Svolge molti compiti importantissimi, ma lo conosciamo poco e ancora meno sappiamo come prendercene cura
© Ufficio stampa
Il microbiota è il prezioso insieme di microrganismi, tra cui batteri, virus, funghi, lieviti e protozoi, che vivono in simbiosi con noi, colonizzando diverse aree del nostro corpo, dall’intestino alla pelle, dalla bocca ai polmoni, fino all’apparato genitale. Il suo buon equilibrio è alla base del nostro benessere: per questo è importante averne cura con uno stile di vita sano, perché da lui e dalla sua azione regolatrice dipendono molte delle nostre funzioni vitali.
CHE COS’È IL MICROBIOTA E A CHE COSA SERVE – Anche se il più conosciuto è il microbiota intestinale, un tempo chiamato genericamente flora batterica intestinale, il termine “microbiota” indica l’intera colonia di microrganismi che vive in simbiosi con noi e che abita diverse parti dell’organismo umano. Come spiega il dottor Manuele BIazzo, nutrizionista, biologo molecolare ed esperto in salute del microbiota, noto anche come il primo “Coach del microbiota felice”, i batteri buoni che abitano dentro di noi sono delle vere super-star del benessere olistico. Si tratta di una compagnia variegata e abbondante: comprende oltre mille specie differenti e, considerato nel suo insieme, arriva a pesare circa 800 grammi. Contiene inoltre un numero di geni almeno cento volte superiore a quello del DNA umano e per questo oggi si parla di “super-organismo” e di “secondo genoma”. Il microbiota svolge numerose funzioni vitali: ad esempio, regola la digestione, produce alcune vitamine, tra cui la B9, B12, K2, modula il sistema immunitario, partecipa alla sintesi di alcuni neurotrasmettitori (GABA, serotonina), protegge dalla proliferazione di patogeni e mantiene l’integrità della barriera intestinale. Non solo: dialoga in modo costante con il cervello lungo l’asse intestino-cervello, partecipa al metabolismo ormonale (estroboloma) e regola l’infiammazione sistemica.
COME POSSIAMO PRENDERCENE CURA – Il nostro microbiota risente in modo importante del nostro stile di vita. La flora batterica è influenzata infatti da ciò che mangiamo e dai farmaci che assumiamo, ma anche da elementi come lo stress, il giusto riposo e dalle particolari situazioni che si creano nell’organismo, ad esempio, in occasione del parto o dell’allattamento. Se il nostro microbiota è felice, ovvero in condizioni di equilibrio, ci protegge e contribuisce a mantenerci in salute; se invece si trova in stato di disbiosi, ovvero è soggetto ad alterazioni nella composizione o nella funzione, può contribuire all’insorgere di diverse patologie, tra cui coliti, allergie, dermatiti, stanchezza cronica, malattie autoimmuni, disturbi metabolici e persino depressione. Per questo è fondamentale nutrire il microbiota con uno stile di vita sano.
LO STILE DI VITA PER UN MICROBIOTA FELICE - Per avere un microbiota in buona salute e vivere quindi in benessere occorre seguire uno stile di vita equilibrato. In particolare:
- A tavola: alimentarsi in modo sano e variato, preferendo i cibi di stagione, colorati e integrali, perché i batteri ”buoni” si nutrono di fibre vegetali e polifenoli. Utilizzare inoltre alimenti fermentati vivi, come kefir, yogurt, crauti.
- Usare con cautela farmaci e disinfettanti intestinali che alterano l’ecosistema. È da evitare in particolare l’abuso di antibiotici e di inibitori di pompa (cioè i farmaci gastroprotettori chiamati IPP, che riducono la produzione di acido nello stomaco).
- Fare un po’ di movimento: l’attività fisica regolare, anche moderata, migliora la diversità batterica.
- Gestire lo stress per il suo impatto diretto sulla flora intestinale.
- Dormire bene: il sonno regolare e profondo è fondamentale per il reset immunitario e microbico.
- Assumere prebiotici e postbiotici mirati, sempre sotto la guida di un professionista.
IL MICROBIOTA E LE DONNE – Il microbiota svolge un ruolo cruciale nel corpo femminile, in ogni fase della vita. Le donne hanno infatti, oltre a quello intestinale, un microbiota vaginale altamente specializzato, dominato in età fertile dal Lactobacillus spp.: questi batteri hanno la proprietà di mantenere il pH acido, producono acido lattico e perossido di idrogeno, combattendo l’ingresso di funghi, batteri e virus. Durante la gravidanza, il microbiota si trasforma: quello vaginale diventa meno vario ma più stabile, dominato da lattobacilli che proteggono il feto; quello intestinale fa registrare un aumento dei Proteobacteria (pro-infiammatori), mentre diminuiscono i Faecalibacterium che riducono la permeabilità intestinale. Queste trasformazioni sono solo in apparenza “negative”: in realtà riflettono una precisa strategia evolutiva: l’infiammazione controllata consente, infatti, di immagazzinare energia, mentre la permeabilità facilita il passaggio di batteri benefici nel latte materno.
Il microbiota ha un ruolo importante in tutte le età della donna. Durante la pubertà lo sviluppo ormonale cambia radicalmente il microbiota vaginale; durante tutta l’età fertile prevalgono i lattobacilli e un microbiota è stabile e protettivo. Durante la gravidanza e il parto, una parte dei batteri “buoni” materni viene trasmessa al nascituro e il processo si completa durante l’allattamento: nel latte materno, infatti, ci sono tra 100.000 e 10 milioni di batteri per millilitro, oltre a fattori bioattivi come immunoglobuline, cellule staminali, ormoni e oltre 200 oligosaccaridi (HMOs). Questi ultimi sono zuccheri presenti solo nel latte umano: non servono a nutrire il bambino, ma alimentano i batteri “giusti”, tra cui il Bifidobacterium infantis, breve e bifidum, rafforzano la barriera intestinale, riducono l’infiammazione e contribuiscono allo sviluppo neurologico grazie all’acido sialico. Dopo la menopausa, invece, la riduzione degli estrogeni comporta la perdita di lattobacilli, aumento del pH vaginale e aumento del rischio infettivo e infiammatorio. Monitorare e sostenere il microbiota è una strategia preventiva importante e spesso sottovalutata, che può fare la differenza praticamente in tutti gli ambiti della salute, dalla salute metabolica al benessere mentale.