"Io stavo solo giocando", è la risposta di più partner che così spiegano perché hanno postato su Facebook le foto delle compagne a loro insaputa. C'è chi caccia di casa il marito e chi si sente "spezzata in due": il dolore è sempre lo stesso
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Negli ultimi giorni, il gruppo Facebook “Mia Moglie” ha portato alla luce storie di donne tradite e umiliate dai partner che, senza il loro consenso, hanno condiviso foto intime in spazi virtuali frequentati da migliaia di utenti. Le testimonianze raccolte raccontano di vite violate e di una ferita che va oltre l’intimità personale, toccando fiducia e dignità. Ma sono anche racconti che rivelano i due lati della stessa medaglia: da una parte c'è chi reagisce mettendo il marito di fronte al fatto compiuto, dall'altra chi si sente non solo umiliata ma anche sbagliata.
"Ero io, in primo piano. Non c’erano nomi né il viso, ma è ovvio che mi sono riconosciuta. C’era la mia camera da letto, c’erano delle cose che fanno parte di me, della mia vita...". Così al Corriere della Sera, una delle vittime racconta il momento in cui si è trovata di fronte alla propria immagine, caricata senza permesso dal marito nel gruppo social.
"È stato come se tutto attorno a me cascasse giù. “Partecipante anonimo 127”, cioè mio marito, mi aveva esposta sulla piazza del Web in quel gruppo di guardoni che facevano commenti ributtanti". Il marito, messo di fronte alla foto, ha tentato di minimizzare: "Io stavo solo giocando", ha detto. Una giustificazione che la donna ha definito "indegna" e che non regge di fronte al gesto di esporre l'intimità di una moglie come "merce al mercato". Da qui la decisione di cacciarlo di casa: "Gli ho detto di fare le valigie e andarsene". E ha aggiunto: "Questa cosa ha un nome: si chiama violenza".
La donna ha rivelato anche le sue intenzioni: "Contatterò un amico avvocato e parleremo della denuncia penale. Credo che la firmerò settimana prossima. Poi chiederò un consiglio a un’amica psicologa per affrontare l’argomento della separazione con i miei figli.
Io non sono una che si arrende alla vita, non lo farò nemmeno stavolta".