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"Abandonalism": ecco quel che c'è da sapere sulla tendenza che conquista i social

Ridare nuova vita alle cose: una passione che ammalia le star, coinvolge il design, la moda, il turismo e conquista anche la tavola

Teatri invasi da erbacce che si trasformano in set per sfilate, ex fabbriche e città fantasma come mete turistiche, lamiere corrose che ispirano i designer e chef che riscoprono sapori d'altri tempi: la passione per luoghi e oggetti abbandonati diventa sempre più di tendenza e trova ampio spazio sui social, dove l’hashtag #abandoned colleziona milioni di post. 

"Abandonalism": ecco quel che c'è da sapere sulla tendenza che conquista i social

Un nuovo trend: “C’è bellezza ovunque, ma non tutti sanno vederla”: mai come quest’anno una delle massime di Confucio più citate sembra essere così attuale. Il cosiddetto "Abandonalism" sta coinvolgendo il mondo dell'arte e del design, tendenza iniziata nel 2014 con la mostra "Ruin Lust" esposta alla Tate Gallery di Londra, e che oggi contagia diversi settori, persino quello turistico. E' quanto emerge da uno studio condotto da Espresso Communication per Galleria Battilossi .

 

Luoghi ritrovati: secondo il Washington Post, uno dei must del momento è concedersi una visita in una fabbrica abbandonata, tanto che perfino Chernobyl diventa una meta turistica sempre più richiesta. La passione per i luoghi in rovina colpisce anche il popolo dei social dove l’account Instagram "Beautiful Abandoned Places", che ritrae meravigliosi luoghi abbandonati, è seguito da quasi due milioni di followers. L’hashtag #abandoned è presente con oltre 7 milioni di post, ma anche #ruins e #abandonedplaces sono cercatissimi e super citati.  

 

Fascino nostalgico: secondo i sociologi, davanti a un luogo in rovina si genera un misto di paura e nostalgia, ma anche un brivido d’eccitazione: da qui l'ammirazione per luoghi e manufatti abbandonati. D'altronde, le rovine hanno sempre avuto un fascino perché ci ricordano l’inesorabile trascorrere del tempo. Oggi moda e ristorazione sono fortemente influenzate dal misterioso fascino dell’abbandono: sfilate, cene e ricevimenti, che prendono vita in luoghi sottratti all’oblio e strappati al declino, sono diventati di gran moda. Quanto a banchetti e feste nuziali, spopola lo "urban wedding": è tra le tendenze più glamour e si caratterizza proprio per la scelta di location come magazzini in disuso o vecchi granai. 

 

Moda e design: anche i brand del fashion si ispirano sempre più spesso a location abbandonate o ex aree industriali utilizzandole come set per le sfilate: teatri ricoperti di graffiti ormai infestati da erbacce, fabbriche di panettoni, garage di edifici residenziali e persino aeroporti. I luoghi abbandonati non sono solamente set impiegati per qualche giorno e poi lasciati nuovamente al loro destino, ma anche una solida base per progettare e inventare nuovi spazi a misura d’uomo. Qualche esempio? Edifici come la Tate Modern di Londra, ex centrale elettrica, o la Fondazione Prada a Milano, ex distilleria, dove la nuova destinazione d’uso e il passato dell’edificio sono strettamente legati. Un trend al quale si ispirano anche designer come Maurizio Battilossi per il quale "la raffinatezza non sta soltanto nella perfezione, ma può essere trovata anche in oggetti semplici che mostrano i segni del tempo",

 

Sapori di una volta: sulle nostre tavole la passione di riscoprire antiche ricette o sapori dimenticati arriva prepotente: non solo frutti antichi e cereali dell'epoca romana o di provenienza esotica, ma anche l’importanza di ritrovare la semplicità nei piatti tradizionali, lasciando per un po’ da parte le complesse tecniche della nouvelle cuisine. Naturalmente, in linea con questo trend, non mancano i ristoranti che sorgono all’interno di ex lavanderie, cristallerie e persino in vecchi complessi industriali. 

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