IN VISTA DELLA GIORNATA MONDIALE

Anche il suolo ha bisogno di essere protetto

Il suolo non solo garantisce la produzione alimentare, ma ha un ruolo chiave per gli ecosistemi, la biodiversità, il clima e ovviamente per la popolazione. Ma minacce come inquinamento e consumo eccessivo sono sempre maggiori

di Redazione E-Planet
03 Dic 2025 - 13:52
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Sentire la terra sotto i piedi è ciò che ci ricorda che va tutto bene. Il mondo è al suo posto, l’esistenza scorre come al solito.

Diamo per scontato ciò su cui camminiamo, su cui trascorriamo le nostre giornate. Ci preoccupiamo – giustamente - della qualità dell’aria, dei mari, delle foreste, di ciò che vediamo davanti e attorno a noi. Senza rendercene conto, però, ci dimentichiamo della salute di ciò che si nasconde ai nostri occhi.

Eppure, lo strato che ricopre la superficie terrestre è ciò che rende possibile la vita. Solo per ricordare un dato, il 95% del nostro cibo proviene dal suolo

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Il suolo ha un ruolo fondamentale nell’equilibrio del Pianeta e in vista della Giornata Mondiale del 5 dicembre proviamo a ricordare quanto sia importante e soprattutto quanto sia danneggiato, anche nel nostro Paese.

Il suolo non solo garantisce la produzione alimentare, ma ha un ruolo chiave per gli ecosistemi, la biodiversità, il clima e ovviamente per la popolazione. Il terreno regola le temperature, assorbe l’acqua piovana, immagazzina carbonio. Ma le minacce alla sua salute sono sempre maggiori.

Urbanizzazione, inquinamento, alte temperature e siccità hanno intaccato violentemente il suolo in tutto il mondo. Ben il 33% dei suoli è degradato. Solo in Italia, secondo l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), lo è circa il 28%. Questo significa che il terreno riduce o in alcuni casi perde del tutto la sua capacità produttiva. A pagarne le conseguenze ad esempio sono le piante, che perdono la loro vitale fornitura di nutrienti. 

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Senza parlare del consumo di suolo. Sempre secondo l’ISPRA, nel 2024 in Italia sono stati coperti da nuove superfici artificiali quasi 84 km2, con un incremento del 16% rispetto all’anno precedente. Il valore più alto dell’ultimo decennio. In 15 regioni risulta ormai consumato più del 5% di territorio, con dati massimi in Lombardia (12,22%), Veneto (11,86%) e Campania (10,61%).

Prosegue anche l’impermeabilizzazione lungo le fasce costiere, dove la percentuale di suolo consumato nei primi 300 metri dal mare è più del triplo del resto del territorio nazionale (22,9%), delle pianure (11,4%), e dei fondi valle e delle aree agricole. Diminuisce anche la disponibilità di verde in città: lo scorso anno ha registrato una perdita di oltre 3.750 ettari di aree naturali. 

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A fronte di poco più di 5 km² restituiti alla natura, il quadro resta sbilanciato: ogni ora si perde una porzione di suolo pari a circa 10mila metri quadrati.

Cosa comporta tutto questo? Le nostre città diventano più vulnerabili. Sigillato dal cemento, il suolo perde le sue funzioni naturali e diventa esposto ad alluvioni, surriscaldamento, inquinamento.

Per questo la Giornata Mondiale del Suolo non è un appuntamento simbolico, bensì un importante promemoria. Garantire la salute di ogni tassello nell’equilibrio del Pianeta significa prenderci cura della nostra stessa vita.