FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Il parto: quante ne sai sull'analgesia epidurale?

Eʼ la tecnica più efficace e sicura per il controllo del dolore durante il travaglio di parto: scopri perché

Il parto: quante ne sai sull'analgesia epidurale? - foto 1
istockphoto

Partorire senza soffrire: sembra una contraddizione, invece è una realtà.

Il Comitato Nazionale di Bioetica ha definito l'analgesia (dal greco. "senza dolore") epidurale il mezzo che la medicina offre per compiere una libera scelta e per realizzare un maggior grado di consapevolezza e di partecipazione all'evento del parto. Niente di male dunque, se invece di affrontare la nascita di nostro figlio con tanta sofferenza decidiamo di avvalerci di un aiuto importante per sentirci meglio e vivere più serenamente l'arrivo del bebè.

Ci siamo: il momento tanto sognato, ma anche tanto temuto, è arrivato.
Sono iniziate le prime doglie, un dolore che non avevamo mai sospettato nè conosciuto  prima e che ci fa capire che ormai la gravidanza è arrivata al termine. D'altra parte, mentre possiamo facilmente dare un inizio al travaglio da parto (e oggi grazie alla strumentazione e al monitoraggio abbiamo indicazioni in tempo reale sia sulla quantità sia sull'intensità delle doglie) non possiamo purtroppo prevederne la fine: potrebbe trattarsi di qualche minuto come anche di diverse ore, rendendo estenuante il parto per la nascita del nostro frugoletto.

Tuttavia su una cosa possiamo fare chiarezza: chi l'ha detto che soffrire è naturale ed inevitabile?
Se pensiamo che persino nell'antichità si tentava di lenire il dolore del parto, attrezzandosi con amuleti e riti magici come nell'antico Egitto, oppure utilizzando infusi di mandragola, papavero e altre erbe come facevano i greci e i romani, non ci deve stupire che il miglioramento delle tecniche analgesiche sia oggi al servizio delle donne per permettere loro di lenire quanto più possibile la sofferenza.

Ma cosa è l'analgesia epidurale?
Si tratta delle somministrazione di anestesia in sede locale attraverso un ago o un catetere posizionato nello spazio epidurale, ovvero uno spazio microscopico (da tre a sei millimetri di spessore), all'interno degli spazi della colonna vertebrale in maniera totalmente indolore.

Il Comitato Nazionale di Bioetica ritiene che l'analgesia epidurale sia il mezzo migliore che la medicina offre per compiere una libera scelta su come affrontare il parto, in grado di fornire la giusta consapevolezza e partecipazione all'evento; non solo, per il Comitato è un diritto della partoriente poter scegliere un'anestesia efficace e dunque questa dovrebbe essere inclusa tra quelli garantiti a titolo gratuito nei livelli essenziali di assistenza.

Passando ai numeri, oggi le donne che chiedono l'analgesia epidurale sono quasi la totalità (90%), ma la possibilità di usufruirne è purtroppo molto diversa nelle strutture italiane, pur essendo il nostro Paese all'avanguardia circa la conoscenza di questa metodica, al punto da essere stato il primo in Europa a introdurre tecniche innovative che consentono alle donne di ottenere un effetto di analgesia costante durante il travaglio personalizzando la somministrazione dell'analgesico secondo le proprie esigenze.

Se ancora non basta, occorre aggiungere che al di là di garantire alle donne il diritto a partorire senza dolore, l'analgesia epidurale può contribuire a migliorare i livelli di sicurezza e a ridurre la percentuale di parti chirurgici mediante taglio cesareo, che nel nostro Paese è la più alta d'Europa (38%), di gran lunga superiore ai valori raccomandati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Informarsi è fondamentale: per ulteriori chiarimenti è possibile consultare il sito della Fondazione Onda, l'Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna.