Tre regole per difendersi dallo stress dei modelli imposti dal fashion system
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Le vediamo in tv mentre sfilano in passerella, ammiriamo la loro camminata sinuosa dall'alto di tacchi vertiginosi e sotto voce imprechiamo contro di loro: sono le modelle perfette e filiformi della Settimana della Moda milanese, impeccabili, splendide e soprattutto magrissime. Ma oltre all'ammirazione e a un briciolo di invidia, queste irraggiungibili icone di bellezza suscitano in molte donne uno spiccato desiderio di emulazione e una sorta di "ansia da taglia 40".
“In una società come quella odierna, molto legata all’immagine e sempre più priva dei punti di riferimento tradizionali, ci sono tante condizioni di disagio legate al problema dell’immagine corporea e dell’apparenza estetica, che coinvolge anche l’abbigliamento e i diktat imposti dalla moda. – spiega lo psichiatra Michele Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano ed autore del libro 'Vincere l'ansia con l'intelligenza emotiva' - Queste fragilità caratterizzano la maggior parte delle persone che sono colpite dalla mancanza di autostima e dall'incapacità di accettarsi per come sono".
Questo inappagato desiderio di inseguire un modello di bellezza perfetta non può non accompagnarsi a una profonda delusione. Innanzi tutto, è poi così vero che il look perfetto corrisponde ad un corpo perfetto e soprattutto a una taglia "da grissino"? La fantomatica 40 è il chiodo fisso di molte italiane, anche se il loro fisico ha per natura una conformazione diversa, legata a rotondità mediterranee.
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Cucchi sottolinea: per stare bene bisogna iniziare a lavorare su se stessi, costruendo un equilibrio tra corpo e mente. L'importante, anche quando si sceglie l'abito da indossare, è sentirsi a proprio agio e valorizzare il proprio modo di essere, invece di conformarsi allo stereotipo del momento: l'abito ci deve dare sicurezza, adattarsi alle nostre forme, valorizzarne i punti di forza, ma anche esprimere ciò per cui desideriamo essere apprezzati.
Ma è un errore, spiega ancora Cucchi, anche negare il nostro desiderio di apparire e di piacere agli altri oltre che a noi stessi. "L'abito fa il monaco si potrebbe dire, ma non tutti hanno ben chiaro in mente che per sapersi vestire bene occorre conoscersi bene, sapere cosa valorizza il proprio modo di essere". In pratica, la moda ci dà una grammatica, ma ciascuno deve costruire il proprio stile e scegliere il guardaroba valorizzando la propria personalità. "Spesso le donne hanno un grande potenziale, ma non lo sanno: un colore, un accessorio, un rossetto, possono e devono esprimere molto di noi, non della nostra capacità di conformarci” aggiunge l'esperto.
Ecco dunque le tre regole di Michele Cucchi per vivere senza ansia da taglia 40:
1- Dedicati del tempo - Prendersi cura di sé, volersi bene, non trascurare il proprio corpo e non fingere che ci sia un estraneo. E', invece, il primo biglietto da visita che mostriamo agli altri.
2 – Conosci te stessa - Per valorizzare i tuoi punti di forza devi sperimentare cosa ti fa stare bene e cosa invece ti crea disagio. Impara ad accettare che ognuno è diverso dall'altro e che tutti hanno un potenziale unico e straordinario. Non c'è un giusto modo di essere, ma un giusto modo per ciascuno di noi. Soprattutto, ricordiamo che questo non è un cammino che si percorre in un giorno, ma richiede tempo e pazienza.
3 – Migliora la tua autostima - Gli altri ci vedono con i nostri occhi: il nostro modo di interpretare l'abito e di sentirci dentro, è quello che arriva alla pancia dell'altro! Permettiamo al nostro abito di parlare di noi, sarà più facile risultare piacevoli agli occhi degli altri.