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Regali di Natale: regole e galateo per non sbagliare dono

Una piccola guida da tener presente per lo shopping delle Feste.

Regali di Natale: regole e galateo per non sbagliare dono - foto 1
istockphoto

Capita puntualmente ogni anno: una buona quota dei regali che riceviamo ci lascia con l'amaro in bocca.

Il dono natalizio “sbagliato”, non appropriato o semplicemente brutto è una delle esperienze di cui ci si lamenta più spesso quando si parla di stress delle Feste. Dato che in questi casi di solito vale il reciproco, è possibile che anche noi abbiamo scelti oggetti non adatti che hanno deluso qualcuno. Ecco allora qualche consiglio per non cadere nella trappola della strenna sgradita, nella speranza che li seguano anche i nostri amici verso di noi.

QUESTIONI DI GALATEO – Forse non tutti lo sanno, ma le regole del regalo “giusto” sono trattate persino da uno specifico galateo. Per non fare figuracce atteniamoci allora a queste regole generali: mai presentarsi a mani vuote, anche se non conosciamo bene la persona da omaggiare. Nel peggiore dei casi si può ricorrere alla classica pianta fiorita (meglio evitare i fiori recisi) per la padrona di casa, o una buona bottiglia di vino per un “lui”. Mai dimenticarsi dei bambini, se sono presenti: un piccolo dono per loro è indispensabile. Il dono, per quanto piccolo, deve essere incartato accuratamente e va aperto in presenza del donatore, mostrandosi sempre felici del contenuto. Se si tratta di dolci, occorre aprirli e offrirli ai presenti e al donatore. L'etichetta consente anche di fare un solo dono a una coppia, purché questa sia stabile e convivente: il regalo deve essere ovviamente adatto a entrambi.

ESERCIZIO DI IMMEDESIMAZIONE – L'obiettivo è entrare nella mente di chi deve ricevere il regalo e sforzarsi di pensare come lui. (o lei). Cerchiamo di ricordare quali sono le sue passioni e i suoi hobby. O almeno cerchiamo di ricordare che cosa non gli piace, in modo da escludere una serie di possibilità e circoscrivere il campo. Molte informazioni e suggerimenti possono venire dai profili social: una breve esplorazione della pagina Facebook del destinatario del dono può accedere molte lampadine.

CARTE PREPAGATE E VOUCHER – Sono stati molto di moda, ma oggi sono decisamente out: fanno immaginare che non abbiamo avuto tempo e voglia di scegliere un dono più originale, quindi meglio lasciar perdere. Unica eccezione: una gift card di un negozio o di un e-shop che il ricevente frequenta regolarmente.

TERRENI INESPLORATI – Se non conosciamo con sicurezza i gusti del destinatario del dono, meglio evitare gli oggetti troppo specialistici e da “nerd”: il ricevente potrebbe non riconoscere il rilievo dell'oggetto e trovarlo semplicemente bizzarro o troppo complicato. Stesso discorso, anzi a maggior ragione, per il viceversa: se il ricevente è un esperto di tabacchi e sigari e noi ci sentiamo male solo al sentirne l'odore, non avventuriamoci a donagliene una varietà, a meno che non ci venga fatta una richiesta precisa. In caso contrario è meglio restare sul sicuro e in un campo che ci è familiare.

OCCHIO AL RICICLO – Alzi la mano chi non ha mai “girato” a qualcuno un regalo ricevuto da altri e poco apprezzato. Il riciclo è legittimo, ma è un'arte sottile da esercitare con cautela. Se qualcun ci ha regalato un oggetto che non ci piace, ma che sappiamo essere la passione di un amico, possiamo destinarlo a lui, a patto che il donatore originario e il ricevente ultimo non si conoscano. Se invece il dono è qualcosa di cui non vogliamo sapere, meglio destinarlo alla prossima pesca di beneficienza. Per lo meno farà del bene a qualcuno!

ABBIGLIAMENTO – Anche qui la cautela è d'obbligo: i capi di abbigliamento sono indicati spesso come i doni più odiati dai riceventi. Le situazioni possono essere molto diverse: nessuno avrà da ridire su un capo pregiato, di buon gusto, specie se sappiamo in partenza che sarà gradito, ma le cose possono non filare altrettanto lisce nel caso dell'ennesima sciarpa, paio di guanti o calzini imbottiti. Se vogliamo donare un abito o un accessorio, meglio puntare su un capo classico, di colore non troppo sgargiante e di un modello poco stravagante, che sia in linea con lo stile del ricevente. Oppure possiamo optare per un piccolo accessorio, ma particolare e personalizzato, oppure di provenienza artigianale o dal mercato equo e solidale. In ogni caso è tassativo farsi rilasciare in negozio lo scontrino “da regalo”: non riporta l'indicazione del prezzo, ma consente alla persona di effettuare il cambio nel caso in cui la taglia o qualche altro aspetto non sia ok.

MAI PER DOVERE – Infine una considerazione generale. Un dono dovrebbe essere un segno di amore o per lo meno di amicizia. Se è la fretta a guidarci, o il senso del dovere, è più sensato lasciar perdere. Possiamo motivare la decisione spiegando che quest'anno abbiamo scelto di limitare il budget riservato ai regali e che quindi invitiamo a fare altrettanto nei nostri confronti.