I dati di Copernicus e Nasa confermano il record di temperatura globale. L’anno appena trascorso ha superato la soglia di +1,5 °C rispetto all’epoca pre-industriale, evidenziando una crisi climatica sempre più concreta.
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Il 2024 entra ufficialmente nella storia come l’anno più caldo mai registrato sul pianeta. A certificarlo sono i dati del Copernicus Climate Change Service dell’Unione europea e della Nasa, che in analisi indipendenti ma convergenti hanno confermato il nuovo record assoluto delle temperature globali. Per la prima volta la media annuale ha superato stabilmente il limite di +1,5 °C rispetto al periodo pre-industriale (1850-1900), una soglia simbolica che segnala l’intensificarsi del riscaldamento globale. Gli scienziati sottolineano che ogni mese, da gennaio a giugno 2024, ha segnato un primato rispetto a tutti gli anni precedenti. Parallelamente, oceani e terre emerse hanno toccato livelli di calore senza precedenti, mentre eventi estremi come incendi e siccità hanno messo sotto pressione interi ecosistemi.
Secondo il Global Climate Highlights 2024, pubblicato dal servizio europeo Copernicus, l’anno appena concluso è stato “il più caldo mai registrato” da quando esistono dati strumentali. La temperatura media globale ha raggiunto 15,10 °C, con un’anomalia di +0,72 °C rispetto alla media 1991-2020 e di +1,60 °C rispetto all’era pre-industriale. Per Copernicus, il 2024 è anche il primo anno in cui la media annuale globale ha superato in modo costante il limite di +1,5 °C, previsto come soglia critica dagli Accordi di Parigi sul clima. Il giorno più caldo mai misurato è stato il 22 luglio 2024, quando la temperatura media terrestre ha toccato i 17,16 °C. Il rapporto sottolinea inoltre che la temperatura superficiale degli oceani ha mantenuto per mesi valori “eccezionalmente elevati”, favorendo ondate di calore marino e alterazioni della biodiversità acquatica.
Anche la Nasa conferma che il 2024 è stato “l’anno più caldo da quando sono iniziate le registrazioni”, nel 1880. L’agenzia statunitense stima un aumento medio della temperatura globale di +1,28 °C rispetto al riferimento del XX secolo (1951-1980) e di circa +1,47 °C rispetto all’epoca pre-industriale. Secondo la Nasa, il 2024 ha superato di 0,17 °C il precedente record del 2023, già considerato eccezionale. Gli esperti dell’agenzia sottolineano che la combinazione tra l’effetto El Niño, la concentrazione record di gas serra e la riduzione temporanea di aerosol atmosferici ha contribuito al nuovo primato termico. “Il 2024 è un chiaro segnale di quanto rapidamente il nostro pianeta stia cambiando”, ha commentato Gavin Schmidt, direttore del Goddard Institute for Space Studies (GISS) della Nasa.
Parallelamente alle analisi satellitari, il Rapporto sullo Stato del Clima pubblicato sulla rivista BioScience evidenzia che 22 dei 34 parametri vitali del pianeta mostrano un deterioramento. Tra questi: il riscaldamento record degli oceani, la perdita di foreste dovuta agli incendi, la riduzione dei ghiacciai e l’aumento della concentrazione di anidride carbonica. Gli esperti avvertono che tali dati non rappresentano un singolo episodio, ma una tendenza strutturale. La progressiva perdita di superfici boschive riduce la capacità del pianeta di assorbire CO₂, mentre l’aumento delle temperature marine modifica gli equilibri climatici regionali e intensifica gli eventi meteorologici estremi.
Per gli scienziati, il 2024 segna un punto di svolta nel monitoraggio del cambiamento climatico. Il superamento della soglia di +1,5 °C non implica un fallimento immediato degli obiettivi globali, ma mostra quanto il margine di sicurezza sia ormai ridotto. Copernicus e Nasa concordano sul fatto che il trend di riscaldamento è destinato a proseguire nei prossimi anni, se le emissioni di gas serra non diminuiranno rapidamente. Gli esperti invitano a rafforzare le politiche di mitigazione e adattamento, sottolineando l’urgenza di azioni coordinate a livello internazionale per contenere l’aumento delle temperature entro limiti sostenibili.