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Rana Edwards: "Io e la mia famiglia siamo una squadra vincente"

Rana Edwards, co-fondatrice di I Love Poke, racconta la sua storia a Tgcom24

Giovanissima mamma e imprenditrice, Rana Edwards ha da sempre avuto un profondo interesse per la nutrizione; arrivata in Italia per amore, dopo aver conseguito il dottorato in Chimica Farmaceutica, ha fondato con il marito I Love Poke, il primo hawaiian poke a Milano e in Italia.

Rana Edwards, co-founder di “I Love Poke”

Rana, so che stai lavorando alacremente…
In effetti, è così. Sono nel mio laboratorio di produzione, subito fuori Milano, dove viene preparata la materia prima per il poke, il nostro prodotto distintivo.


Di cosa si tratta esattamente?
Il poke è un piatto povero della cucina hawaiana che io e mio marito abbiamo scoperto - e amato fin da subito - durante un soggiorno in California. In sostanza, si tratta di una composizione in cui vengono messi insieme cereali, cioè riso tipicamente, poi ortaggi e frutta e infine proteine, di solito pesce o pollo a pezzetti: un piatto goloso e allo stesso tempo perfetto da un punto di vista nutrizionale, oltre che povero di grassi e quindi adattissimo per chi osserva un regime alimentare a basso contenuto calorico, o non vuole appesantirsi in vista di un pomeriggio lavorativo carico di impegni.
 

La nutrizione e l’alimentazione sono sempre stati di tuo grande interesse.
Fin da piccola mi sono appassionata al tema del benessere che deriva dall’alimentazione e mentre studiavo all’università mangiavo di fretta e male, così da rendermi conto che perdevo energia e concentrazione. Del resto a New York, dove vivevo, mangiare per strada mentre si cammina o si fa altro è un’abitudine, quindi non mi sono resa conto di quanto potesse essere diverso consumare un pasto in tranquillità dando valore al cibo sino a quando non mi sono trasferita in Italia, qui a Milano.

 

Interessante questa scelta: come mai hai deciso di venire qui da noi?
E’ stata una ragione dettata dal cuore. Ho conosciuto quello che sarebbe diventato mio marito Michael a New York grazie ad amici comuni ed è stato un colpo di fulmine: da allora non ci siamo più lasciati. Certo, inizialmente non sapevamo come organizzarci, se lui venire da me negli USA o io da lui in Italia. Dopo un po’ di insistenza, decisi di dargli una chance: un solo weekend, tenuto conto che non avevo altro tempo perché impegnata col lavoro in Università, per conoscere Milano e decidere il da farsi. Sono bastati: mi sono innamorata di questa città immediatamente e non ho avuto dubbi nel cambiare la mia vita e trasferirmi qui.
 

Era solo il 2015: in pochi anni hai stravolto la tua vita.
E’ stata una meraviglia. In questi pochi anni ho imparato la lingua italiana e un nuovo modo di vivere, ho finito il dottorato, mi sono sposata, sono diventata imprenditrice e ho anche avuto due splendidi bambini, Nicole, quattro anni e mezzo, e Alexander, uno e mezzo: effettivamente a pensarci è stato un periodo molto, molto intenso. Ammetto di non dormire tanto, ma sono sempre carica e vedo sempre una nuova opportunità nel domani. Io e la mia famiglia siamo una squadra vincente e senza una squadra così non puoi andare avanti nella vita.

 

Come nasce l’idea di “I love Poke”?
Una volta trasferita a Milano, ho seguito un progetto di ricerca internazionale all’Università Bicocca per conseguire il dottorato in chimica farmaceutica. Abituata com’ero a mangiare in tutta fretta un panino mentre sgranchivo le gambe, rimasi sorpresa nel vedere come i miei colleghi si concedessero del tempo per condividere il momento del pranzo. Ho capito che dare valore alla convivialità era importante, così come la qualità di quanto si consuma, ma che potevo sviluppare l’idea di un pasto un pochino più veloce, dedicato a chi comunque ha poco tempo, gustoso e allo stesso tempo nutrizionalmente adeguato per il nostro benessere. Mio marito aveva competenze nella ristorazione, io nella nutrizione ed entrambi amiamo il poke: da qui nasce il progetto che abbiamo sviluppato insieme e portato avanti in questi ultimi tre anni.
 

Siete stati i primi ed è stato un successo.
Siamo riusciti a scardinare il concetto che “sano” non sia “buono”: i nostri poke sono freschi e gustosi e realizzati con prodotti di grandissima qualità, adatti a tutti i gusti e dove verdura e frutta sono preferibilmente quelle nazionali; chi li provava, tornava e tornava ancora. Abbiamo cominciato con un punto vendita in Piazza Duomo di soli 18 metri quadrati a cui poi ne sono seguiti molti altri: siamo passati da 15 negozi nel 2020 a 53 fino a settembre 2021. Diciamo che la pandemia è stata una grande opportunità per far conoscere e apprezzare i nostri prodotti con la consegna a domicilio.

 

Maternità e lavoro: difficile?
In realtà è sicuramente complicato conciliare le due cose, ma non impossibile. Io arrivo da una realtà, quella degli USA, dove la maternità è solo di otto settimane, quindi davvero brevissima in confronto a quella italiana, che a me è parsa quasi miracolosa. Organizzarsi è la parola d’ordine, certo non è facile, ma ci si riesce. I bambini mi hanno dato una carica incredibile e mi hanno insegnato a dare ancor più valore al tempo; inoltre, ho imparato a chiedere aiuto quando serve e anche a dire “no” se necessario.

 

Tempo libero: che mi dici?
Adoro rilassarmi, leggere, sorseggiare un buon caffè, camminare all’aria aperta e fare shopping, che ormai è spesso dedicato ai piccoli. Amo organizzare viaggi per conoscere usi e modi di vivere differenti per poterli condividere e “mescolare” alla nostra, trasferire esperienze da una parte all’altra sempre in una logica di armonia.
 

Il tuo poké preferito?
Io prendo sempre quello con salmone, tonno e alghe, ma nella composizione non possono mancare pomodori e insalata. Direi che più colorato è il piatto, più è ricco di vitamine: un piacere per la vista e una bella scorta di benessere. 
 

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