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Pasqua: una festa tra simboli e riti di primavera

Tradizioni e consuetudini che celebrano la rinascita e la bella stagione

Pasqua: una festa tra simboli e riti di primavera - foto 1
Istockphoto

La Pasqua è la festa della rinascita e del passaggio a una nuova vita: così ci insegna la fede che, nella Resurrezione di Cristo, ricomprende anche il passaggio della natura a una nuova primavera e da una vecchia vita a una nuova e più piena.

Anche alcuni simboli tipicamente pasquali sono portatori di questo messaggio, come le uova e la colomba, segni di nuova nascita e di pace. La primavera, stagione per eccellenza della nuova vita, si collega a questa simbologia con miti e riti affascinanti che vale la pena non dimenticare.

L'EQUINOZIO – È il momento astronomico in cui inizia la primavera. Propriamente parlando, gli equinozi di primavera e di autunno sono i due momenti della rivoluzione terrestre intorno al Sole in cui quest'ultimo si trova esattamente allo zenit dell'equatore. Il giorno in cui si verifica questo fenomeno è caratterizzato dall'identica durata delle ore di luce e di buio, ossia del giorno e della notte. All'equinozio di primavera è strettamente legata anche la data in cui si celebra la Pasqua: la festa, infatti, non cade sempre lo stesso giorno dell'anno, come ad esempio avviene con il Natale, ma in una data calcolata secondo il calendario lunare. Per i cattolici è sempre di domenica perché, secondo i Vangeli, Gesù Cristo è risorto il primo giorno dopo il sabato. In particolare, la Pasqua si festeggia la prima domenica dopo il primo plenilunio di primavera, ossia il primo successivo all'equinozio. Dato che questo fenomeno astronomico di verifica, con uno scarto di poche ore, il 21 marzo, la Pasqua può cadere tra il 21 marzo e il 25 aprile, a seconda delle annate. La Pasqua ortodossa e quella delle Chiese orientali non sempre coincidono con quella cattolica perché queste Chiese utilizzano il calendario giuliano e non quello gregoriano, come avviene da noi, e quindi è possibile che le due date non coincidano.

 

LE UOVA E LA NASCITA - L'uovo è il simbolo per eccellenza di nascita e di nuovo inizio: la tradizione vuole che il pulcino appena uscito dal guscio rappresenti Gesù nell'atto di rovesciare la pietra del Sepolcro nel momento della Resurrezione. Le uova, con la loro forma perfetta, simboleggiano fin dall'antichità l'unione di terra e cielo, o dei quattro elementi (acqua, aria, terra, fuoco). Per questo, portate in tavola uova sode e decorate il giorno di Pasqua, un tempo sagnava fine della penitenza quaresimale. L'uovo di cioccolato è stato inventato invece a metà dell'Ottocento dai maestri cioccolatieri di Francia e Germania, ma la consuetudine di donare uova artificiali, spesso di materiali preziosi, risale al Medioevo. Le prime uova con la sorpresa all'interno sono state costruite invece dall'orafo francese Peter Carl Fabergé alla fine dell'Ottocento su ordinazione degli zar di Russia.

 

IL PASSAGGIO DALLA MORTE ALLA NUOVA VITA – La Pasqua celebra la Resurrezione di Cristo dopo la Passione e la morte in croce. La stessa rinascita della natura in primavera assomiglia in qualche modo a un passaggio dalla morte a una nuova vita: gli antichi spiegavano questo risveglio miracoloso con un mito suggestivo e affascinante, del quale è protagonista Persefone (Proserpina per i latini), giovane e graziosa figlia di Demetra, dea della terra e delle messi. La fanciulla fece innamorare di sé Ade, dio degli Inferi, il quale la rapì e la fece sua sposa portandola nel Regno dei Morti. Demetra ottenne però da Zeus, padre degli dei, di riavere con sé la figlia per sei mesi l'anno. Nel periodo che Persefone trascorre sulla terra, la natura germoglia e fiorisce, ma quando la giovane torna sottoterra dal suo sposo infernale, tutto torna nel sonno e nel freddo invernale. 

 

I FIORI IN BOCCIO – Sono il segnale più evidente dell'arrivo della bella stagione. Nell'arte, la profusione dei  germogli primaverili è personificata dalla dea Flora, rappresentata da una bella fanciulla adorna di fiori, spesso accompagnata da Amorini e, a volte (come ad esempio avviene nel celebre dipinto "La Primavera" di Botticelli) dalla personificazione di Zefiro, la gentile brezza della bella stagione. I fiori appena sbocciati rappresentano la delicatezza e insieme il vigore della vita appena sbocciata.

 

GLI ANIMALETTI: L’AGNELLO, LA COLOMBA, IL CONIGLIETTO – Hanno in comune il fatto di essere creature delicate e gentili, ma risalgono a tradizioni molto diverse tra loro. L’agnello pasquale è figlio della tradizione ebraica: in occasione della Pasqua, il popolo di Israele, in schiavitù in Egitto, ricevette l'ordine dal Signore di sacrificare un agnello o un capretto, consumarlo per cena e segnare con il suo sangue lo stipite della porta. Nella notte, l'Angelo del Signore uccise tutti i primogeniti del regno d'Egitto, uomini o animali, senza però fermarsi nelle case contrassegnate con il sangue dell'agnello. Il mattino successivo il Faraone, anch'egli privato del suo figlio maggiore, concesse a Mosè il permesso di partire con il suo popolo verso la Terra Promessa.
La colomba, simbolo universale di pace e concordia, raffigura lo Spirito Santo che discende sugli Apostoli di Gesù e per estensione su tutta l'umanità, permettendo loro di comprendere che il Signore è risorto. È uno dei dolci pasquali per eccellenza, secondo una ricetta che risale probabilmente all’inizio del Novecento. 
Il coniglietto appartiene invece alla cultura anglosassone e a quella germanica, ed è l’evoluzione di un antico simbolo pagano di primavera e di fertilità. Questo animaletto, tenero e dispettoso, porta in dono ai bambini un cesto di uova colorate, ma le sparge nascondendole per tutto il giardino: è compito dei piccoli, la mattina di Pasqua, ritrovarle e radunarle. 
 

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