su un pacchetto relativo alle pensioni e insiste per ampliare la rottamazione, anche se secondo i tecnici le modifiche possibili sarebbero "marginali. Forza Italia, dopo un confronto con il leader Antonio Tajani, ribadisce una linea "responsabile" sulle proprie priorità, concentrate su casa, sicurezza e riduzione della tassazione sulle imprese.
Nei giorni scorsi Ciriani è intervenuto per sollecitare alcuni dicasteri sulla presenza nelle commissioni dopo episodi di ritardo nei pareri. La maggioranza si riunirà nuovamente la prossima settimana per fare il punto sulle modifiche da presentare. Nel frattempo, sul fronte procedurale, prosegue l'attività dei ministeri nella definizione delle proposte da limare e delle posizioni da portare al confronto politico.
Le opposizioni restano critiche sulla Manovra. Il Partito democratico concentra l'attenzione sul lavoro: “La nostra ambizione è costruire un'agenda che rappresenti chi lavora”, afferma la segretaria Elly Schlein. Il presidente di Confindustria Emanuele Orsini chiede una misura strutturale per l'iperammortamento, mentre sul fronte sindacale è stato proclamato uno sciopero dei lavoratori della giustizia, precari e di ruolo, previsto per il 5 dicembre con una manifestazione a Roma. Da Bruxelles è infine arrivato il via libera all'ultima revisione del Pnrr richiesta dall'Italia.