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Anna Porello: "Mai accontentarsi, c'è sempre un modo per ottenere di più e fare meglio"

Anna Porello, fondatrice di Intraprendere.net e di Supercoin.it si racconta ai lettori di Tgcom24

Anna Porello, anima green e amante della musica, è un'imprenditrice giovane e dinamica che ha fondato due realtà di successo nell'ambito del digitale.

Anna Porello, fondatrice di Intraprendere e Supercoin

Anna, iniziamo dal principio: che bambina sei stata? Qual era il tuo sogno nel cassetto da piccola?
I miei genitori mi definirebbero testarda, ma io preferisco immaginarmi come già molto determinata: fin da piccina se mi mettevo in testa di fare qualcosa sicuramente la portavo a termine. Da piccola volevo assolutamente imparare a suonare la chitarra nonostante fossi stonata come una campana, così da autodidatta ho imparato tutti gli accordi e ad arpeggiare le principali canzoni dei miei gruppi preferiti, che ricordo tutt’ora, anche se sono rimasta stonata.

 

Dall’università al mondo del lavoro, a volte non è facile orientarsi.
Orientarsi è praticamente impossibile, i dati a disposizione sono pochi. Quando ho scelto il mio percorso di studi l’ho fatto nella maniera sbagliata: sono andata per esclusione evitando tutte le università con esami che non mi piacevano. Credo che il migliore dei modi sia guardare le pochissime statistiche che indicano le facoltà in cui si trova più velocemente lavoro. Un’altra cosa a cui farei attenzione sicuramente sono le ipotesi sui lavori del futuro e quelli che non esisteranno più: pare infatti che quando si inizia l’università ci sono professioni che non esisteranno più al termine degli studi. Inoltre, l’università non aiuta per nulla l’ingresso del mondo del lavoro; quando ho terminato il mio percorso di studi mi sentivo ancora molto incompleta e infatti ho deciso di proseguire nella formazione specializzandomi con un master che mi ha permesso di colmare questa mancanza. Ritengo che lo stage sia uno strumento molto utile per potersi orientare, ma spesso è sottovalutato tanto dai giovani quanto dalle aziende: i primi, quando escono dall’università, credono di non aver nulla da imparare, mentre i secondi vedono nello stage solamente l’opportunità di pagare poco una risorsa... ovviamente sto generalizzando.


Cosa ti ha fatto scegliere di diventare imprenditrice?

Quando ho iniziato a lavorare non avevo idea di voler diventare imprenditrice, ma avevo un approccio già molto intraprendente, tanto che le prime esperienze lavorative sono nate proprio da progetti che ho creato e rivenduto poi alle aziende. Diciamo che probabilmente quando lavoravo come consulente nei processi di digitalizzazione per le grandi imprese ho iniziato a sentire frustrante lavorare su progetti che non erano miei, considerando poi bisogna seguire modelli di lavoro che a volte non si condividono, o anche più semplicemente osservare orari di lavoro senza flessibilità. La scelta di mettersi in proprio è stata perciò quasi naturale.

 

Una donna giovane nel mondo del digitale: difficile?
Ti ringrazio per la giovane, in realtà nell'ambito del digitale sono già troppo avanti con gli anni. In ogni caso, essere una donna nel mondo del lavoro è difficile e chi lo nega alimenta un retaggio culturale molto radicato nel nostro Paese. Sinceramente pensavo che ci fosse meno distinzione di genere nel settore digitale che dovrebbe essere più giovane e avanti di altri, ma mi sbagliavo. Nel mio percorso troppo spesso ho trovato persone che mi hanno penalizzato per essere donna dal primo colloquio in cui mi hanno chiesto quando volessi fare figli e andare in maternità. Non credo che il singolo possa cambiare un aspetto così radicato, ma credo che il cambiamento possa iniziare dai piccoli gesti quotidiani, ma dovrebbe anche partire dall’educazione: fino a quando sui libri di testo le nostre figlie troveranno mamme che stirano con il grembiule e papà in giacca e cravatta che lavorano dubito fortemente che ci saranno grandi cambiamenti. 

 

Intraprendere.net e Supercoin.it sono iniziative molto interessanti: parliamone.
Una delle mie aziende è un editore e si basa su molti siti, ma i principali sono Intraprendere e Supercoin. Con Intraprendere c’è un legame sentimentale perché è stato il blog da cui è nato tutto: l'obiettivo era di condividere con altri imprenditori la crescita professionale e probabilmente c’era un buco informativo online, perché Intraprendere ha subito registrato un discreto successo. Poi abbiamo iniziato a parlare anche di altre tematiche: quando cresci a livello imprenditoriale inizi anche a voler capire come investire meglio i soldi. Tuttavia, dopo aver iniziato a parlare di investimenti, ci siamo resi conto che in realtà in Italia serve prima di tutto un’educazione finanziaria: dovrebbe essere materia di studio nelle scuole dell’obbligo tenuto conto che è alla base della nostra vita, invece è demandata al singolo con grosse lacune: Supercoin nasce proprio per soddisfare questa esigenza. 

    
Hai due figlie, ma gestire famiglia e carriera può essere complicato.
Gestire famiglia e carriera è complicato anche perché ci si deve appoggiare a quello che possiamo definire il secondo welfare: la famiglia. Fortunatamente la mia famiglia e quella di mio marito sono molto attente alle nostre esigenze o bisogni, ma sfortunatamente si trovano molto lontani, per cui mi è stato chiaro fin da subito che avrei avuto bisogno di una babysitter: posso dire che è stato uno dei miei migliori investimenti. Aggiungo che in famiglia ci siamo sempre divisi i compiti con molto equilibrio: anche mio marito è imprenditore e ci aiutiamo reciprocamente da sempre, dal lavoro domestico alla gestione delle bambine. In realtà, dovrebbe essere una prassi normale.

 

Un suggerimento alle ragazze che vorrebbero intraprendere un percorso imprenditoriale.
Alle ragazze dico due cose: non bisogna avere paura e occorre studiare. Studiare è importantissimo, perché nel mio caso, per esempio, solo quando ho iniziato a leggere libri di imprenditori sulla crescita professionale e a studiare per migliorarmi nella mia professione, ho trovato la forma mentis adatta per fare carriera. Niente paura perché si cade sempre: non sono una fanatica della cultura del fallimento, ma nella vita professionale e personale capita, non si deve temere, l’importante è cadere in avanti e affrontare ogni sfida un passo alla volta per costruire la propria strada. Mai accontentarsi, c’è sempre un modo per ottenere di più e fare meglio. 

 

Parliamo di tempo libero…
Tempo libero è poco in questo periodo fra pandemia, lavoro e bambine piccole. Ho tantissime passioni, ma dato il periodo quella che ho coltivato maggiormente è stata la lettura: leggo davvero tanto, sia per lavoro, sia per passione, e adoro la narrativa storica. Amo cucinare e mi piace anche mangiare quindi quando posso mi concedo facilmente una cena fuori. Mi dedico anche molto allo sport, sono sempre stata una grande sportiva: da piccola giocavo a calcio e a pallavolo, due sport che a causa del tempo che richiedono non mi posso permettere. Anche se andare in palestra non mi fa impazzire, ammetto che ho scoperto con piacere la box e lo yoga, che mi aiutano a stare bene con me stessa.

 

Una curiosità su di te per i nostri lettori?
Sono fissata con il green: ditemi che un prodotto è sostenibile e mia avete conquistata! Anche per questo ho deciso di non mangiare più carne e sto iniziando a eliminare anche il pesce dalla dieta: il consumo di cibo animale è una delle cause principali dell'inquinamento. Trovo che ci sia ancora troppa poca sensibilità sul tema del riscaldamento globale e cerco nel mio piccolo di iniziare ad usare accorgimenti anche per educare le mie figlie al rispetto per l’ambiente in cui vivono. 

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