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Obiettivo del 2021: combattere (e vincere) lo stress

Le mosse giuste per contenere il logorio quotidiano e per cominciare l'anno all'insegna del benessere

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Combattere, e se possibile, vincere lo stress è uno degli obiettivi più diffusi che ci si propone di raggiungere quando comincia un nuovo anno. Per arrivare a centrare il risultato, però, occorre mettere in campo le strategie giuste, a cominciare dal modo in cui immaginiamo il nostro problema: la volontà generica di “fuggire dallo stress” non è un punto di partenza efficace e non ci supporterà a lungo. Vediamo allora quali armi possiamo mettere in campo per ottenere una vita davvero più rilassata.

CHE COS’È PER NOI LO STRESS – Dire “basta allo stress” non è sufficiente per ottenere un qualsivoglia risultato: se vogliamo combattere un nemico, prima dobbiamo identificarlo con chiarezza. Lo stress è diverso per ciascuno di noi: quali sono dunque gli aspetti della nostra vita che ci creano preoccupazione e disagio, ossia stress? In quali situazioni ci sentiamo aggrediti dall’ansia, dalla rabbia e per quale motivo? Prendere coscienza di tutto ciò è il primo indispensabile passo per passare al contrattacco. Di solito lo stress ha quattro cause, due delle quali risiedono in noi stessi mentre le altre due sono esterne a noi. Gli stress del primo tipo possono avere causa psicologica (ad esempio il fatto di essere rosi dall’invidia nei confronti di un conoscente, il timore di essere inadeguati, la sensazione di trovarci in un ambiente a noi ostile), oppure organica (ad esempio il fatto di avvertire fame o un dolore fisico). Tra le cause che dipendono dal mondo esterno distinguiamo lo stress ambientale (ad esempio i rumori molesti, lo spazio vitale ridotto e in generale tutti i fastidi che vengono dall’ambiente circostante), e lo stress relazionale, che sorge dal rapporto con le altre persone con cui ci troviamo a dover interagire, come il collega arrogante, l’ambiente prepotente, l’insofferenza per i rapporti gerarchici. E’ facile intuire che ognuna di queste tipologie ha una diversa soluzione: dopo aver preso coscienza di quale sia la fonte di stress, occorre adoperarsi per risolverla o almeno per allontanarla il più possibile, o mettere in atto una adeguata valvola di sfogo o di recupero. 

 

IL LAVORO, CHE STRESS – Dato che in ambito professionale molte situazioni non sono sotto il nostro controllo e non possiamo fare nulla per migliorare la nostra posizione, non ci resta che cambiare il nostro modo di rapportarci al nostro ambiente circostante. Conoscere con precisione le fonti del nostro stress può aiutarci ad esempio a cercare un modo per riprenderci dopo una riunione che ci preoccupa o che ci ha affaticato particolarmente, oppure convincerci a delegare qualche impegno se la nostra giornata è troppo affollata, o a compilare una lista di priorità per dare risposta alle problematiche più urgenti prima che l’ansia diventi eccessiva. Focalizziamo dunque la nostra attenzione sulla sorgente di stress e cerchiamo una contromisura.  

 

IL VALORE DELLE PAUSE – Se la nostra fonte di stress è legata al sovraffaticamento, una efficace soluzione sta nella capacità di staccare i contatti anche solo per pochi minuti nel corso della giornata. L’eccesso di concentrazione o, peggio ancora, il multitasking, porta un sovraccarico di fatica che alla fine della giornata ci fa sentire logorati ed esausti. Una breve interruzione quando abbiamo portato a termine un compito, ci libererà la mente prima di passare al punto successivo. L’importante, quando ci fermiamo, è riposare la mente interrompendo il vortice dei pensieri e concentrandosi su qualcosa di positivo e di piacevole. In questo modo si recupera lucidità e si ricaricano le pile per ripartire al meglio.

 

IL POTERE DEL RESPIRO - Respirare in modo corretto e adeguato può cambiare in meglio la nostra vita, aprendoci a nuove prospettive di benessere, migliorando le nostre performances fisiche e mentali e aiutandoci a controllare lo stress. In condizioni stressanti riusciamo ad utilizzare solo il 50% della nostra capacità respiratoria: da questo deriva una minore ossigenazione dei muscoli, degli organi e del cervello, e ne consegue un maggiore senso di affaticamento fisico e peggiori performances mentali. Concentrarsi sul proprio respiro e sulla necessità di inspirare correttamente, rilassando la muscolatura del torace, è una delle prime tecniche che si imparano per ritornare a uno stato di calma. 

 

IL RIPOSO – Un ritmo sonno-veglia alterato è uno dei primi segnali che lo stress è eccessivo e nello stesso tempo il fatto di riposare male è fonte di ulteriore stress. Il sonno è un’attività fondamentale non solo per il riposo fisico, ma anche mentale. Per favorire il rilassamento, evitiamo di lavorare fino a tarda notte, impegniamoci in qualche attività piacevole e rilassante prima di andare a dormire e imponiamoci di evocare solo pensieri positivi prima di addormentarci.

 

L'IMPORTANZA DELLA RISATA – Non è affatto vero che il riso abbonda sulla bocca degli stupidi, come dice un antico proverbio latino. Una sana risata, al contrario, sdrammatizza una situazione, cattura la simpatia, allenta la tensione e fa addirittura avvertire di meno il dolore fisico. Non a caso, una efficace tecnica di gestione dell’ansia insegna, ad esempio in occasione di un esame, a immaginare la commissione giudicatrice in situazione spiazzante e ridicola, come senza abiti addosso o nell’intimità della toilette. Il metodo, a quanto si dice, funziona. Quindi, se qualcosa ci fa paura, ridiamoci su. 

 

PARLARE POSITIVO – Il pensiero è riflesso dalle nostre parole e, nello stesso tempo, ne è influenzato. Insomma, per pensare positivo, occorre anche parlare positivo.  Come si fa? Sono da bandire espressioni come: “Non ce la farò mai” o “Stamattina mi sento uno straccio”, sostituendole con “Sarà dura ma ce la farò di sicuro” e “Dopo un bel caffè tutto sembrerà migliore”: in questo modo tutto farà un altro effetto. Provare per credere. 

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